Sono tante le storie che si raccontano negli ultimi tempi sulla presenza di cinghiali a Roma Nord.
Sulla Cassia, in via Cortina d’Ampezzo, nella zona via Panattoni e via dell’Acqua Traversa, branchi di cinghiali, adulti e cuccioli, vagano nella notte in cerca di cibo sostando là dove ne trovano in abbondanza, nei pressi dei cassonetti dove cittadini che non brillano per senso civico abbandonano i sacchetti di rifiuti.
Gli incontri ravvicinati con le famiglie di ungulati sono all’ordine del giorno, o meglio della notte, ma può capitare anche di trovarsi all’improvviso di fronte un cinghiale single, che “nelle strade deserte e silenziose solitario se ne va”, come l’uomo in frac dell’indimenticabile Modugno.
L’ultimo incontro ravvicinato è infatti avvenuto nella tarda serata di mercoledì 11 agosto a Corso Francia, dove un grosso cinghiale è stato avvistato intorno alle 23 mentre si aggirava alla ricerca di cibo.
L’animale, adulto a giudicare dalle dimensioni, ha poi attraversato la strada, schivando le auto in arrivo tra lo stupore degli automobilisti, per fermarsi nei pressi di un gruppo di cassonetti dove alcune buste di rifiuti erano a terra.
Molto presumibilmente il cinghiale si è spinto nel centro abitato in cerca di cibo dalla vicina area dell’Inviolatella Borghese, propaggine del Parco di Veio poco distante da Corso Francia.
E solo per ricordare due dei tanti recenti avvistamenti nel centro abitato di Roma Nord, sempre dall’Inviolatella pare sia uscito il cinghiale che in una piovosa notte dello scorso maggio ha trascorso a Vigna Clara un’abbondante mezzoretta a banchettare fra i sacchetti di rifiuti abbandonati accanto ai cassonetti di via Orti della Farnesina per poi, ancora non sazio, trasferirsi a quelli di via dei Giochi Istmici.
Senza dimenticare quelli che, probabilmente usciti dalla Riserva di Monte Mario, lo scorso giugno furono fotografati mentre passeggiavano a pochi metri dal Ministero degli Esteri. Tranquilli e beati, come fossero a casa loro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Chissà, forse sarà uscito da un allevamento?
S.Francesco e ambientalisti questa volta non c’entrano…dobbiamo entrare nell’ordine di idee che i cinghiali, come le zanzare, i ratti e i gabbiani sono un problema irrisolvibile e pertanto ce lo dobbiamo tenere! Se fossimo in un paese serio avremmo tolto alle Regioni la facoltà di legiferare in materia venatoria…e avremmo cacciato gli amministratori locali che hanno trasformato le città in gigantesche mangiatoie. Ci sono più animali selvatici a Roma che nel Parco del Gran Paradiso…..Comunque il Comune di Roma ha stanziato una carrettata di milioni per i suoi dipendenti avendo raggiunto al 100% ogni obiettivo …..compreso il contenimento del numero di cinghiali……meglio di così??!!
Il problema è che la Raggi per non volere la discarica di servizio a Roma ha di fatto trasformato la città stessa in un discarica a cielo aperto; bisognerebbe eliminare i cassonetti dalle strade, come in alcune zone dalla città hanno già fatto (Trastevere ad esempio): ognuno si tenga i rifiuti a casa propria e li consegni ad AMA in punti precisi durante determinate fasce orarie; forse i cinghiali tornerebbero a grufolare nelle riserve e i gabbiani tornerebbero a pescare. Per far ciò occorrerebbe comunque che L’AMA fosse in mani migliori per far funzionare il sistema.
Io credo che il problema principale sia l’ignoranza e la pigrizia, unite a mancanza di senso civico ma anche di intelligenza, di quelle persone che usano deporre la propria immondizia ogni giorno ai piedi dei cassonetti! E basta anche con la solita solfa che sono pieni, che l’Ama non li svuota, che la Raggi etc. etc. Ho visto con i miei occhi più volte i cassonetti completamente puliti e i sacchetti ostinatamente in terra subito dopo, perché il cafone di turno (ma di Roma Nord!) non ha voglia di spingere l’apposito pedale e aprire il cassonetto; oppure perché non vuole toccare la maniglia per non sporcarsi le mani. Io lo faccio sempre, come altre persone intelligenti e civili: non è difficile. Voi altri invece avete stufato: se date il cibo agli animali selvatici in questo modo (perché questo fate, ma senza ragionarci sopra), essi torneranno sempre lì per sfamarsi. E sono compresi cinghiali, topi, volpi e gabbiani.
E non dimentichiamoci che il cinghiale può essere vettore di malattie trasferibili all’uomo. Per esempio la trichinella.