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Abbatterlo o ristrutturarlo? Risolto il dilemma in via del Podismo

casetta via del podismo
Galvanica Bruni

Fagocitato dalla vegetazione stile giungla, imbrattato, vandalizzato, con crepe evidenti sulle facciate e topi vaganti sul piancito esterno. E’ l’istantanea del piccolo edificio di proprietà pubblica nel giardino di via del Podismo, a Vigna Clara. Un edificio pubblico finito di costruire nel 2009, costato ai romani 150mila euro e oggi in stato di completo abbandono perché cadente.

Sono trascorsi quattro anni dalle prime avvisaglie del rischio crollo. Era infatti primavera del 2017 quando i tecnici capitolini ritennero necessario provvedere a dei monitoraggi per appurare se le numerose crepe formatesi in quel periodo fossero o no conseguenza delle scosse telluriche avvertire a Roma nei mesi precedenti.

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A fine 2017, l’esito finale del monitoraggio effettuato da una ditta specializzata in indagini strutturali evidenziò un graduale e costante incremento delle lesioni dovute invece “ad un cinematismo di rottura che è ancora in corso di evoluzione”. I tecnici del Comune decisero quindi di lasciare il manufatto di via del Podismo in consegna ai colleghi del XV affinché fossero prese misure per fronteggiare “il fenomeno statico riscontrato“.

Da allora, in via Flaminia 872, si aprì il dibattito. Il dilemma era: buttare giù l’edificio e ricostruirlo ex novo per la seconda volta o farne oggetto di un robusto intervento di manutenzione straordinaria? Quale la soluzione migliore in ottica costi/risultato?

Manutenzione straordinaria, al via entro il 2021

Dilemma risolto, ha vinto la manutenzione straordinaria. A supportare la scelta effettuata dalla Giunta del Municipio XV lo scorso 8 aprile sono state le valutazioni effettuate dai professionisti della UOT, la Direzione Tecnica, che hanno ritenuto più economicamente conveniente metter mano ad una robusta manutenzione straordinaria anziché passare per un abbattimento-ricostruzione.

E così, con la Deliberazione n.10/2021 la Giunta ha approvato il progetto definitivo dei lavori per un importo di 120mila euro, iva compresa, soggetto a ribasso d’asta (ad eccezione degli oneri per la sicurezza, poco più di 7mila euro).

Considerato che la copertura finanziaria di tale intervento è prevista mediante ricorso all’indebitamento e che quindi è necessario, prima di procedere all’appalto, attivare le procedure per l’accensione del mutuo per le quali occorrono circa due mesi, ritengo che il bando di gara possa emesso intorno a giugno, che l’affidamento possa avvenire nei due-tre mesi successivi e che i lavori possano partire verso ottobre“. A parlare così è Stefano Simonelli, presidente del XV.

Il cronoprogramma e la destinazione 

Letta la Delibera, è stato giocoforza interpellare il minisindaco per saperne di più in vista della parola fine da scrivere sotto questa vicenda che in via del Podismo si trascina da anni.

E Simonelli ci conferma di essere molto confidente sul fatto di ottenere il via dalla Cassa Depositi e Prestiti in breve tempo e quindi poter emettere il bando di gara per l’aggiudicazione dei lavori entro giugno.

Trattandosi di un bando sotto la soglia minima comunitaria, la sua articolazione sarà più snella e l’aggiudicazione più veloce” sintetizza il presidente sostenendo che “l’iter potrà concludersi, al netto di imprevisti, entro settembre-ottobre con una partenza immediata dei lavori in modo che possano concludersi nei primi mesi del 2022. E in parallelo ai lavori  lanceremo una nuova ‘manifestazione d’interesse’ per assegnazione dell’edificio in modo che a conclusione degli stessi sia subito operativo“.

Ma quale sarà la destinazione finale? gli chiediamo. “Quella è stata già stabilita da tempo: solo scopi sociali, come – a titolo di esempio – quelli proposti dall’ultimo aggiudicatario“. Quindi possiamo escludere che possa essere assegnato a chi ne vorrebbe fare un bar, una paninoteca, un locale d’intrattenimento? “Lo può scrivere anche a lettere maiuscole, le escludo in modo categorico” conclude sicuro Simonelli.

Come nel gioco dell’oca

La vicenda di questo piccolo edificio di via del Podismo prende le mosse dalla sua inagibilità e dopo 14 anni torna al via, come nel gioco dell’oca. E’ una vicenda kafkiana, che inizia nella primavera del 2007 quando l’allora XX Municipio decide di abbattere parzialmente il manufatto – che nel frattempo era diventato pericolante e covo di sbandati – e ristrutturarlo ex novo. Ci vogliono due anni e 150mila euro per farlo.

