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I sassolini nelle scarpe di Stefano Simonelli

stefano simonelli
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Nativo di Bolzano, residente da sempre nella Capitale e dal 1998 a Roma Nord, Stefano Simonelli, M5S, è stato alla guida del XV Municipio dal 19 giugno 2016 quando, col 58,6% pari a 31.826 voti (ben 17.217 in più di quelli ottenuti al primo turno raccogliendoli a man bassa anche nel bacino elettorale del centro-destra) vinse il ballottaggio alle amministrative del 2016.

Si ritrovò così, a 49 anni e con alle spalle nessuna esperienza di pubblica amministrazione, a guidare uno dei più grandi municipi di Roma. In un’intervista di metà mandato, rilasciataci a gennaio 2019, ci disse però di non essere interessato a un secondo mandato. E in effetti il suo nome è assente dalle liste elettorali delle prossime amministrative.

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E allora, supponendo che qualche sassolino da togliersi dalle scarpe lo abbia, tanto per iniziare subito l’intervista con un pizzico di pepe gli chiediamo a bruciapelo…

Presidente, è lei che non si ricandida o non è stato ricandidato?

Diciamo che arrivati alla presentazione delle liste e, pertanto, alla formalizzazione dei nominativi, si è puntato, ma non solo per quanto riguarda il Municipio XV, su una figura nuova supportata sia da consiglieri eletti nel 2016, che da attivisti che da cittadini provenienti dalla cosiddetta società civile vicina al M5S.

Quanto hanno influito in questa non-ricandidatura i rapporti a volte discontinui e non sempre sintonici fa Municipio XV e Campidoglio e alcune sue posizioni critiche nei riguardi di Virginia Raggi?

Sinceramente non focalizzerei l’attenzione su un rapporto discontinuo tra Campidoglio e Municipio XV e su personali dissapori tra la Sindaca ed il sottoscritto sulla base di mie posizioni critiche.

Sul primo punto è indubbio che un problema nel rapporto tra Organi Centrali, parte politica e tecnico-amministrativa, ed i Municipi c’è stata. Questo non vuol dire che siano stati nulli i contatti e/o le interazioni tra rappresentanti Municipali e Comunali, ma gli stessi si sono basati più sul senso di responsabilità e sulla professionalità di alcune/i che su un sistema di rapporti e interazioni preventivamente pianificato e strutturato.

Ciò sicuramente ha portato ad essere meno efficienti ed incisivi su alcuni temi strategici per Roma e molto sentiti da noi cittadini ma, questo va detto, mai fattivamente affrontati, in alcuni casi sfruttati, dalle tante precedenti amministrazioni.

Nel prossimo mandato, spero sempre a maggioranza M5S, il lavoro di Comune e Municipi dovrà svolgersi in maniera strutturata, sinergica e continuativa nel tempo. Questo perché i Municipi, pur con poteri limitatissimi, sono le colonne portanti di qualsiasi progetto si intenda portare avanti a Roma.

Sul secondo punto mi preme rappresentare innanzitutto che le mie posizioni critiche verso chiunque, sia della maggioranza che dell’opposizione, sono sempre state di tipo “professionale” (nella sua accezione più ampia) e non “personale”, con il solo obiettivo di costruire e migliorare insieme l’azione che si stava portando avanti sia su Roma che nei Municipi.

Guai se le “personali” antipatie, simpatie, i propri stati umorali o altri “aspetti” che rientrano nella sfera “soggettiva”, diventassero elemento sostanziale di una scelta e/o giudizio in ambito lavorativo. Ed è ancor di più ciò pesa ed è da evitare, a mio modesto parere, nel lavoro di un gruppo che governa o si propone per un nuovo mandato.

Ciò posto, visti anche i numerosi volti nuovi presenti soprattutto nelle liste Municipali, immagino si sia deciso di puntare anche su figure diverse dagli attuali attivisti portavoce.

