Ad attirare la nostra attenzione è stato un libro da poco tempo sugli scaffali delle librerie: “Pianura” di Marco Belpoliti (Ed. Einaudi, 278 pag., Euro 19.50), un libro che parla di viaggi, di incontri, di luoghi e di “ricordi” dove la pianura Padana fa da sfondo e palcoscenico.
Il paesaggio della pianura piace a pochi; in pianura non ci sono colline, boschi, torrenti impetuosi o montagne, insomma c’è poco o nulla. Solo vuoto e solitudine.
Non cosi per chi sa guardare lontano perché la pianura è come il mare: grandi spazi, orizzonti interminabili e cieli infiniti, un paesaggio che nonostante sia tutto in piano non è mai monotono con i suoi colori, gli sconfinati campi arati, i lunghi filari di pioppo cipressino, le guglie di minuscoli campanili che spuntano tra le nebbie. La pianura in fondo assomiglia alla vita.
E “Pianura” è un libro che ci parla della vita attraverso il ricordo di uomini, artisti, scrittori e fotografi; di luoghi in continuo cambiamento anche se conservano tracce di memoria; di viaggi in un territorio sconfinato che racchiude al suo interno grandi bellezze naturali ed artistiche; di città partorite dalla volontà di uomini affascinati dalla bellezza e dall’estetica..
Il libro di Belpoliti è un libro scritto in maniera accurata, ricercata e a volte erudita, come una interminabile e intima lettera scritta al più fidato degli amici; ma è un libro da leggere senza fretta e quando si è nella giusta predisposizione d’animo perché è un libro per chi ha fede nella memoria.
Francesco Gargaglia
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