Home POLITICA Elezioni 2021 Municipio XV, quanto conta essere (s)conosciuti

Elezioni 2021 Municipio XV, quanto conta essere (s)conosciuti

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Galvanica Bruni

Il fatto che a livello locale, dove la battaglia si fa quartiere per quartiere, i risultati delle elezioni risentano molto del profilo del singolo candidato non è solo una leggenda metropolitana, altrimenti non si spiegherebbe come nel XV Municipio ci siano elettori che abbiano votato per Torquati come candidato alla presidenza ma non per Gualtieri come candidato sindaco.

Così com’è vero che Virginia Raggi, sempre nel XV Municipio, abbia preso più voti di quanti ne abbia avuti Irene Badaracco, candidata pentastellata alla presidenza del municipio.

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Eppure, in ambedue gli esempi, a votare è lo stesso elettore.

Dati alla mano, con i risultati del XV sia scheda azzurra (Comune) che scheda grigia (Municipio) e con l’avvertenza fornita dalla fonte (sito del Comune di Roma) che i numeri qui di seguito indicati “sono da considerarsi indicativi senza alcun valore ufficiale in quanto i risultati ufficiali e definitivi saranno resi noti al termine delle operazioni effettuate dal Tribunale di Roma”, vediamo se la teoria è corretta o errata.

Partiamo dal centrodestra che ha sparigliato lo scenario politico locale.

Enrico Michetti è stato votato 21mila volte, Andrea Signorini oltre 23mila. La sintesi è che più o meno 2mila elettori di Roma Nord hanno dato fiducia al candidato di destra come potenziale presidente del Municipio ma non a chi sotto l’ala della destra si propone come sindaco. Forse perchè Michetti fino a due mesi fa era quasi un illustre sconosciuto, e poco e male s’è fatto conoscere?

Non cambia lo scenario in casa del centrosinistra. A mettere la croce su Roberto Gualtieri a Roma Nord sono stati in 12mila; a tracciare lo stesso segno su Daniele Torquati quasi 16mila. Quattromila elettori hanno dato la loro fiducia a Torquati guardandosi bene dal darla al candidato sindaco del PD per il Campidoglio. Significherà qualcosa? E dove sono andati questi voti?

E in casa di Carlo Calenda? l’Eurodeputato, in campagna elettorale da un anno, ha avuto nel XV  circa 15.300 voti mentre il suo candidato Tommaso Martelli circa 10.700, quattromilaseicento in meno del suo leader. Anche in questo caso la scarsa notorietà sul territorio ha avuto evidentemente il suo peso.

Ma non finisce qui. A dimostrare che essere o non essere conosciuto a livello locale conta moltissimo lo dimostrano una volta di più i risultati in casa Cinque Stelle.

A Virginia Raggi nel XV hanno dato fiducia quasi in 7.800, a Irene Badaracco in quasi 5.700: oltre duemila elettori pentastellati forse delusi della mancata ricandidatura di Stefano Simonelli o poco fiduciosi nella candidata messa in campo un mese fa e politicamente sconosciuta, hanno optato per altro candidato alla presidenza o non l’hanno proprio indicato.

Sono riflessioni molto di superficie che non scoprono molto di nuovo ma che confermano un fatto: al ballottaggio non servirà solo essere noti ma, viste le forze in campo e le percentuali raggiunte, Andrea Signorini e Daniele Torquati dovranno essere maestri nel pescare nei bacini altrui e in quello degli indolenti, ricordando che l’assenteismo, storicamente,  al secondo turno è maggiore del primo.
Ma servirà soprattutto che siano credibili fino in fondo e fino all’ultimo impegno preso.

Claudio Cafasso

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7 COMMENTI

  1. Nel 2016 il movimento vinse lo stesso con un perfetto conosciuto. Purtroppo Stefano Simonelli ha ritirato la sua candidatura l’11 agosto e non ha mai dato spiegazione in modo publico e trasparente agli elettori delle sue motivazioni. Non spetta a noi candidati dirlo, sono questioni legate alla sua coscienza. La mia opinione personale è che questo ha generato una serie di chiacchiere e voci degne solo di corridoi e spogliatoi completamente sbagliate. L’accaduto è granitico e limpido. Le voci hanno danneggiato la campagna elettorale messa in piedi egregiamente da Irene Badaracco, che ha dovuto gestire un caso molto difficile in un mese e mezzo. La verità dei numeri poi bisognerebbe guardarla con un occhio più attento. Nel 2016 la differenza tra Comunali 5 stelle (19.684 voti) e municipali (14.609) fu di 5 MILA voti, la percentuale 73% è ESATTAMENTE in linea con la corrente tornata. Lei attribuisce secondo me in modo erroneo la questione della notorietà. Signorini è sconosciuto sul territorio, è stato trasportato dal successo della Meloni e dai soldi spesi per la campagna a tappeto, non so se ha girato per strada, i marciapiedi e i bar sono tuttora “sommersi” dai santini di tutto il centro destra. Dia retta a me, i voti ai seggi parlano chiaro. Torquati è l’unico conosciuto bene sul territorio da cui si muove oramai da più di un decennio avendo ricoperto il “mestiere” di consigliere del XV, oramai attribuitogli ad honorem dal territorio.

    • Buongiorno Simone, grazie per avermi fatto sognare con la tua letterina, mi hai portato al tempo delle elementaru, quando scrivevi di tutto pensando sempre di farla franca, ma poi la maestra ti faceva legggere in piedi davanti alla classe…
      Le cose non sono andate come le descrivi tu, lo sai vero?

  2. Bravo Simone !
    vi hanno sputato in faccia fino a venerdì scorso adesso per raccattare qualche assessorato o posizione date anche indicazioni voto !
    Ma non ha affermato il contrario la Raggi nella sua ultima conferenza ?
    continuate ad essere un casino

    • Ognuno voti in coscienza, se le sembra che io stia dando una indicazione di voto, vuol dire che è bravo a cogliere alcune parole non dette, quelle le ritiro subito. Faccia come crede, io farò altrettanto.

  3. Simone Federici sarebbe inutile dirti , perchè fai finta di non sapere , che le motivazioni per cui secondo te, candidato della lista badaracco , il presidente Stefano Simonelli avrebbe ritirato la sua candidatura, e ripeto avrebbe ,non solo erano note a tutti gli attivisti del xv essendo abbondantemente spiegate , elaborate , e dibattute da tutti nelle nostre riunioni interne di gruppo . Gruppo storico di cui tu sei entrato a far parte ad ultim’ ora . Queste sono cose private di cui non hai nessun diritto di parlarne pubblicamente . Le motivazioni dell’insuccesso della lista 5 stelle nel xv lo sai benissimo dove andarle a cercare. Per tanti attivisti sono chiare , ma capisco che per te no .

  4. @Cafasso, Coltelletti, Federici, Aragorn,legge elettorale e procedure elettorali alla mano, facciamo la prossima volta, gli insiemi e i sotto insiemi alle elementari vago ricordo,
    trattare voti e preferenze sullo stesso piano è una forzatura.Il voto è per il movimento o partito politico come le graduatorie dei concorsi seguono i primi non eletti a prescindere dalle “PREFERENZE” che vogliono dire tutto e nulla allo stesso tempo.costruire cioé uno scambio di battute come quello di cui sopra marcatamente elitario dunque incomprensibile alla maggioranza degli italian……dei lettori di VCB spiega meglio di ogni altra cosa i successi elettorali e non, dei vari commentatori.Per Claudio Cafasso quelli su Calenda sono voti veri.

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