Home ATTUALITÀ Guerra in Ucraina, quando l’emergenza chiama Roma Nord risponde

Guerra in Ucraina, quando l’emergenza chiama Roma Nord risponde

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Dopo la pandemia, che nei mesi più difficili aveva visto cittadini e associazioni di volontariato di Roma Nord attivarsi in tutti i modi a sostegno delle famiglie in difficoltà e di tutte quelle persone che in un periodo così difficile avevano bisogno di aiuto, ecco che il conflitto in Ucraina di questi giorni ha smosso nuovamente la sensibilità di tanti romani che da giorni sono protagonisti di azioni di solidarietà.

Lo sportello solidale del Municipio XV

Per coordinare gli aiuti e far sì che neanche un’offerta, anche la più piccola, potesse andare perduta, a supporto della Task Force del Comune di Roma (qui tutte le info), il 4 marzo scorso gli uffici del Municipio XV hanno preso il timone della gestione delle donazioni del territorio con l’apertura dello Sportello Solidale per l’Emergenza Ucraina.

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L’apertura dello sportello solidale ci ha permesso un maggior coordinamento delle offerte ma anche delle richieste di aiuto in favore del popolo ucraino – ha commentato il Presidente del Municipio XV, Daniele Torquati che insieme all’Assessora alle Politiche Sociali, Agnese Rollo, a distanza di un mese dall’attivazione può già tirare le prime somme – in situazioni di emergenza simili azioni coordinate e continuative come queste possono fare davvero la differenza. A meno di 30 giorni dall’istituzione dello sportello solidale municipale non posso che ringraziare tutte le cittadine e i cittadini di Roma Nord che ancora una volta si sono dimostrati solidali e generosi nei confronti di chi ha più bisogno”.

Un’iniziativa accolta appunto con grande entusiasmo dai cittadini che nel giro di pochissimo tempo si sono attivati rispondendo positivamente.

Abbiamo pensato che lo sportello del Municipio XV potesse essere la prima interfaccia utile a orientare tutte quelle persone del territorio che in un momento così difficile volevano rendersi utili, ma che sarebbe potuto essere anche una soluzione per chi invece voleva richiedere aiuto e sostegno. Avevamo bisogno di un sistema semplice che potesse orientare i cittadini e allo stesso tempo risultasse utile ed efficace – ha spiegato alla nostra redazione Agnese Rollo che, insieme al Consigliere Alfonso Rago, segue da vicino le donazioni.

Effettivamente il sistema è davvero molto semplice: tramite l’indirizzo mail volontariato.mun15@comune.roma.it i cittadini del municipio posso scrivere per donare derrate alimentari e farmaci, offrire ospitalità in abitazioni private o segnalare necessità di ricongiungimenti familiari, offrire o richiedere mediazione culturale oppure attività ludico ricreative.

Compito degli uffici del municipio è proprio quello di incrociare offerta e richiesta e con il supporto delle associazioni di volontariato locali gestire le donazioni.

I numeri della solidarietà

A parlare sono i numeri che giorno dopo giorno continuano a crescere.

In meno di 30 giorni sono arrivate oltre 150 mail con proposte di aiuto. Di queste 12 sono offerte di interpretariato, 27 donazioni di cibo e farmaci o proposte di disponibilità alla distribuzione a cui si aggiungono le offerte per il coinvolgimento in attività ludico ricreative – ha proseguito l’AssessoraA queste si sommano circa 30 mail provenienti da cittadini di altri municipi o comuni di Roma che sono stati indirizzati correttamente alla Task force di Roma Capitale o in alternativa al proprio Comune di appartenenza. Tutto il resto, per cui tanto, sono offerte di ospitalità e qualche richiesta di alloggio”.

La gara di solidarietà sta riguardando tutti i quartieri di Roma Nord; tantissime le proposte da Prima Porta, Labaro, Cesano, La Storta, Fleming e Vigna Clara che in questi giorni si sono dimostrate le zone più generose.

Molte offerte già in porto

Con un grande lavoro da parte degli uffici municipali, molte di queste offerte sono già andate a buon fine: oltre ai ricongiungimenti familiari o in ogni caso alle situazioni in cui si è cercato di avvicinare persone che richiedevano un alloggio con parenti o conoscenti che già vivevano sul territorio, per le donazioni di derrate alimentari già consegnate il Municipio sta provvedendo alla distribuzione.

