Giovedì 10 febbraio La Giunta Gualtieri ha approvato due delibere con le quali si dà il via al progetto di realizzazione di dieci impianti destinati al miglioramento della raccolta differenziata. Uno di questi centri di raccolta, per quanto riguarda il Municipio XV, sarà localizzato in zona La Storta-Olgiata.
Ma non è tutto, perché sono stati approvati anche i progetti per la realizzazione di due impianti di digestione anaerobica della frazione organica, uno dei quali fra Cesano e Osteria Nuova, nella stessa area, all’estrema periferia del XV, dove la Giunta Raggi avrebbe voluto costruire un impianto di compostaggio.
“Dopo più di quindici anni Roma realizza moderni impianti pubblici per mettere in campo l’economia circolare e chiudere il ciclo dei rifiuti” ha commentato il Sindaco Roberto Gualtieri. “Con le due delibere di oggi Roma coglie l’opportunità del Pnrr per realizzare impianti green e sostenibili, essenziali per compiere un salto di qualità che ci consentirà di non dover più rincorrere soluzioni tampone. Puntiamo a trasformare Roma in una città normale, una città nella quale ciò che oggi viene considerato straordinario, diventi ordinaria amministrazione”.
“Oggi è una giornata da ricordare per la nostra città” gli ha fatto eco l’assessora capitolina all’Ambiente, Sabrina Alfonsi. “L’approvazione di questi progetti nel rispetto della tempistica molto stretta imposta dai bandi Pnrr rappresenta il primo, assai significativo, passo in avanti in un percorso complesso che entro pochi anni dovrà portare Roma fuori dalla palude in cui è venuta a trovarsi a causa della mancanza di impianti di trattamento dei rifiuti”
I biodigestori
I biodigestori sono stazioni di riciclaggio per lo smaltimento dei rifiuti organici, che trasformano in energia. Il processo, che prende il nome di digestione anaerobica (DA) si svolge in reattori chiusi (i digestori): i rifiuti vengono “digeriti” e miscelati con dei batteri; il compost così ottenuto in un secondo momento viene trasformato in biogas, una miscela costituita prevalentemente da metano e anidride carbonica.
Si tratta di una nuova tecnologia e in Italia già sono presenti soprattutto al Nord. il biodigestore più grande d’Italia sta invece nascendo a Montespertoli, sulle colline del Chianti, in un Comune di 13mila persone sulle colline fiorentine, dove arriveranno 160mila tonnellata l’anno di rifiuti organici, che troveranno nuovo valore trasformandosi in 25mila tonnellate di compost e 11 milioni di metri cubi di biometano.
“Cesano ha già dato”
Per quanto riguarda la scelta dell’area di Cesano il Campidoglio va dritto dunque per la sua strada, nonostante la contrarietà espressa dal Consiglio del Municipio XV a dicembre 2021.
Dal territorio e dalle aule del XV il no non è nei riguardi del biodigestore, è un no alla realizzazione di qualunque impianto nel territorio di Cesano – Osteria Nuova. Le motivazioni? Sono sempre le stesse, già espresse contro l’impianto di compostaggio voluto ma non realizzato dalla Giunta Raggi: Cesano ha già dato.
A Cesano-Osteria Nuova, nella località Casaccia, c’è il Centro ricerche dell’ENEA, con all’interno il sito provvisorio di scorie radioattive. Più in là, sorge il megadepuratore detto CO.BIS, noto impianto adibito allo smaltimento delle acque reflue del bacino del Lago di Bracciano. A est dell’area scelta per il biodigestore c’è il territorio della Santa Sede con le antenne di Radio Vaticana, già nota alle cronache per la vicenda dell’elettrosmog.
Insomma ce n’è abbastanza per non volere un’altra presenza ingombrante che peraltro comporterebbe, come effetto indotto, un via vai quotidiano di mezzi pesanti in un’area in cui la viabilità è ferma a decenni fa.
Torquati: “errori su errori”
Il No del comitato di quartiere
Lega: “Pronti alle barricate”
“Si scongiuri l’idea del biodigestore a Cesano o saranno barricate. La decisione della Giunta Gualtieri è una scelta illogica, scriteriata che rispediamo al mittente!”
Così tuonano Giuseppe Cangemi, vicepresidente del Consiglio Regionale del Lazio, e Giuseppe Mocci, consigliere del Municipio XV, entrambi esponenti della Lega.
“A dicembre scorso – ricorda Mocci – il XV Municipio ha affrontato il tema in un consiglio straordinario. Avevamo chiesto la presenza di rappresentanti del Campidoglio ma la maggioranza di centrosinistra ha preferito fare diversamente e abbiamo affrontato questo argomento di programmazione territoriale delicatissimo solo tra noi esponenti del Municipio. Tuttavia, il documento votato all’unanimità chiedeva a Sindaco e assessore competente di istituire un tavolo di confronto, di confrontarsi con il Municipio ribadendo la netta contrarietà alla realizzazione di qualunque impianto – e all’epoca di parlava di impianto di compostaggio, non certo di un più invadente biodigestore”.
“Continuiamo a ribadire la nostra disponibilità al confronto per il bene del territorio, ma sulla questione dell’impianto biodigestore nel territorio di Cesano Osteria Nuova non arretreremo di un centimetro” concludono Gangemi e Mocci ribadendo: “La sinistra si svegli, riveda questa decisione scellerata o saranno barricate”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Come Presidente di un comitato civico, attento all’ambiente, sono convintamente schierata dalla parte di tutti coloro che hanno detto NO al biodigestore di Cesano-Osteria Nuova. E per fare qualcosa di concreto ho deciso di partecipare, Domenica 27 Febbraio, alla Vertenza Romana organizzata dal Movimento Legge Rifiuti Zero che si terrà presso l’Auditorium Spin Time dal tema “Economia Circolare vs Digestori Anaerobici. Si COMPOST No BIOGAS”.
Sarà un incontro importante che permetterà ai cittadini di essere realmente edotti sulla materia fornendo agli stessi gli strumenti per contestare e contrastare l’idea scellerata di inquinare ulteriormente il territorio romano.
Cristina Tabarrini
Presidente Comitato I Quartieri della Stazione di Vigna Clara e Dintorni
In realtà no.
La situazione pandemica ci ha insegnato che non devono essere i cittadini edotti, ma che c’è gente che deve essere edotta su uno specifico argomento e che si deve prendere la responsabilità di fare delle scelte.
Sennò saremmo tutti Architetti, Medici, Ingegneri, ecc.
Il normale cittadina “vota”, “elegge un rappresentante” e a quel punto si fida di quello che fa il suo rappresentante.
Sennò finisce ogni concetto di “democrazia rappresentativa”.
Per la differenza che c’è tra un biodigestore aerobico ed un biodigestore anaerobico vedi https://www.vasroma.it/linsostenibile-scelta-dei-biodigestori-per-trattare-i-rifiuti-organici-di-roma-capitale/
Dove si firma per dire SI ogni tanto a Roma e non solo “no” ?
Firmato
Un cittadino che attende da 32 anni la Vigna Clara-Valle Aurelia, fermata dai soliti NO di Roma…
P.S.: Tutti i comitati di Roma potrebbero riunirsi in un unico comitato “Un NO per Roma”. Sarebbe la prima volta che i cittadini si aggregano veramente…