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Il povero Poldo, via del Podismo e un parchetto abbandonato

casetta via del podismo
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La vicenda di Poldo, il cinghiale solitario, portata alla luce da VignaClarablog.it sabato 26 marzo, ha fatto il giro della rete e delle testate nazionali. È arrivata anche in Campidoglio.

E purtroppo è arrivata anche la brutta notizia: a detta del consigliere capitolino 5S Daniele Diaco il povero Poldo, dopo essere stato narcotizzato e portato via, sarebbe stato soppresso. Se fosse vero, auspichiamo che venga fatta presto luce sul perché.

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Di Poldo hanno parlato in tanti e tutti l’hanno associato al parchetto di via del Podismo, a Vigna Clara, dove si è svolta la sua ultima avventura. Un parchetto degradato e abbandonato, che se non fosse stato per il nostro cinghialone sarebbe rimasto nel dimenticatoio di tutti, Ufficio Giardini capitolino in primis che in verità, proprio questa mattina ha effettuato lo sfalcio di tutta l’erba che era così alta da coprire il corpo del povero Poldo.

Ed è grazie a lui allora che riaccendiamo i riflettori su questi 3075 metri quadri incastonati fra palazzi da un lato e il Liceo Farnesina dall’altro, fra via Cassia a monte e via dei Giochi Istmici a valle. Un parchetto che gode di poca attenzione da chi dovrebbe invece curarlo.

Pillole di storia

Senza voler tornare troppo indietro nel tempo, ché la storia sarebbe troppo lunga, spigolando nel recente passato ricordiamo che nel marzo 2015 vengono tagliati due pini pericolanti. Ci credereste che il tronco di uno dei due è ancora lì a terra? Ci nascono i funghi.
A gennaio 2018 crolla un pino che s’abbatte sulla strada. Arrivano i mezzi per la rimozione e una decina di metri della staccionata in legno vengono abbattuti per consentire le operazioni. Mai più rimessa a posto.

Arriviamo a ottobre 2021, il mese della mattanza. Una decina di pini vengono tagliati e cataste di rami e tronchi a pezzi abbandonati sull’area, bisognerà attendere due mesi prima che vengano portati via. Per quest’ultima operazione l’intera staccionata in legno viene rimossa. A oggi nessuno s’è degnato di ripristinarla.

Insomma, un parchetto che era ricco di verde e che con un pizzico di cura, qualche panchina e un minimo di manutenzione avrebbe fatto la gioia dei residenti è stato trasformato in un cimitero di alberi.

La ciliegina

Ma la chicca di questo parchetto è la famosa “casetta”, un manufatto di una quarantina di metri quadri di proprietà pubblica abbandonato al degrado e così malmesso che in tutti questi anni, tranne un caso durato poche ore, non è stato appetibile nemmeno a eventuali occupanti abusivi.

Fagocitato dalla vegetazione stile giungla, imbrattato, vandalizzato, con crepe evidenti sulle facciate e topi vaganti sul piancito esterno. Questa è l’istantanea del piccolo edificio in via del Podismo la cui totale ristrutturazione è iniziata nel 2007, terminata nel 2009, costata ai romani 150mila euro e oggi in stato di completo abbandono e a rischio crollo. Rischio asseverato, direbbero i legali.

Nella primavera del 2017 infatti, viene dato il via a dei monitoraggi per appurare se le numerose crepe formatesi sulle facciate siano conseguenza delle scosse telluriche avvertite a Roma nei mesi precedenti.

A fine 2017, l’esito finale del monitoraggio evidenzia invece un graduale e costante incremento delle lesioni dovute “ad un cinematismo di rottura che è ancora in corso di evoluzione”. Insomma, la casetta si sposta, scivola verso il basso.

Eppur si muove, si dicono nel XV Municipio anni dopo quando finalmente si decide di prendere  misure per fronteggiare “il fenomeno statico riscontrato“.

L’impegno di spesa viene inserito nel programma triennale dei lavori pubblici 2021/2023 dell’amministrazione capitolina e, ad aprile 2021, l’allora giunta pentastellata  con la Deliberazione n.10/2021 approva un progetto di ristrutturazione per un importo di 120mila euro per il quale però occorre prendere un mutuo. “Basteranno un paio di mesi, poi bando di gara e affidamento e per fine ottobre potranno partire i lavori” dicono a VignaClaraBlog.it.

