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Ponte Milvio, pedane e dehors sotto la lente

dehors
immagine di repertorio
Galvanica Bruni

A inizio estate del 2020, abbiamo visto fiorire ovunque pedane e dehors, sedie e tavolini su strade e marciapiedi. Ne abbiamo assaporato tutti i benefici, potendo mangiare e brindare all’aperto e in compagnia, anche se la ricerca del parcheggio si è fatta sempre più accanita.

La possibilità data ai locali di espandersi su suolo pubblico gratuitamente per accogliere un maggior numero di clienti fu una scelta del Campidoglio per aiutare bar, ristoranti e locali duramente colpiti dalle misure adottare da Governo nel contrastare la pandemia da Covid-19. La concessione arrivò a luglio 2020 con scadenza al 31 ottobre 2021; poi nell’aprile del 2021 la Giunta Raggi la prorogò al 31 Dicembre, giorno in cui la neo Giunta Gualtieri ha adottato una delibera spostando la data di scadenza al 31 marzo 2022.

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In questo fiorire di pedane sui parcheggi blu o bianchi e sui marciapiedi c’è chi si è allargato oltre il dovuto, o per eccesso di misure o perché non poteva proprio farlo.

Stando a un’inchiesta del quotidiano Il Messaggero, che cita report dei municipi e della Polizia Locale, “quasi un locale su 5, il 18% del totale ha piazzato troppi tavoli sull’asfalto, sconfinando rispetto alle concessioni legate al Covid, oppure ha sistemato i trespoli dove proprio non avrebbero dovuto essere: sui parcheggi dei disabili o sulle strisce pedonali, comprese quelle col segnale per i ciechi“.

Nel prorogare la gratuità delle occupazioni di suolo pubblico fino al 31 marzo, pare però che il Campidoglio voglia mettere ordine all’eccessiva deregulation. E’ pronta una task force della Polizia Locale di Roma formata da 150 agenti (7 per ogni municipio e 35 del comando centrale) che avrà il compito di porre un freno al dilagare oltre misura e oltre regola delle pedane. Il via all’operazione dovrebbe essere dato mercoledì 19 gennaio.

Ponte Milvio e dintorni

Il fenomeno dell’esplosione dei dehors trova maggiormente riscontro nelle piazze della movida anche se pedane sono visibili anche in altre zone, ovunque ci sia un locale di somministrazione. In zona Ponte Milvio, in via Flaminia, via Riano, viale Tor di Quinto, insomma nel quadrante della movida di Roma Nord le pedane hanno occupato gran parte delle aree pubbliche.  Ne parliamo con l’assessore al commercio del Municipio XV Tommaso Martelli.

Assessore, ha evidenza di irregolarità nel territorio del XV?
No, personalmente non ho evidenza di situazioni irregolari. Mi incontrerò con la Polizia Locale e faremo comunque un piano dei controlli da effettuare. Ci tengo subito a dire che l’approccio non sarà da caccia alle streghe, ma se troveremo irregolarità prenderemo subito provvedimenti”.

Cosa accadrà al 31 marzo, tutte le pedane andranno rimosse o cesserà solo la gratuità?
E’ presto per ipotizzarlo, sarà il Campidoglio a darci indicazioni. Il mio parere personale è che sia giunto il momento di far cessare la gratuità. L’occupazione di suolo pubblico deve tornare a pagamento e dovranno essere rivisti i parametri delle concessioni per riportarle ai limiti antecedenti alla ‘deregulation’“.

La liberalizzazione ha portato a casi limite. A Ponte Milvio in via Flaminia, per esempio, ci sono pedane una di fronte all’altra riducendo la carreggiata a una strettoia dove fermarsi per far scendere una persona è quasi impossibile. E’ lecito pensare che a queste situazioni verrà comunque posto rimedio?
Sì, è lecito. Come dicevo prima a mio avviso dovranno essere rivisti i parametri di occupazione del suolo pubblico, ciò significa anche evitare situazioni limite come questa da lei descritta o eccessive riduzioni di posti auto. Insomma, occorrerà ritrovare il giusto equilibrio fra interessi dei locali di somministrazione e quelli dei residenti“.

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4 COMMENTI

  1. “personalmente non ha evidenza di situazioni Irregolari” Ma dove vive questo assessore?
    Consiglio una bella visita oculistica.