A due settimane dalle elezioni ha revocato le deleghe alla ormai ex Assessore Paola Chiovelli, candidata al Consiglio Capitolino nella lista del M5S, che ha reagito con una lettera molto severa di cui abbiamo pubblicato i passaggi più salienti. Non possiamo non pensare che non ci sia una connessione tra la revoca delle deleghe e la sua mancata riconferma quale candidato alla Presidenza del Municipio.

Le motivazioni della revoca delle deleghe sono riportate nell’ordinanza (ndr, leggi qui)

Tornando alla sua non-ricandidatura, quanto ha influito anche il cambio di marcia del Movimento? Lei è per il vecchio o per il nuovo M5S?

Sulla prima parte della domanda non ho veramente elementi per darle una risposta anche perché il “cambio di marcia” deve ancora avvenire. Non la consideri come una critica ma come l’effettiva impossibilità, per il neonato Movimento 2050, di definire e avviare, in così breve tempo, un nuovo corso.

Per quanto riguarda il vecchio e il nuovo M5S servirebbero corposi capitoli per fare un’analisi dei mutamenti e delle evoluzioni (per alcuni aspetti sostanziali direi più involuzioni) che hanno portato alla costituzione del Movimento 2050.

In estrema sintesi spero che diversi principi e valori, alcuni non scritti, che hanno spinto tanti di noi cittadini ad avvicinarsi al Movimento tornino ad essere le colonne portanti dell’operato degli attivisti eletti nelle diverse Case dei Cittadini (Municipi, Comuni, Regioni, Parlamento, etc…).

Il nuovo Movimento 2050 spero che porti quell’organizzazione e quell’approccio “vincente”, che è spesso mancato, mi duole dirlo, nella gestione di molte delle esperienze governative a maggioranza M5S, ripartendo, in maniera seria, però, e non usando specchietti per le allodole, dall’attivismo che dev’essere composto, a mio avviso, da quei cittadini che si “attivano veramente” con l’unico scopo di essere utili a tutti, o almeno alla maggior parte delle persone, guardando sempre fuori la porta di casa propria e non dentro. Per me, comunque, siamo sulla strada giusta.

Lei veniva e tornerà al mondo lavorativo del privato: come ha vissuto cinque anni in quello della pubblica amministrazione? Quanto di buono ha trovato, quanto di cattivo cancellerebbe?

Ecco, per rispondere a queste due domande servirebbe almeno una trilogia. A parte la verità, sono stati cinque anni tanto intensi, quanto meravigliosi e illuminanti, anche in senso negativo.

Fare il rappresentante dei cittadini è un onore ed un onere che non può non prevedere una dedizione totale. E questo per oltre cinque anni ho cercato di fare accompagnato e supportato (altrimenti il mandato non sarebbe arrivato al suo termine naturale) da diverse persone, tra membri di Giunta e Consiglio (principalmente Municipali ma anche Capitolini) e attivisti non portavoce, di grande spessore professionale e umano.

Quanto di buono ha trovato: dal punto di vista organizzativo e di sistema non tantissimo… Nel modo di far politica di alcuni (troppi) rappresentanti, soprattutto delle opposizioni, ma non solo,…ancora meno nella scarsa (in dei casi imbarazzante) preparazione e professionalità rispetto al proprio ruolo e delle proprie responsabilità di alcuni dipendenti pubblici….nel rimpallo di competenze tra Enti e rispettive/i Direzioni/Uffici, ancora meno.

Lei mi dirà, allora non ha trovato molto di buono.

No, tutt’altro. Ho trovato non pochi bravissimi dipendenti pubblici che ricoprono con onore e grande professionalità il loro ruolo, non facendosi mai cadere la penna, compensando con il loro impegno alcune evidenti carenze sia organizzative che di alcuni colleghi (carenze oggettive e/o soggettive).

