Giovedì 25 novembre, gli studenti dell’IC Nitti marceranno uniti da un tocco di rosso per le vie di Collina Fleming per manifestare contro la violenza sulle donne e per ricordare nomi e volti di tutte le vittime.
Un lungo corteo al quale prenderà parte anche Laura Roveri, sopravvissuta a un tentato femminicidio perpetrato dall’ex fidanzato nel 2014.
Il 25 novembre è infatti la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita nel 1999 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Un giorno dedicato alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica affinché venga data la giusta importanza alla lotta contro “qualsiasi atto di violenza di genere che si traduca o possa provocare danni o sofferenze fisiche, sessuali o psicologiche alle donne, comprese le minacce di tali atti, la coercizione o privazione arbitraria della libertà, sia che avvengano nella vita pubblica che in quella privata”, come riporta la Risoluzione n. 54/134 del 17 dicembre 1999.
La manifestazione
Il corteo, patrocinato dalla Presidenza del XV Municipio, sarà composto da studenti e docenti della scuola Nitti guidati dalla dirigente scolastica Elisamarzia Vitaliano.
Il gruppo partirà alle 9.30 dal piazzale della scuola in via Francesco Saverio Nitti 61. Percorrerà via Flaminia, via Bevagna, Piazza Monteleone da Spoleto, via Città della Pieve, fino ad arrivare in via Città di Cascia, dove si fermerà per una breve cerimonia durante la quale saranno letti i nomi di tutte le donne vittime di violenza e dove verranno deposti dei fiori.
La commemorazione continuerà, poi, nel cortile dell’Istituto scolastico, dove gli alunni della terza media avranno modo di ascoltare l’esperienza drammatica di Laura Roveri, testimonial della manifestazione.
Laura è una sopravvissuta che oggi lotta per sensibilizzare l’opinione pubblica portando anche nelle scuole la sua testimonianza. Aveva solo 25 anni, quando nel 2014 venne ridotta in fin di vita da suo ex fidanzato di 42 anni, che si scagliò contro di lei infliggendole 16 coltellate mentre usciva da una discoteca di Verona. Lui non voleva accettare la fine della loro relazione.
Mascherina 1522
Nelle intenzioni della Nitti, la manifestazione dovrebbe servire a ricordare che in farmacia si può “chiedere la mascherina 1522”, una frase in codice con la quale una donna potrebbe denunciare al farmacista di trovarsi in una situazione a rischio senza farsi capire da chi ha accanto, magari proprio il compagno.
Ricordiamo prima di tutto che il 1522 è il numero verde nazionale “Anti violenza e stalking” messo a disposizione dal Dipartimento per le Pari Opportunità e gestito dall’Associazione Differenza Donna. Le operatrici sono tutte specializzate, parlano diverse lingue e possono aiutare chi è in difficoltà fornendo utili informazioni di prima risposta e indirizzando verso i servizi sociosanitari pubblici e privati più opportuni, ossia i Centri Antiviolenza sulla base del luogo in cui le vittime si trovano.
Riguardo alla frase in codice “vorrei una mascherina 1522” occorre però fare chiarezza. Ad aprile 2020, come previsto dal protocollo d’intesa siglato dal Dipartimento governativo per le Pari Opportunità e la Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani con Federfarma e Assofarm, le farmacie italiane sono state fornite di materiale informativo per trasmettere in modo semplice e immediato indicazioni utili su come prevenire ed affrontare in modo efficace eventuali situazioni di violenza o stalking.
L’accordo, nato con l’obiettivo di potenziare l’informazione per le vittime attraverso il contributo delle farmacie, non dà però indicazioni su frasi in codice da utilizzare. La frase “vorrei una mascherina 1522” è invece nata e circolata sui social ma è stata smentita al Dipartimento delle Pari Opportunità, come riportato in un nostro precedente articolo.
Giulia Vincenzi
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