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C’è chi racconta favole sulla linea Vigna Clara – Ostiense

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Galvanica Bruni

Sulla riapertura della stazione Vigna Clara con relativa messa in esercizio della linea Vigna Clara – Ostiense ne sono state scritte di tutti i colori. Gran parte vere, ma alcune anche irreali, come delle favole.

A smentire queste ultime è Stefano Testi, vicepresidente comitato Un Anello per Roma e del comitato per la mobilità sostenibile quadrante Nord Ovest, con decennale esperienza nel mondo delle ferrovie.

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La prima favola, racconta Testi, vocifera di un servizio viaggiatori con un treno ogni ora. “Se così fosse, nessuno degli Enti interessati si sarebbe speso così tanto in questi anni per aprire una linea nuova.

Il servizio inizierà con una frequenza di mezz’ora per poi verificare la domanda ed adattare l’offerta di conseguenza, considerando che cinque chilometri sono a binario unico, mentre gli altri due a doppio binario”.

La seconda favola, molto più datata, narra che la galleria Cassia-Monte Mario sarebbe troppo stretta.
“Anche questa è una narrazione falsa. La galleria Cassia Monte Mario ha sempre avuto una larghezza sufficiente a contenere due binari. Ne è stato posato uno solo per non dovere seguire tutta la procedura di VIA che avrebbe comportato molta più burocrazia al netto dei numerosi ricorsi che hanno funestato questa vicenda. In realtà la galleria è stata ricostruita con criteri antisismici e tutte le più moderne attrezzature di sicurezza”.

La terza favola riguarda Farneto e Pineto, ancora si parla di fermate o stazioni nelle due località.
Farneto (in via Monti della Farnesina, alle spalle del Ministero degli Esteri) e Pineto (a metà circa di via Damiano Chiesa, fra Belsito e Pineta Sacchetti) sono e resteranno ‘un posto di esodo’, cioè un’uscita di emergenza in caso di incendio o guasti gravi”.

L’ultima favola, come le chiama Testi, attiene alla chiusura dell’anello ferroviario e in particolare alla presunta fermata di Val d’Ala, zona quartiere delle Valli, al di là del Tevere.

“Purtroppo sei mesi fa un articolo di un quotidiano riportava la chiusura dell’Anello ferroviario su Val d’Ala. Da quel momento tutti gli organi di stampa hanno fatto a gara per riportare questa informazione da mesi. Si tratta di una fake news che si sta espandendo come un virus del computer” sostiene Stefano Tessi secodo cui “il ramo nord dell’Anello ferroviario si chiude già ora a nord di Nomentana con la sede, i deviatoi, la linea di contatto pronti e finiti da trent’anni realizzati dalla Fioroni e da RFI sulla linea di Cintura Interna, dove transita attualmente la linea FL1 per Monterotondo”.

“La fermata di Val d’Ala fu realizzata venti anni fa sulla linea di Cintura Merci Esterna che dista circa 300 metri dalla linea di Cintura Interna e dall’Anello, e non ha nessun legame possibile con l’Anello ferroviario. Inoltre, se si percorre in treno la tratta da Nomentana a Fidene sulla FL1, si vedono le opere di bivio già pronte per i treni provenienti da Vigna Clara”.

“A riprova di ciò ecco un disegno esemplificativo del tracciato dell’Anello e dei bivi già esistenti nella zona di Roma Nord interessata dalla chiusura dell’Anello stesso”.

“Spero così – conclude Testi – di aver fatto cosa gradita ai lettori di VignaClaraBlog.it e ne approfitto per formular loro i miei migliori auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo”.

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21 COMMENTI

  1. Ringrazio l’Ing. Stefano Testi per aver chiarito la situazione alla faccia delle fake news. In effetti percorrendo la tratta dalla Nomentana a Fidene si scorgono le opere già pronte per il raccordo con la linea per Vigna Clara. Non mi è invece ben chiara la posizione della linea A,V., i cui binari sono paralleli alla FL1 nella stazione Nomentana, rispetto all’anello e alla linea di cintura.

  2. Un’altra fake new potrebbe essere l’immediato completamento dell’anello ferroviario subito dopo l’apertura della stazione Vigna Clara…

  3. Ottime notizie. Mi chiedo quanto tempo ci vorrà per il raddoppio del tratto a binario unico; una tale opera tecnicamente sarebbe di facile esecuzione (a differenza della chiusura dell’anello che secondo me richiederà almeno una decina di anni), tuttavia quello che mi spaventa sono i tempi della burocrazia e della giustizia amministrativa, dato che sicuramente ci saranno i soliti irriducibili pronti con gli ennesimi ricorsi.

  4. Sono d’accordo con Lei. Per il completamento dell’anello ferroviario restano da fare altre opere:
    Il cavalcavia della Flaminia, ai Due ponti: c’era uno storico ponte in mattoni, demolito nel 1990.
    Il cavalcavia di Via Camposampiero e, subito dopo, il “nodo” del superamento/interscambio con la Roma Nord (qui sarebbero possibili diverse soluzioni, non è chiaro quale sarebbe/sarà adottata).
    Il ponte sull’Aniene.
    Il cavalcavia sulla Salaria, anche qui c’era un ponte in mattoni, demolito quando la “Via Olimpica” diventò tangenziale Est.

    Ma su tutto questo sarà senz’altro più ferrato l’Ing. Testi.

    Se a ciò aggiungiamo tutti gli espropri necessari si comprenderà come non possa semplice e veloce il completamento dell’anello.