A lavori conclusi, siamo nell’autunno del 2009, dopo un bando pubblicato sotto il solleone d’agosto, viene assegnato ad un’associazione diventando un anonimo e poco frequentato sportello dell’Ufficio diritti degli animali del XV Municipio. A segnalarlo come tale, una manciata di paline distribuite fra via del Podismo (oggi sono ancora lì, a perenne memoria) e nelle strade adiacenti.

Passano quattro anni e, scaduta la concessione, l’edificio torna ad essere libero ma nelle more del deciderne cosa farne rimane inutilizzato per i successivi tre. Arriviamo così a novembre 2016 quando, previo nuovo bando, viene dato in concessione ai ragazzi dell’associazione “So.R.Te. Solidarietà Romana sul Territorio” per realizzare un progetto con finalità sociali.

Ma poco dopo l’assegnazione ecco la sorpresa: la casetta presenta numerose crepe nelle mura, sul piancito, sulle colonne. Morale, l’associazione non può proprio entrarci, è pericolosa.

E così, nella primavera del 2017, prende il via la “campagna di monitoraggi” il cui esito sarà, alcuni mesi dopo, la sospensione della concessione e, a gennaio 2018, la revoca della stessa. L’immobile viene infatti giudicato “non agibile per gli usi previsti dal bando“ e torna in carico al Municipio. Da allora tutto fermo.

Come nel gioco dell’oca in cui capita di tornare al via, questa vicenda si apre nel 2007 con un edificio pericolante che oggi, maggio 2021, è di nuovo nella stessa situazione: abbandonato, crepato, vandalizzato e pericolante. Ma ora, così sembra, nuova vita l’attende.

Claudio Cafasso

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23 COMMENTI

  1. Nessuna persona con un minimo di sale nella zucca costruirebbe un qualcosa per poi decidere DOPO la destinazione d’uso…150.000 euro più altri 120.000 per un minuscolo edificio che nessuno sa a cosa possa servire. Con 120.000 euro ci si può sistemare il parco dell’Inviolatella Borghese o riaprire i giardini di Tomba di Nerone o sgomberare la baraccopoli sotto Monte delle Grotte o dare sistemazione ai disperati che vivono sotto il cavalcavia a due passi dal XV Municipio o ripulire la discarica di Via del Baiardo o sistemare l’area sotto il Ponte della Musica o mettere in sicurezza la torretta Valadier…..o semplicemente darli il beneficenza. Sempre meglio che destinarli ad idee demenziali come lo sportello per i diritti degli animali. Non nobis domine…

  2. Io istituirei un premio per celebrare chi dovesse individuare una storia che meglio di questa rappresenti l’inefficienza delle pubbliche amministrazioni, e di come si possa trasformare una possibile risorsa in uno sperpero senza fondo di soldi dei contribuenti.

  3. Ecco un’altra pirla inanellata , pardon perla
    Ma un abbattimento e basta ?
    Magari usare quei 120mila per ripristinare tutto il parchetto ?
    E magari anche quello vicino ?
    Un paio di giochi per bambini , qualche panchina decente , una fontanella , un prato mediamente curato e senza tronchi nel mezzo.
    Che so’ io , una cosa civile , normale , fruibile da tutti.
    Senza bisogno di indebitarci ulteriormente
    Non vorrei sfidare la “Sorte” ma anche se fortemente motivati , queste sono cose che necessitano poi di manutenzione , consumano energia ed acqua ed i fondi per tutto questo dove sono o da dove verranno ?
    Più che il gioco dell’oca mi sembra di intravedere la storia dei capponi di Renzo !
    Possiamo dire che a questo punto della storia siamo un po’ tutti affetti da un cinematismo di rottura che è ancora in corso di evoluzione
    Senza necessità di specificare o scendere nei particolari su che tipo di rottura di parla

  4. @Sor Chisciotte
    credo che possa ad ambire al premio anche il parco dei Caduti sul Fronte Russo“ sulla Cassia.
    rimesso nuovo o quasi e subito chiuso

  5. Ma quanto ci viene a costare questo casotto? E poi, serve veramente? E se esiste questo “cinematismo di rottura che è ancora in corso di evoluzione” ha senso continuare a incaponirsi nella ristrutturazione?
    Comunque tutta la vicenda rappresenta in piccolo le vicende nazionali.

  6. Perchè non se lo compra Simonelli per ristrutturarselo con i propri soldi? Perchè dobbiamo spendere ancora per ritrovarci tra qualche anno nella stessa situazione? E’ uno scempio edilizio fatto con i soldi dei contribuenti!

  7. Sono d’accordo con Aragorn: abbattere il rudere e fare finalmente una zona fruibile. Magari ricavare anche un’area per i cani di piccola taglia !

