Questa mattina, nella palestra della Scuola Media Nitti, al Fleming, si è tenuto il concerto in ricordo di Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli, morte il 22 dicembre 2019, preparato dagli alunni e dai docenti dell’Istituto in collaborazione con il Liceo De Sanctis, di cui le due ragazze erano studentesse.
Forte l’emozione degli studenti, dei docenti e delle famiglie delle due vittime, presenti all’evento. Le mamme, visibilmente provate, vengono accolte con un mazzo di fiori e dal calore di chi oggi ha deciso di unirsi a loro.
La preside dell’Istituto, Marzia Vitaliano, introduce la celebrazione dichiarando come il ricordo delle due studentesse sia ancora molto vivo in ognuno dei presenti “con intensità diverse, come è giusto che sia”. Ci tiene inoltre a sottolineare come i ragazzi siano stati i veri e unici protagonisti dell’iniziativa, di cui gli insegnanti hanno curato solo la regia.
Una ragazza prosegue leggendo una lettera scritta dai compagni di classe di Gaia e Camilla, rivolta direttamente a loro, nella quale raccontano come hanno affrontato il biennio di pandemia che li sta portando alla maturità, e come lo sarebbe stato con loro ancora presenti.
Da lì, un susseguirsi di canzoni cantate e suonate dagli studenti. Da “My heart will go on”, alla colonna sonora de “La bella e la Bestia”, il brano “Mission” di Ennio Morricone, fino alla celebre canzone dei Queen: “Who wants to live forever“.
Non sono mancati, inoltre, momenti di pura poesia con l’interpretazione della preghiera “La morte non è niente” di S. Agostino a cura di un giovane studente ringraziato personalmente dalla preside, resasi conto della difficoltà emotiva nel recitare una poesia così toccante in un evento di questo genere, tra le lacrime delle mamme di Gaia e Camilla, lacrime che scendono da sotto le mascherine.
Infine, l’omaggio degli studenti del liceo de Sanctis che hanno deciso di dedicare alle due ragazze un angolo della scuola dove hanno riprodotto lo stesso murales presente su Corso Francia e nel quale hanno posizionato una panchina piena di cuscini, affinché chiunque possa fermarsi lì a fare due chiacchiere, anche con le loro due amiche decedute.
Come ultimo saluto a chiusura della giornata, i 18 compagni di classe e le famiglie delle due giovani hanno lanciato in aria palloncini, volati in cielo ad abbracciare Gaia e Camilla.
La vicenda
Sono stati scritti fiumi d’inchiostro su questa tragedia. La ripercorriamo in estrema sintesi.
Gaia e Camilla persero la vita nella notte tra il 21 e il 22 dicembre di due anni fa, investite dall’auto guidata da Pietro Genovese su Corso Francia.
Il ventunenne, che dopo l’incidente era risultato positivo all’alcol test, con una posizione aggravata dall’accusa di essere al telefono mentre era alla guida e di aver superato i limiti di velocità, ha sempre dichiarato di essere ripartito con il semaforo verde e che l’impatto con le due ragazze sarebbe stato impossibile da evitare proprio per il punto in cui si trovavano, secondo la difesa, fuori dalle strisce pedonali e in una posizione poco visibile.
Condannato in primo grado a 8 anni con l’accusa di omicidio stradale plurimo, l’8 luglio scorso i giudici della corte d’appello di Roma hanno accolto la richiesta di pena “concordata” tra i difensori del giovane e la Procura generale, riducendola a 5 anni e 4 mesi di reclusione, ed hanno disposto l’obbligo di dimora per il ragazzo, alla luce della sua incensuratezza, del corretto comportamento processuale e della precedente revoca della patente.
Come previsto dalla legge per le sentenze passate in giudicato, il 21 ottobre scorso, su disposizione dei Giudici della Corte D’Appello, Pietro Genovese è tornato in libertà. Dovrà ora attendere la decisione del Tribunale di Sorveglianza su come far scontare il residuo pena, circa 3 anni e 7 mesi.
Caterina Somma
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