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La Storta, 650 metri di problemi in attesa di soluzione

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Galvanica Bruni

Nei 650 metri che separano il civico 1600 e il 1700 di via Cassia, a La Storta ci sono due scuole, di cui una internazionale, un centro anziani, numerosi negozi, la cattedrale della Diocesi Santa Rufina e la Cappella della Visione di Sant’Ignazio di Loyola, meta di turisti.

Quello che non c’è in alcuni lunghi tratti è il marciapiede, quello che manca sono gli attraversamenti pedonali. Ciò che invece non manca ma dislocati in modo errato e disagiante per i residenti, soprattutto per quelli che vi abitano a portata di naso, sono i cassonetti.

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Più volte abbiamo raccolto segnalazioni dei lettori in merito a questa vicenda: cassonetti tracimanti liquami e rifiuti posti a una manciata di metri dalle abitazioni su tratti di via Cassia privi di marciapiede. Una vera barriera che costringe i passanti ad aggirarli camminando non più sul ciglio  della strada ma sulla corsia delle auto.

Una situazione non più sostenibile che sarà al centro del Consiglio del Municipio XV che si terrà martedì 12 luglio con inizio alle 10 e che potrà essere seguito in diretta streaming sul canale istituzionale.

Il tema di quei 650 metri di via Cassia è infatti oggetto di una proposta di risoluzione nella quale si dà atto che la mobilità pedonale è limitata da numerosi tratti stradali non in sicurezza, che i cassonetti sono collocati in posizione non idonea, che nel perimetro che costeggia il muro di contenimento della cattedrale è presente un marciapiede spesso inaccessibile poiché utilizzato come parcheggio, che nell’area prospiciente alla scalinata di accesso alla cattedrale non c’è un attraversamento pedonale, che all’altezza del civico 1600 ci sono le strisce ma non un marciapiede sul lato opposto e quindi l’attraversamento è assai rischioso. Ma non solo. A quanto risulta, nel periodo 2006-2020, nel tratto in questione si sono verificati 207 incidenti  stradali  con  intervento  della Polizia Locale, che hanno coinvolto 521 persone, provocando un decesso e 133 feriti.

Insomma, una fotografia molto nitida dei problemi che si trascinano da anni in quei 650 metri e che potrebbero essere avviati a risoluzione dal Municipio XV con un primo step, l’approvazione del documento che verrà discusso nella seduta di Consiglio.

Nello stesso, si impegna infatti il Presidente e la Giunta “a intervenire per rafforzare la sicurezza stradale e pedonale di La Storta, attivandosi presso il Dipartimento Mobilità, il Dipartimento SIMU e la Polizia Locale di Roma Capitale”.

Per fare cosa? I proponenti chiedono la realizzazione di un marciapiede o banchina pedonale in corrispondenza dell’attraversamento pedonale posto nei pressi del civico 1600 e un altro nel tratto compreso fra il 1606 e il 614 con conseguente spostamento dei cassonetti in un’area più idonea. Evviva. ma non è tutto.

Chiedono la messa in sicurezza del marciapiede perimetrale del muro della cattedrale con l’installazione di parapedonali e  il collegamento  dello stesso con quello sul lato opposto; l’installazione di rilevatori di velocità con segnalatore luminoso della velocità veicolare di transito; l’adeguamento alla normativa dell’attraversamento pedonale in piazza della Visione fra i civici 16 e 19 e il ripristino del marciapiede all’altezza del civico 1678 di via Cassia, realizzando un attraversamento pedonale.

Tutte iniziative che non si realizzano dall’oggi al domani, ma l’importante è che se cominci a parlare e progettare nelle giuste sedi e siamo lieti di aver contribuito a ciò rendendo più volte noto all’opinione pubblica la situazione di quei 650 metri di via Cassia, a La Storta.

La Storta, l’insostenibile situazione cassonetti di via Cassia 1608

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1 commento

  1. Ieri sera giornata di multe a la Storta.
    Giornata da segnare con bollino nero, succede varie volte al mese, per parcheggi sul marciapiedi lungo il muraglione della cattedrale, visivi e nella foto, unico spazio disponibile di una borgata destinata ad essere sempre meno frequentata.
    Ogni tanto le autorità si svegliano e vai con le multe a raffica. I pochi posti esistenti nei circa 200 metri della Storta dovrebbero soddisfare le esigenze dei parcheggi (quando non sono occupati delle file di cassonetti dell’AMA) di scuola inglese, liceo scientifico, cattedrale (con problemi in occasione di funerali o di altre funzioni religiose), stazione ferroviaria, Ufficio postale, scuola elementare, scuola media e centro anziani, oltre ai clienti delle varie attività economiche e commerciali esistenti (con sempre meno clienti, terrorizzati, quando si fermano per prendere un caffè, dalle multe). Soluzione percorribile: maggiore tolleranza finché non si possa procedere all’esproprio di qualche terreno inedificabile da destinare a parcheggi.

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