  2. Anche a me non risultano evidenti situazioni di abuso nella zona di P. Milvio per l’applicazione della norma emergenziale approvata dal Comune nel luglio 2020 (Del. 81), che ha consentito un aumento del 70 % degli spazi concessi ai ristoranti, anche con utilizzo di pedane poste su sede stradale, mentre risultano molti abusi segnalati da associazioni e comitati del Centro Storico, e a novembre è stata inviata una lettera all’assessore Lucarelli e ai Pres. dei Municipi interessati, firmata da molti comitati, tra cui il mio, in cui si afferma di essere “fortemente contrari anche alla prosecuzione temporanea dell’attuale ‘stato di fatto’ delle OSP senza un ritorno immediato e prioritario alle condizioni di legalità”, e vedo che esiste una iniziativa del Comune per procedere tra breve ad un controllo serrato delle situazioni abusive esistenti.
    Mi rendo perfettamente conto che un aumento di spazi per i ristoranti è necessario per consentire il rispetto delle norme di distanziamento, e personalmente non avrei niente in contrario che, nelle zone dove esistono ampi spazi liberi, come la piazza di Ponte Milvio, si possano consentire di mantenere anche dopo la situazione di emergenza attuale almeno una parte degli spazi aggiuntivi concessi a norma della Del 81, ma un discorso a parte va fatto per le pedane su strada, che, soprattutto nei casi segnalati dall’articolo, costituiscono obiettivamente un ingombro e una deturpazione inaccettabile del tessuto urbano, restringono pericolosamente le sedi stradali e tolgono posti auto preziosi. Ritengo che queste strutture non possono essere mantenute e dovrebbero essere eliminate quando scadranno le norme di distanziamento, ed esistono sentenze del TAR e del CdS che hanno consentito nel 2017 al Municipio di eliminare 2 strutture del genere poste sulla via Flaminia a seguito di 2 improvvide concessioni del 2011.
    Comitato Ambiente e Legalità – Ponte Milvio

  3. Argomento dolente, complesso, divisivo, ripetitivo, ma che sarebbe necessario non continuare ad affrontare in termini emergenziali.
    Come noto, il Comitato Abitare Ponte Milvio, anch’esso firmatario della richiamata lettera all’assessore Lucarelli e ai Presidenti dei Municipi interessati, ha sempre avuto una particolare attenzione sul tema dehors e osp, le cronache di VCB rappresentano un archivio storico del nostro pensiero in merito.
    Sappiamo tutti molto bene quale sia il periodo che il Paese sta attraversando e come le conseguenze di tale contingenza gravino su tutti i cittadini e i lavoratori, su alcune categorie di questi ultimi maggiormente.
    Ma proprio per questi stessi motivi, è necessario mantenere un atteggiamento lucido e consapevole, con la ferma volontà di adottare decisioni congrue, equilibrate, mantenendo una visione sistemica delle problematiche della città e di chi in essa vive e lavora.
    Oggi, nell’emergenza, praticando il controllo rigoroso del rispetto delle norme transitorie adottate proprio per alleggerire la pressione su specifiche categorie di lavoratori del settore della ristorazione.
    Controllando le situazioni (alcune, come da altri qui scritto, al limite della sostenibilità) nel quadrilatero dell’area di Ponte Milvio con estrema puntualità e misura, evitando di accontentarsi di valutazioni “a sentimento” o “a volo d’uccello”.
    Attrezziamoci, contestualmente, al dopo, nella speranza che il 31 marzo finalmente si allenti la pressione e sia possibile mettere da parte l’emergenza.
    Dobbiamo essere attrezzati ad affrontare il ritorno ad una nuova normalità, preferibilmente evitando di ricadere in quella precedente.
    Il tema specifico del quale qui si tratta dovrà essere interamente riconsiderato nella sua globalità, proprio mantenendo quella richiamata visione sistemica rivolta a tutte le problematiche della città e di chi in essa vive e lavora, perchè tra loro fortemente interconnesse.
    Iniziando certamente con il riportare immediatamente le attuali occupazioni alla situazione ante Covid, ma poi su questa base di partenza ripristinata, come si dice “a bocce ferme”, soprattutto affrontare con nuovo spirito l’intera materia, riconsiderando e riprogettando l’uso della città in modo condiviso per garantire il bene comune, la qualità di vita, l’armonizzazione dei bisogni di tutti.
    Prospettiva, questa, sicuramente gravosa, ma occasione irripetibile.
    Tutti devono concorrere, quindi tutti (gli stakeholder, direbbero le persone colte) devono essere coinvolti in un confronto aperto, onesto e trasparente.
    Come Comitato Abitare Ponte Milvio siamo pronti ad offrire il nostro contributo e confidiamo che il neo Assessore al Commercio Martelli voglia aderire a questa visione, intraprendendo la strada della partecipazione e del confronto con i cittadini e i lavoratori. Possibilmente insieme e non a categorie separate.
    Iniziamo a prepararci in modo di farci trovare pronti quando finalmente saremo nuovamente liberi.
    Paolo Salonia
    Portavoce Comitato Abitare Ponte Milvio

  4. Io credo che alla fine di questa emergenza si tornerà a logiche più normali…ma senza togliere del tutto i tavoli all’aperto in Piazzale Ponte Milvio come aveva fatto Raggi allinizio del suo mandato. La via di mezzo è sempre la migliore.

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