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Marcell Jacobs, saetta olimpica di Roma Nord

Marcell Jacobs
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Mentre una giornata da urlo per lo sport italiano come quella del primo d’agosto viene macchiata da chi invece di gioire per un’impresa storica la “butta in caciara” (vero signor Gad Lerner?), ecco che s’inseguono le conoscenze e la territorialità di Marcell Jacobs, ventiseienne nato a El Paso da padre texano e mamma di Desenzano del Garda che di cognome fa Masini e qui potremmo perfino scoprire che la signora Viviana è lontana parente dell’ex assessore del Comune di Roma Paolo.

Insomma, partiamo dall’assunto che Marcel, classe 1994, di statunitense ha ben poco, al punto che sussurrare “the pen in on the table” gli risulta perfino difficile.

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Ha tre figli, e siamo certi sia la prima volta che un campione olimpico dei 100 metri è anche tripadre come lui. Non è certo un predestinato, aveva cominciato col salto in lungo, poi si è dato alla velocità.

E dal ramo del lago di Garda dove ha mosso i primi passi, neanche vagheggiando quel che è diventato oggi, il poliziotto Jacobs s’è trasferito a Roma per allenarsi, per crescere, per trasformare in realtà quello che magari sarà pure stato un sogno, fino a qualche tempo fa.

A Tokio ha corso semifinale e finale nell’arco di una serata nipponica, mentre laddove s’allena di solito – all’Acqua Acetosa – qualcuno si stava mangiando un tramezzino fra una chiacchiera, un allungo in pista e una corsetta defaticante.

Spulciando i social abbiamo letto commenti di presunti vicini di casa gardesani.  Invece abita a Collina Fleming, ma non pensiate di importunarlo per un selfie. Il ragazzo comincerebbe a correre e percorrerebbe i primi cento metri di via Flaminia in nove secondi e ottanta centesimi. Può bastare per evitare di chiedergli uno stucchevole autoscatto, qualora lo incontriate coi pargoli?

Suvvia, il signor Jacobs Marcell da El Paso, Texas, è un comune mortale. Un po’ più veloce degli altri, ma comunque sempre un comune mortale.

Massimiliano Morelli

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