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Eccellenti cafoni in via della Crescenza

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Galvanica Bruni

Gettare uno sguardo a quel mucchio di rifiuti in Via della Crescenza è come ricevere un sonoro schiaffone. Solo che l’effetto di uno schiaffone dopo qualche minuto svanisce, la strada sporca rimane.

Via della Crescenza è lunga un chilometro e congiunge via di Grottarossa con via dei Due Ponti, un piccolo raccordo stradale immerso nella campagna. Circondata da campi, prati, filari di alberi è di una bellezza insolita: quando la si percorre non si può rimanere indifferenti davanti alla piacevolezza del paesaggio: in lontananza le grotte di Grottarossa e poi le linee slanciate del Castello della Crescenza circondato dai bellissimi campi del CRA. Un paradiso verde ai bordi di quartieri densamente abitati.

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Chi ha abbandonato quei rifiuti ha fatto un gesto di enorme inciviltà, liberandosi di quanto probabilmente custodito in una vecchia cantina e che, anziché finire in una isola ecologica, ha trovato la sua nuova dimora a bordo strada.

C’è di tutto. Vecchi mobili da giardino, un ombrellone, pezzi di legno, cianfrusaglie, buste piene di vecchi giornali e documenti,  libri, riviste e un corposo manuale di odontoiatria.

La cosa grave è che questo mucchio di rifiuti è stato depositato davanti ad un collettore che raccoglie le acque piovane provenienti dalla collina accanto; già negli anni passati i collettori ostruiti hanno provocato l’allagamento della via.

La vergognosa abitudine di abbandonare rifiuti ingombranti a bordo strada e nelle aree verdi non sembra, a Roma Nord, fermarsi: un comportamento da eccellenti cafoni.

Francesco Gargaglia

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2 COMMENTI

  1. Francesco,si tratta,come “sospetti”,di ripulitura di qualche cantina,fatta come al solito dagli svuota cantine “aggratiss”,che ovviamente,con la tacita complicita’ del proprietario del ciarpame che si esonera dallo smaltimento,si liberano del non vendibile dove piu’ gli aggrada.Purtroppo il malcostume e ‘ duro a morire,ma credo che la colpa sia piu’ che dei poveracci che si occupano della ripulitura dei “bravi cittadini2 che se ne fregano di dove finisca la loro mondezza.Ciao e buna vita,tuo omonimo Francesco

  2. Il problema di fondo è che non esiste un modo efficiente, economico e legale di liberarsi del ciarpame, soprattutto se la quantità e il volume della roba da smaltire sono tali da non consentirne il trasporto con la propria macchina (ammesso di averne una) alla più vicina isola ecologica. L’AMA viene a ritirare a domicilio rifiuti ingombranti, ma solo fino a 2 metri cubi e solo al piano strada. Quindi, in molti casi rivolgersi agli “svuotacantine” è l’unica soluzione praticabile. Finché non verrà trovato un sistema alternativo che risulti pratico e poco costoso, continueranno ad esistere gli “svuotacantine” che buttano la roba sui bordi delle strade.

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