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    Coulon-Golvin: il genio marittimo di Roma

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    Galvanica Bruni

    Il fatto che gli antichi romani siano stati degli eccellenti ingegneri è cosa nota non fosse altro perché  il prodotto del loro genio costruttivo si ritrova in tantissimi paesi d’Europa, Asia o Africa. Meno nota è la loro straordinaria capacità di “ingegneri marittimi”, una qualità su cui hanno indagato a fondo Gerard Coulon e Jean Claude Golvin in: “Il genio marittimo di Roma” (Edizioni BUS-Biblioteca Universale di Storia, 266 pag., 20 Euro).

    Costruire in un ambiente marino è assai più difficile che farlo altrove a causa ovviamente dell’acqua, un elemento in continuo movimento, e della natura dei fondali; eppure nonostante la difficoltà ambientale e l’assenza di macchine gli ingegneri civili e militari dell’antica Roma costruirono nei secoli opere di straordinaria complessità dimostrando di possedere un vero e proprio “genio marittimo”: porti, moli, frangiflutti, canali, fari, cantieri navali e scivoli di alaggio vennero realizzati lungo le coste dell’impero. Opere a volte tanto imponenti che metterebbero in seria crisi oggi  un ingegnere moderno.

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    Tutto questo venne fatto con mezzi e risorse modestissime ma con una capacità e una conoscenza dei materiali straordinaria.

    A narrarci di questo eccezionale genio è il bellissimo e documentato volume di Coulon e Golvin che affrontano con grandissimo scrupolo e competenza la materia (imponente la bibliografia inserita alla fine del libro).

    A rendere ancora più prezioso e interessante il libro sono le oltre 300 tavole a colori  opera di Jean Claude Colvin, architetto e archeologo, tra i maggiori specialisti al mondo per la riproduzione di siti dell’antichità. I suoi disegni sono veri e propri gioielli  e possiedono un dettaglio che neppure una foto aerea o satellitare riuscirebbe ad avere.

    “Il genio marittimo di Roma” affronta la complessa materia delle costruzioni marittime anche alla luce di studi recentissimi come quelli condotti sul “calcestruzzo marino”.

    E’ sconvolgente prendere atto del fatto che un ponte moderno come il Morandi di Genova possa essere caduto a 50 anni dalla sua costruzione mentre alcune strutture costruite 2000 anni fa e per giunta immerse in acqua salata siano ancora in eccellente stato di conservazione.

    Merito del “calcestruzzo marino”, un composto di calce spenta e pozzolana, in grado di compattarsi in presenza di acqua salata e capace di mantenere inalterate le sue caratteristiche nel tempo; un prodotto del genio romano che fece la sua comparsa addirittura nel 1° secolo A.C.

    Scoprire cosa fecero gli ingegneri romani e soprattutto come e con quali mezzi e metodi lo fecero è un qualcosa che emoziona mentre le bellissime tavole di Golvin che ricostruiscono nel dettaglio quelle realizzazioni lasciano veramente attoniti per la loro cura e bellezza.

    “Il genio marittimo di Roma” è un bellissimo libro che apprezzeranno gli appassionati di storia antica e che invece affascinerà chi si avvicina per la prima volta a questi argomenti.

    Francesco Gargaglia

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    1 commento

    1. Il Ponte di Tiberio a Rimini ha sopportato il traffico sulla dorsale adriatica per otre 2000 anni ed è tuttora in … servizio! Dal Ponte ha inizio la Consolare Emilia che termina a Piacenza.
      Invito chi non lo conoscesse a cercare sue foto e a leggerne la storia su Wikipedia.
      P.s.
      Sono un romano di Rimini.

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