Ho toccato con mano la non comune preparazione manageriale di diversi Dirigenti e Posizioni Organizzative che, in alcuni casi ed insieme al proprio gruppo di lavoro, hanno compiuto salti mortali sia per garantire e migliorare i servizi ai cittadini che per portare a termine obiettivi posti e indirizzi ricevuti dagli organi politici.

Ho altresì avuto modo di conoscere e lavorare con rappresentanti politici, sia di maggioranza che di opposizione, di grande spessore e umanità, che interpretano con responsabilità e passione quello che per me, come immagino per loro, è una tra le più belle esperienze professionali e umane che una persona possa vivere.

Obiettivi importantissimi non si sarebbero mai raggiunti e situazioni particolarmente critiche non si sarebbero potute affrontare nella maniera adeguata se non ci fosse stato il sostanziale impegno e intervento della Polizia Locale, delle Forze dell’Ordine, dell’Arma dei Carabinieri, dell’Esercito, della Prefettura, di tutti i membri degli Osservatori Territoriali per la Sicurezza.

In sintesi il buono l’ho visto soprattutto nelle persone, e non è poca cosa.

Se a questo verrà abbinato: un sostanziale cambiamento nel modo di fare politica (di alcuni), che non dev’essere più focalizzata sul partito ed sul voto e/o sul contrastare ciecamente i cosiddetti “avversari politici”, ma sui cittadini ed i servizi che ad essi vengono erogati, portando avanti azioni, delle volte impopolari (in un primo momento), programmate in maniera adeguata, anche se queste dovessero essere concluse dai predetti “avversari politici” e, pertanto, portare a loro consenso; un nuovo, drastico cambiamento della struttura organizzativa del Comune di Roma (Municipi inclusi), con relativa ridistribuzione del personale; l’introduzione di un sistema di valutazione dei dipendenti che porti a mettere in maggiore evidenza e, di conseguenza, premiare impegno e la competenza; lo studio, la strutturazione e l’applicazione di un vero decentramento ai Municipi (cosa che deve andare di pari passo con quanto esplicitato al secondo punto), allora si raggiungeranno livelli di servizio impensabili prima.

Devo dire che questa amministrazione ha mosso alcuni primi difficilissimi passi, forse un pochino in ritardo. In ogni caso ci vorranno almeno 7-10 anni per questo la prossima Amministrazione, spero sempre, come già detto, a guida M5S, dovrà subito agire in merito non perdendo per strada quanto di buono è già stato fatto.

Escludendo la recente esplosione di video sui social, in questi cinque anni lei con la cittadinanza ha comunicato poco. Ancora oggi su facebook c’è chi scrive “Simonelli chi?” Ecco, non le dispiace? Ha qualcosa da rimproverarsi?

È un argomento su cui lei ed io ci siamo confrontati più di una volta. Sicuramente ho utilizzato poco i diversi strumenti di comunicazione disponibili (social, giornali, riviste web, etc…).

Da diverso tempo, però, ho accolto le sollecitazioni di attivisti, come di alcuni consiglieri e membri della giunta di comunicare di più e di rappresentare le diverse attività poste in essere.

Mi permetta però di specificare alcune cose in merito. Ho sempre preferito il contatto diretto e, per quanto mi è stato possibile, ho incontrato le persone e/o le ho scritto e/o le ho telefonato. Questo perché ritengo che il colloquio diretto sia molto più efficace e produttivo.

Inoltre, sia di persona che attraverso i predetti strumenti di comunicazione, ho cercato sempre di evitare una comunicazione “di parte” dando solo informazioni per quanto possibile “certe e documentabili”, senza curarmi se portassero consenso o potessero risultare impopolari.

Ho evitato di fare propaganda partitica e, ancor meno, attaccare (o peggio) rappresentanti delle opposizioni e/o partiti di opposizione.

