Fa un passo in avanti il mini-impianto Acea SmartComp™ installato nella caserma “Salvo d’Acquisto” di viale Tor di Quinto sulla base di un accordo stipulato tra Acea e l’Arma dei Carabinieri nel dicembre del 2020 per implementare soluzioni innovative nel trattamento dei rifiuti organici, il tutto in un’ottica di economia circolare.
Fa un passo in avanti e approda alla Fase 2, perché la sperimentazione nella Caserma dell’apparato di compostaggio SmartComp – con cui gli scarti alimentari della mensa vengono trasformati in fertilizzante compost – si è rivelata un successo: in sei mesi sono stati trattati giornalmente 40 chili di rifiuti, che hanno portato all’utilizzo sui prati della caserma di 4 metri cubi di compost. Dall’ottima resa, come certificato dagli esami condotti dall’Università della Tuscia.
Ora è il momento di proseguire: da un lato lo SmartComp sperimentato con successo sarà posto a regime, dall’altro Arma dei Carabinieri e Acea daranno vita a nuove iniziative per creare una sinergia tra le varie caserme.
Giuseppe Gola, amministratore delegato di ACEA, così commenta: “Abbiamo iniziato un anno fa con l’installazione di uno SmartComp presso il Comando generale dell’Arma, in questo modo abbiamo ridotto le emissioni di C02 per il trasporto e abbiamo utilizzato direttamente in loco il compost prodotto. Questo è un primo esempio molto importante di waste transition e un primo esempio di comunità circolare, che è un po’ il futuro del trattamento dei rifiuti. Adesso andremo avanti con lo sviluppo di questo progetto anche in altre caserme e con altre opportunità che ACEA proporrà all’Arma dei Carabinieri”.
Gli fa eco il generale di divisione Giuseppe La Gala entrando nel dettaglio della fase 2 che consiste nel’istituzione “di una rete circolare di tutti i reparti dell’Arma con l’obiettivo di raccogliere e trasformare i rifiuti organici di tutte le caserme dell’Arma di Roma. Ciò ovviamente porterà anche notevole vantaggio a quello che in pratica è il sistema di raccolta dei rifiuti urbani di tutta la Capitale”.
Il progetto prevede inoltre una “fase 3”, già in corso di sviluppo. Realizzare, sfruttando sempre la caserma di Tor di Quinto come piattaforma sperimentale, una “comunità energetica”, che grazie a interventi di efficientamento energetico e all’installazione di strutture per la produzione di energia rinnovabile riduca sul lungo termine a zero il consumo di energia e l’impatto sull’ecosistema.
Ancora il generale La Gala: “L’Arma dei Carabinieri, quale polizia ambientale più grande d’Europa, insieme all’ACEA sta portando avanti questo modello virtuoso che poi magari potremmo anche esportare in altre città italiane per contribuire in maniera sostanziosa ed efficace a quella che è la politica nazionale di riduzione dell’inquinamento ambientale”. (Askanews)
Tor di Quinto, un mini-impianto di compostaggio nella caserma dei Carabinieri
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