  5. Escludere dall’anello ferroviario Val d’Ala è un grave errore progettuale, perché taglierebbe fuori dall’anello i 200k abitanti di Monte Sacro. Il commissario straordinario è stato più volte invitato a rivedere il progetto proprio per includere la fermata Val d’Ala nell’anello. Altra alternativa è quella della realizzazione di una fermata Val d’Ala costruita dall’altra parte dell’Aniene e congiunta alla stazione attuale attraverso un ponte ciclo pedonale.

    • Ma gli abitanti di Montesacro oggi hanno già a disposizione le stazioni della linea B Jonio e Conca d’Oro, da cui si può raggiungere Tiburtina in pochissimi minuti.

    • Gentile Antonello, riporto quanto scritto in merito nell’articolo dall’Ing. Testi: “La fermata di Val d’Ala fu realizzata venti anni fa sulla linea di Cintura Merci Esterna che dista circa 300 metri dalla linea di Cintura Interna e dall’Anello, e non ha nessun legame possibile con l’Anello ferroviario. Inoltre, se si percorre in treno la tratta da Nomentana a Fidene sulla FL1, si vedono le opere di bivio già pronte per i treni provenienti da Vigna Clara”.

  6. Ci sono voci alterne che parlano di “Gennaio 2022” o “1° trimestre 2022”. Questo da un’intervista di Gualtieri a Repubblica.

  7. Gentili Signori,
    nel confermare quato dichiarato dal Sindaco Gualtieri e dall’Assessore Patane’, la linea Vigna Clara Ostiense aprirà nel primo trimestre del 2022.
    inoltre ci tenevo a precisare che io non sono Ingegnere, e nonostante 40 anni di esperienza nel settore delle costruzioni ferroviarie, non mi posso certo fregiare di un titolo improprio.
    Ringraziando della fiducia riposta, approfitto dell’occasione per porgere a tutti i lettori ed alla Redazione di Vigna Clara Blog, i migliori Auguri di Buon Anno Nuovo.
    Stefano Testi

  8. Bella domanda! Non ci resta che rivolgerci alla cortese competenza del Sig. Stefano Testi. In particolare non ho capito in che ordine siano, partendo dal centro di Roma, l’anello ferroviario, la linea “lenta”, la linea Alta Velocità e l’anello merci.

  9. Ringrazio Giulio, ci segnala un bel documento, che non conoscevo, dove sono descritte le 16 Opere ferroviarie commissariate, tra cui l’Anello Ferroviario. Ma dalla figura presente nel documento si vede chiaramente che l’Anello ferroviario va a inserirsi sulla linea proveniente da Settebagni e diretta alle Stazioni Nomentana-Tiburtina, e non sulla linea, di stessa provenienza, ma con un percorso separato, diretta alle stazioni Val D’Ala – Tiburtina.

  10. Di nulla Carmine.
    Perché dici che l’Anello va a inserirsi sulla linea per Nomentana? A me il documento sembra chiaro: dice espressamente che il collegamento è tra Vigna Clara e Val d’Ala, non Nomentana.
    E anche il disegno mi sembra coerente con il testo: la parte evidenziata in giallo (la fase 2 del progetto) collega l’anello con la stazione val d’ala, ovvero con la linea esterna, non quella interna che porta direttamente a stazione Nomentana (quest’ultima nel disegno è in blu ma si vede solo in parte perché va a sovrapporsi con la linea rossa, ovvero l’AV, perché corrono vicinissime).

  11. Gentili Signori,
    La questione si risolve con alcune piccole osservazioni.
    Il Documento postato da Giulio NON E’ UN PROGETTO ma un documento programmatico di indirizzo indispensabile per chiedere poi i finanziamenti al Ministero.
    La seconda mappa, alla quale fa riferimento Carmine e’ corretta e definisce l’innesto dell’anello sulla linea Lenta Tiburtina – Settebagni.
    La prima mappa fu un disgraziato errore grafico nella fretta di rispondere dal Ministero delle Infrastrutture al Ministero dell’ambiente sulla natura Regionale della linea di Vigna Clara.
    Il tratto disegnato fa delle volute nella zona dei Prati Fiscali che neanche sulle montagne russe si potrebbero realizzare.
    Il fatto che si nomini spesso Val d’Ala e’ dovuto a due motivazioni; l’innesto del ramo Nord si trova di fronte alla fermata di Val d’Ala a circa 300 metri.
    In secondo luogo RFI ha già progettato un collegamento tra l’anello e la linea merci, che parte a sud del suddetto innesto e porta con due viadotti verso Nomentana, ma a circa un km a sud della fermata di Val d’Ala, che non fara’ mai parte dell’anello, ma solo della linea merci Tiburtina – Settebagni.
    Questo collegamento e’ indispensabile per portare i treni metropolitani da Tivoli a Civitavecchia passando da Nord, dati che a Tiburtina attraverserebbero la linea veloce.
    Spero di essere stato chiaro ed esaustivo per distruggere una volta per tutte la favola di Val d’Ala

    • Gentilissimo Sig. Testi, Le chiedo scusa se continuo ad abusare della Sua pazienza (e di quella della redazione che continua a pubblicarmi…). Se ho capito bene, per esempio, nella stazione Nomentana i primi due binari, quelli più “interni” , sono l’A.V., gli altri due la “linea lenta” utilizzata anche come “anello ferroviario” e l’”anello merci” dov’è’

      • Gentile Giancarlo, a Nomentana i primi due binari interni sono la linea Lenta che coincide con l’anello, il terzo ed il quarto sono la Direttissima, il quinto ed il sesto sono la linea merci, sulla quale insiste la famigerata fermata di Val d’Ala.
        Buona serata
        Stefano Testi

  12. Chiaro e grazie, altrimenti non avrei saputo che il documento di RFI è da considerarsi impreciso ed errato sul punto, nel testo e in una mappa (peccato, visto che Val d’Ala dovrebbe in futuro scambiare con la metro D).

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