“Sono mesi che i cittadini di Cesano segnalano la presenza di lampioni spenti e di alcuni punti luce funzionanti a intermittenza. A nostra volta abbiamo sollecitato per mesi un intervento a riguardo: questa situazione rappresenta un vero pericolo per l’incolumità dei cittadini che, soprattutto in questi periodi, sono alle prese con il problema furti negli appartamenti”.
Lo dichiara il capogruppo Lega in XV Municipio, Giuseppe Mocci aggiungendo che “Ad arricchire questo già desolante quadro, si aggiunge l’erba alta lungo le strade, la mancanza di interventi di manutenzione oltre ai lampioni mal funzionanti.
Problemi, questi, maggiormente sentiti dai residenti del borgo storico di Cesano”.
“In questi anni si è verificato un chiaro peggioramento del funzionamento degli impianti esistenti, cui si aggiunge la mancata programmazione di interventi per l’illuminazione di nuove strade. L’ultimo piano risale al 2012, quando il governo capitolino di centrodestra ha permesso di illuminare oltre 70 strade in poco tempo nel territorio del XV Municipio.
Dopo, il nulla. A pagare l’incapacità delle due ultime amministrazioni sono stati i quartieri più periferici che necessitano di maggiori livelli di sicurezza sia per quanto riguarda la mobilità che l’ordine pubblico”.
“Nell’attesa che venga proposto un nuovo programma di illuminazione pubblica a favore dei nostri quartieri, questa mattina – conclude Mocci – abbiamo presentato un nuovo sollecito per ripristinare la completa funzionalità dei lampioni del borgo di Cesano, alcuni dei quali spenti da anni. È inaccettabile fare aspettare mesi, a volte anni, solo per ottenere la sostituzione di una semplice lampadina”.
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Il cambio di pelle di Cesano borgo e stazione stenta a raggiungere il pieno completamento, ricordiamo che Cesano stazione ebbe la sua ragione con il Centro addestramento Militare, per chi ha fatto il militare non è difficile riconoscere l’impostazione di un luogo nato e cresciuto principalmente intorno a tutta la serie di strutture e di servizi rivolti ai tanti militari in forze al Centro Addestramento.
Il forte ridimensionamento delle realtà militari avvenuto alla fine degli anni novanta sarebbe dovuto essere stato seguito anche dalla cittadinanza di Cesano stazione così come è accaduto per Bracciano.
Vicini alla popolazione di Cesano che paga le assenze della politica o le tante promesse sconclusionate delle visioni ingigantite della società e dell’economia.
Una rappresentazione dello stato di crisi generale del Paese a causa dei cambiamenti globali ed epocali nel caso il ridimensionamento per la soppressione del servizio militare di leva, rimangono le attività del luogo legate all’agroalimentare, il resto in crisi conclamata attende la cittadinanza per le iscrizioni ai C.P.I. le dichiarazioni I.S.E.E. (Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ad es. ad un cassaintegrato dell’Ilva di Taranto)) e le richieste ai C.A.F. o C.A.A.F. degli strumenti anticrisi adeguati tra cui il più conosciuto è il “Reddito di Cittadinanza” così da scongiurare ennesima delusione su aspettative economiche da “libere iniziative” o da altre promesse da marinaio dell’esperto o del politico di turno.