Questo è un modo di comunicare a me indigesto (ancor di più se fatto da un rappresentante del Movimento), che non mi appartiene e che ritengo caratterizzi quella che è la peggior espressione di alcuni rappresentanti politici, o chiamati tali, accompagnati, anche a loro insaputa, dai cosiddetti “topi da tastiera” che sanno scrivere solo “Simonelli chi” e/o “Presidente fantasma” e/o poco altro. Nel mondo dell’hockey su ghiaccio personaggi del genere verrebbero definiti giocatori da ghiaccio giallo. Io preferisco i giocatori da ghiaccio rosso.

Ghiaccio giallo e rosso? Simonelli romanista?!? Interrompiamo l’intervista per documentarci e da lui scopriamo che i giocatori da ghiaccio giallo sono quelli che scendono in campo “tanto per”, con l’unico obiettivo di evitare lo scontro. Al contrario, da ghiaccio rosso sono quelli pronti a lasciarci il sangue… Simonelli stile Russel Crowe gladiatore nell’arena? Meglio tornare all’intervista…

Quale eredità lascia a chi prenderà il suo posto? 

Sicuramente un modo di fare politica, sempre migliorabile, ci mancherebbe, molto diverso dal passato, in cui la programmazione, con una visione diretta solo ai servizi ai cittadini e non al successivo appuntamento elettorale, è stata una delle colonne portanti del lavoro svolto.

Sono stati altresì introdotti strumenti contrattuali particolarmente efficaci non solo sulle spese ordinarie ma anche sulle manutenzioni straordinarie (gli Accordi Quadro). Questo ha prodotto una continuità alle diverse manutenzioni ordinarie e ad una serie di servizi, alcuni essenziali, in capo al Municipio, nonché, su diversi interventi di manutenzione straordinaria, la riduzione di almeno un anno delle tempistiche di progettazione ed avvio lavori.

L’attenzione alla programmazione è evidente dal piano investimenti (opere di titolo II riguardanti manutenzioni straordinarie o nuove opere), approvato ad inizio 2021, che prevede investimenti per oltre 35 milioni di euro equamente distribuiti nel triennio 2021-2023.

Aggiungo a quanto sopra la presenza e partecipazione continua, in senso propositivo e collaborativo (anche con annesse critiche e discussioni), a processi e azioni amministrative e tecniche. Una diversa e più intensa interlocuzione, ma discreta e non proclamata, con molte realtà rappresentative della cittadinanza (su questo tema, comunque, i margini di miglioramento non sono mai abbastanza).

Sui servizi alle persone, soprattutto le più fragili, abbiamo fatto tanto prendendo spunto, va riconosciuto, dall’elogiabile lavoro impostato dalla precedente Amministrazione Municipale. Ma non mi sento di rappresentare gli obiettivi raggiunti perché sul tema c’è veramente tanto da migliorare e vanno ampliati, in maniera sostanziale, servizi e risorse. L’impegno, partendo da quanto si decide in merito in Parlamento e poi a scendere, dovrà essere sensibilmente ampliato e dovrà prevedere un maggior coinvolgimento delle famiglie e di chi le rappresenta, come le Consulte per i diritti delle persone con disabilità. Finché non si riuscirà ad erogare a tutti gli aventi diritto i servizi essenziali, finché non si metteranno veramente al primo posto le persone, soprattutto le più fragili, mi viene difficile vantare successi.

Torniamo alla politica, quella nazionale. La sensazione è che i livelli nazionali 5S poco s’interessino di Roma. Per esempio, il Movimento è al governo da oltre tre anni e una legge che assegni a Roma Capitale poteri speciali è ancora in fieri…

Quella dei poteri speciali a Roma Capitale è un argomento di cui si parla da decenni e mai alcun Governo, neanche quelli in cui è stato ed è parte il Movimento, ha fatto un passo concreto in tal senso.

Questo annoso immobilismo sul tema è improrogabile. Non si capisce come mai tutti parlano di Roma quando c’è da votare ma dopo resta solo, anche per poco tempo, l’eco delle parole (beh questo capita spesso in politica, purtroppo).