A questo si aggiungono le raccolte di beni organizzate in alcune delle scuole del Municipio e poi consegnate alle associazioni di volontariato incaricate per la distribuzione.

Il lavoro che il Municipio XV sta svolgendo da un mese in maniera coordinata con il Comune di Roma e con tutte le altre amministrazioni impegnate nel fronteggiare l’emergenza in corso, rappresenta a pieno l’impegno e la volontà che questo territorio intende dimostrare nei confronti del popolo ucraino – ha concluso Torquati Voglio davvero ringraziare chi in questi giorni sta permettendo alla catena di solidarietà di funzionare a pieno: i nostri uffici, le volontarie e i volontari di Croce Rossa Italiana, Caritas, Comunità di Sant’Egidio, Arci No Problem e Fondazione Arca, le parrocchie e ancora un grande grazie a tutte le cittadine e i cittadini del Municipio XV che, come sempre, anche in questa occasione hanno deciso di non tirarsi indietro”.

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3 COMMENTI

  1. Mi chiedo se anche la “solidarietà” ha un colore politico perchè non mi ricordo di simili progetti quando veniva bombardata Gaza (anche gli ospedali dove si diceva ci fossero i comandi dei terroristi) per non parlare della guerra in Siria che secondo l’ONU ha provocato 384.000 morti e 11.000.000 di profughi! O sbaglio?
    Comunque trattandosi di aiutare degli innocenti ben vengano queste iniziative.

  2. Non credo si tratti di colorazione politica
    Immagino piuttosto che se proprio si debba accogliere qualcuno , anche in situazioni di emergenza si preferisca accogliere persone più “vicine” ai propri costumi ed usanze.
    Qualcuno che si avvicini ai tuoi stessi valori , alla tua stessa cultura , ai tuoi stessi costumi sociali , al tuo stesso credo religioso
    Alla fine con tutte le storture ed i litigi e dispute tra Nazioni , l’Europa è la “zona più felice del mondo”
    Detto da un europeista scettico incallito
    Non credo esista – ripeto , con tutte le sue anomalie – una zona di pace , dove puoi parlare liberamente senza che nessuno ti avveleni o ti incarceri , dove i costumi sono – spesso anche troppo – liberi , dove puoi professare quello in cui credi , dove non esistono caste , dove puoi indossare liberamente i vestiti che reputi opportuni , …..eccetera eccetera
    Non esiste una zona uguale in medio-oriente , in oriente , in africa , in asia e magari manco in nord america
    Perché essere costretti a metterti a casa persone che poi vogliono prevaricare la società ospitante imponendo la loro cultura (?)
    Non a caso la Germania ha accolto i profughi quasi esclusivamente con passaporto siriano , ci sarà una ragione ?

  3. Parole giuste e sensate quelle di Aragorn anche se a mio avviso risentono di una visione eurocentrista ed atlantica; ma il problema non è l’accoglienza. Il vero problema è l’ipocrisia e falsità della politica al solito schiava dell’interesse economico. Ci metterei anche la religione; Papa Bergoglio, che aveva suscitato tante speranze, ha spesso condannato la Turchia di Erdogan ma non ha ricevuto in Vaticano il DalaiLama (non voleva far incazzare i cinesi), non ha mai condannato Israele per il più grande campo di concentramento del pianeta: Gaza (non voleva far incazzare gli israeliani) e nemmeno gli USA per la guerra in Siria e in Libia (non voleva far incazzare gli americani). E che dire dei nostri politici e dei vertici europei? Stipendi da favola, viaggi in tutto il mondo, abiti e orologi costosi e quei sorrisi sarcastici come a dire “Io sono io e voi non siete un c….!” Burocrati senza anima complici del potere economico e delle grandi banche; hanno messo in mutande la Grecia, vogliono fare dei paesi “sovranisti” le loro colonie e oggi piangono lacrime amare sui bambini ucraini…..E i bambini iracheni, palestinesi, siriani, libici, serbi? E quelli Yemeniti? Una guerra di cui nessuno parla sostenuta da Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Canada, i maggiori produttori di armi al mondo (almeno 20.000 morti). Quando la guerra in Ucraina finirà tutti avranno perso con la sola eccezione dello Zio Sam che esporterà il gas liquido in Europa.
    Niente di nuovo…la storia si ripete

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