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Da Dante a Colombo per la fine del mondo

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Ecco la nuova fatica di Ruggero Marino, giornalista, scrittore e poeta, residente sulla Cassia, uno dei massimi esperti di Cristoforo Colombo e della scoperta dell’America grazie ad una ricerca personale e continua che va avanti da circa 30 anni.

Dante, Colombo e la fine del mondo” arriva con un certo ritardo rispetto alle celebrazioni dantesche, ma con una visione completamente diversa, in un filo rosso che dall’Ulisse della Divina Commedia arriva fino al “divino” Cristoforo Colombo. Al quale, in quanto cristiano, è concessa la “rivelazione” del “mundo otro”, di cui la Chiesa era perfettamente a conoscenza…
Luigi Saitta, che ha tenuto per 13 anni la rubrica libri del TG1, così ne parla.

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“Il tema della scoperta dell’America, unitamente alla figura di Cristoforo Colombo, hanno da sempre affascinato una miriade di studiosi, storici, etnografi,  che vi hanno dedicato libri, saggi, romanzi, per non parlare dei mezzi audiovisivi ( documentari televisivi, film,fiction ) che  si sono cimentati sull’argomento.

Il saggio di Ruggero Marino “Dante, Colombo e la fine del mondo” Publishing, srl 2021, proietta una luce ancora  più convincente sulle ricerche che lo studioso, noto a livello internazionale,  conduce sulla figura e sulle spedizioni di Cristoforo Colombo nel nuovo mondo.

Va ricordato che le ricerche rivoluzionarie di Marino, rivoluzionarie perché  tendono a sfatare tutta una serie di miti e ricostruzioni storiche consolidate, proseguono da oltre trent’anni. Uno dei suoi libri più famosi, “Cristoforo Colombo  l’ultimo dei templari “, ha avuto 4 edizioni ed è stato tradotto in 7 Paesi.

Un filo rosso…

Questa sua più recente ricerca parte dallo stesso interrogativo che Marino si pone, allorquando scrive se sia così azzardato pensare che un sottile  filo rosso, una comune conoscenza iniziatica,  unisca  il viaggio divino e poetico di Dante al viaggio terreno e avventuroso di Cristoforo Colombo.

E la risposta proviene da una serie di analisi,  di considerazioni, di raffronti, di citazioni che l’autore fa, coinvolgendo anche Marco Polo, mostrando una conoscenza  quanto mai  vasta e profonda degli argomenti trattati.

Ma Ruggero Marino va oltre,  proponendo un’altra suggestiva (e ardita) tesi, quella di Colombo oriundo greco, con la figura di Ulisse  quasi precursore di Dante.

Una domanda suggestiva

Ma il saggio si arricchisce di una seconda parte quanto mai intrigante e suggestiva, con la domanda che l’autore si pone: da dove e come nasce il nome America?

Qui Marino opera  un’altra approfondita ricerca riguardo la famosa (per gli esperti) mappa di  Martin  Waldseemuler, mappa che consegnò alla storia il battesimo Vespucciniano del nome America.

Una meticolosa, avvincente  ricostruzione, una disfida senza fine, una sorte di “deguello” tra mare e terra – da parte di Ruggero Marino – che si addentra, anche con accurate ricerche etimologiche, in un mare di carte, documenti storici al limite della credibilità o falsi del tutto, documenti  che danno origine ad una serie di ragionevoli dubbi sull’autenticità di quella carta.

Senza contare i risvolti politici, con le ombre tedesche apparse  per contrastare la potenza ispanica.  Estremamente affascinante per il lettore, addentrarsi  in un impressionante universo di note, e il lavoro  di ricerca bibliografica è davvero considerevole,  che l’autore  pone nel suo saggio,  saggio che costituisce un altro, importante tassello per svelare  il “mistero” Colombo.”

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