Ma oltre al tema dei poteri speciali per Roma, è inaccettabile che il Sindaco di Roma non abbia una continua e costruttiva interlocuzione con i rappresentanti, almeno quelli della propria parte politica, Regionali e Nazionali.

Questo è successo nell’attuale esperienza e, vista la devastante situazione trovata ad inizio mandato, è avvenuta anche in passato. Un Sindaco, tanto più se parliamo del primo cittadino della Capitale d’Italia, non dev’essere mai lasciato solo, anche perché questo potrebbe causare da una parte un senso di abbandono dall’altra l’incontrollata libertà d’azione.

E chiudiamo con la politica locale. Nell’ipotesi di un ballottaggio centrodestra-centrosinistra in XV, lei per chi voterà? Non si accettano astensioni…

Premesso che spero proprio di non trovarmi nella situazione da lei rappresentata e, quindi, di vedere nuovamente vincente il Movimento 5S a Roma. Ciò premesso, dipende.

Come detto prima, più di un rappresentante degli altri partiti è degno di rispetto, stima e fiducia. Se queste persone avranno un peso tale da portare avanti azioni utili per la cittadinanza e la città di Roma, prendendo spunto e raccogliendo l’eredità lasciata da questa amministrazione, allora avranno la mia fiducia altrimenti annullerò le due schede elettorali.

Claudio Cafasso

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5 COMMENTI

  1. VIVO NEL xv MUNICIPIO DA CIRCA 17 ANNI , SIMONELLI E’ STATO IL PEGGIOR PRESIDENTE MAI AVUTO IN UN MUNICIPIO , NESSUNA DISPONIBILITA’ A PARLARE CON I CITTADINI DEL QUARTIERE, MAI VISTO IN FACCIA ,MAI RISPOSTO AD UN E MAIL .
    qUESTO SAREBBE IL MINIMO , IO SONO A LABARO E IL NOSTRO QUARTIERE HA SUBITO CON LA SUA PRESIDENZA AL XV MUN. LA DECADENZA TOTALE, GIARDINI TRASCURATI , SOSTA SELVAGGIA , HA FATTO BENISSIMO A NON RICANDIDARSI ,NESSUNO LO VOLEVA PIù

  2. Scusi TAMARA, io vivo a Labaro da molti anni e non è affatto vero che il quartiere ha subito un degrado come dice lei, anzi in questi ultimi anni i parchi Marta Russo e Colli D’Oro sono migliorati di tantissimo, prima si che erano nel più totale abbandono, panchine distrutte erba alta ed alberi pericolanti, adesso sono curati, l’erba viene tagliata regolarmente e sono state messe panchine e cestini nuovi.
    Inoltre sono state riasfaltate molte strade, anche il sottopasso da Labaro a La Cerlsa è stato sgombrato dagli insediamenti, cosa che nessuno ha mai fatto prima.
    Si ricorda il tratto di strada subito dopo la Celsa? Io me lo ricordo benissimo, era da anni al buio e pericolosissimo ora è illuminato e con uno spartitraffico ben segnalato.
    Se queste cose che sono sono sotto gli occhi di tutti non si dicono si fa cattiva informazione.
    Lucia

  3. Scusi Lucia, pure io vivo a Labaro da molti anni e tutto sto cambiamento mica l’ho visto, lei parla del parco Colli d’oro migliorato ma a me mi pare che il mostro di cemento sta sempre la. Diversestrade sono state riasfaltate è vero ma è il minimo che una circoscrizione deve fare o no ? E non prendiamoci in giro quelli che stavano sotto il sottopasso ci stavano da una vita e la circoscrizione ha aspettato cinque anni per mandarli via, sai che sforzo. Diciamo che il nostro quartiere non è peggiorato ma dire che è migliorato ci vuole tanta fantasia

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