Infatti, a giugno si ottiene il mutuo dalla Cassa Deposito e Prestiti e ad agosto – con Determinazione Dirigenziale 1539/2021 – si dà il via alle procedure di scelta della ditta a cui affidare l‘appalto dei lavori che dovrebbero durare novanta giorni.

Passa l’estate, poi l’autunno, in Municipio si fa il cambio di stagione con la nuova amministrazione, poi l’inverno e arriva la primavera 2022 e ancora non v’è traccia apparente dell’inizio lavori. E così ancora oggi, in via del Podismo, quell’edificio è abbandonato, crepato, vandalizzato e pericolante.
Ovunque tu sia, grazie Poldo per averci dato l’occasione di riparlarne.

Claudio Cafasso

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6 COMMENTI

  1. 150.000 Euro più 120.000 fa 270.000 ovvero MEZZO MILIARDO delle vecchie lire …..arrivati a questo punto io la casetta la trasformerei in una CRIPTA dove custodire le ceneri di POLDO; la cripta dovrebbe essere ricoperta di marmo lunare con fregi in bronzo raffiguranti una testa di cinghiale. Magari ci metterei pure una lapide con su una scritto: “Qui giacciono i resti mortali di POLDO prima sfamato dai rifiuti dei romani e poi narcotizzato e soppresso dall’amministrazione comunale. A perenne ricordo dell’insipienza della politica”…….AMEN

  2. Mi dispiace essere in dissenso. Gli animalisti e le animaliste mi attacchino pure. Questo pietismo verso animali commestibili non capisco perché non si allarghi almeno ai milioni di maiali macellati per arrivare sulle nostre tavole. E vi ricordo che ci sono anche i polli. E vorrei si riflettesse sul fatto che il Parco di Veio e, sia pure in misura minore, quello di Roma Natura, sono infestati da un numero enorme e in crescita esponenziale di cinghiali che creano da tempo danni all’agricoltura (anni fa partecipai presso l’Ente Parco di Veio a un incontro con gli agricoltori che chiedevano un aiuto mai arrivato). Ora il numero li costringe a cercare di che sfamarsi nei nostri quartieri. La responsabilità risale a coloro che inserirono nel parco una specie di cinghiali non autoctona e molto prolifica. E si allarga ai nostri rappresentanti nelle istituzioni che in tanti anni non sono riusciti a farsi carico del problema e a individuare soluzioni praticabili. (Regione Lazio, Ente Parco di Veio , Comune di Roma, Municipio). Spero che una soluzione esista ancora ma non ho idea di quale possa essere.

  3. Alla Signora Oliva delConciilis ricordo che tutti gli animali sono commestibili ma la Legge, alla quale Lei tiene molto, mette sotto tutela solo la fauna selvatica. Non è affatto vero che il numero li costringe a sfamarsi nei nostri quartieri dal momento che si sfamano bene anche in natura; solo preferiscono i rifiuti che abbondanti, grazie a come si amministra l’AMA, tracimano dai cassonetti. Non è neanche del tutto vero che nel parco è stata inserita una specie non autoctona dal momento che furono i cacciatori a creare allevamenti con esemplari provenienti dall’est e poi a immetterli in tutto il territorio nazionale. Ha ragione invece quando dice che la RESPONSABILITA’ è delle Istituzioni: ma qui purtroppo si tratta di una questione di capacità, esperienze e conoscenze. Se uno non ce l’ha, non ce l’ha! D’altra parte mettiamo a fare i presidenti degli enti parco non dei tecnici ma dei politici. E che volete allora?

  4. L’estremismo degli animalisti comporterà guai sempre peggiori.
    Urge un pensiero critico ma serio, non ideologico, che possa mettere in luce sia i problemi ma soprattutto le soluzioni.
    Per ora mi limito a dichiararmi vittima dei cinghiali di Roma nord che hanno peggiorato sensibilmente la mia vita. Eodele Bellisario

  5. Signora Eodele lei sbaglia e sbaglia gravemente. Gli “animalisti” non causano alcun guaio perchè in questo paese contano poco o nulla. Lei non è vittima dei cinghiali (che si comportano secondo il loro istinto) ma della POLITICA! Se la sua vita è peggiorata sensibilmente ringrazi Comune e Regione che in 10-15 anni non sono stati in grado di fare NULLA (anche se chi doveva risolvere il problema ha continuato a prendere il suo bello stipendio). Possiamo pure sparare a tutti i cinghiali che mettono fuori il naso ma se non si eliminano i rifiuti in strada e le discariche abusive, non servirà a nulla. Qui non urge un pensiero critico ma mandare a casa un po’ di gente. Mi stia bene.

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