  8. Siamo e ci sentiamo molto confortati per la decisione di finanziare quello che sarà, ristrutturazione ripristino o ricostruzione di un edificio per quanto piccolo pensato inizialmente per accogliere un laboratorio/ambulatorio veterinario per animali domestici, nell’ottica di estendere concetti base e principi non negoziabili italiani sulla salute pubblica e sull’onere di cittadinanza.
    Veterinari e paramedici in cambio di quello che viene erogato alle commissione di esame scolastiche a turno per lo screening sulla salute degli animali domestici di chi non è un vip o un supervip e non è in condizioni di pagarsi un veterinario vero.
    Visite a bassissimo costo e analisi nel concorso al presidio permanente per la salute pubblica.
    Fonte di dati per cercare di prosciugare la bava che sbrodola dalle bocche di chi ingegnere o medico trova e cerca dati su dati da analizzare e confrontare per risposte alle proprie preoccupazioni, più realista del Re, con molti sospetti sulla giustificazione della propria esistenza di uomo e di professione.
    Occasione quella del U.O. MXX – Tutela degli Animali – di Via del Podismo incentivo morale e culturale per contrastare le ingombranti corti o supercorti locali che intendono di loro proprietà un luogo e la zona e dimenticano i fondamentali diritti, doveri e gli altri.
    Con lo screening e la profilassi (per dirne una) gli stravaganti vip potranno convivere senza preoccupazioni con i loro esemplari da gara, addestrati, profumati e ben vestiti animaletti.
    Staremo a vedere quanti veterinari e paramedici veterinari offriranno disponibilità per assolvere all’onere di cittadinanza.
    Altrimenti le questioni sociali continueranno a gravare sulle spalle della sola S. Luigina Chirizzi del PD per modo di dire.

    • Dove ha letto, egregio Leosc, che l’edificio tornerà a essere lo sportello degli animali ? Tutto si dice in questo articolo tranne ciò che lei ha dedotto. Distinti saluti.

  9. Fleming, Vigna Clara, Balduina, Cortina d’Ampezzo: è qui che si celano i poveracci che non sono in condizione di pagarsi un veterinario vero e hanno bisogno di analisi a bassissimo costo…..neanche Osho le spara così divertenti. Parliamo invece di cose serie. Il Presidente di LegaAmbiente ha dichiarato che Roma, rispetto alle altre capitali d’Euro, è “10 ANNI INDIETRO”…..uno straordinario record per questa amministrazione che prima se ne va meglio è.
    Quando i romani torneranno a votare dovranno tenere bene a mente queste parole: “10 ANNI INDIETRO…..”

  10. Concordo sulla assoluta follia di spendere soldi nostri per….. “si deciderà dopo” ….
    Quel manufatto andrebbe abbattuto e, come suggerito da un’altra lettrice, magari si può trasformare lo spazio ora incolto in un parco recintato per cani di piccola taglia che brilla per la sua assenza.

  11. quindi…costruito nel 2009 nel 2016 ha già le crepe???!?!? sarei curioso di sapere come li hanno fatti questi lavori e se qualcuno li ha mai controllati.

  12. Un’affrettata lettura, egregia signora Elisa, comporta sempre deduzioni errate. Per per il signore Leosc nel manufatto tornerà lo sportello degli animali,deduzione errata, per lei invece gentile signora non c’è nulla di deciso, deduzione errata anch’essa. Riprovi a leggere con maggiore attenzione. E anche se fosse, lei vorrebbe non un giardino per bambini ma un giardino per cani a 50 metri da un altro giardino per cani ? Con tutto il rispetto per i chihuahua e i barboncini nani ma non stiamo un pochino esagerando ? Distinti saluti

  13. @Urbano,
    il punto è sempre il contrasto ai fenomeni di estraneazione e disinteresse della popolazione dalla propria storia dalla propria memoria così anche a partire dal quartiere o paese in cui risiede.
    L’edificio in questione è stato pensato inizialmente per essere un ambulatorio ecc., ecc. fu infatti collocato all’interno dell’area verde esistente, utile alla funzione di avvicinare (perché serve divulgare, parlare, comunicare e facilitare accompagnare o prendere per mano, ecc., ecc..) le persone al “presidio” ed anche al tema salute.
    Diciamo questo per utilità nella sua “ricostruzione o sistemazione” ciò per evitare sperperi, sarebbe meglio seguire dall’inizio la destinazione prevista per l’uso e per la platea a cui ci si vuole rivolgere dunque con quello stanziamento potrebbe essere possibile realizzare soltanto una prima parte della realizzazione che alla fine potrebbe arrivare anche a costare molto, tanto di più ma allo stesso tempo non costituire uno sperpero di soldi pubblici, non so se mi spiego?
    Uscire dalla paura delle facili contestazioni con argomentazioni serie, indispensabili passaggi decisionali a disposizione dei cittadini per superare i criteri sulla penosa distribuzione di risorse che offende i cittadini e la politica e per il contrasto o la rassegnazione a critiche su gestioni tutte uguali.

  14. Lei vorrà perdonare, egregio Leosc, il mio scarso comprendonio ma ho capito ben poco di ciò che lei ha scritto. Sola una cosa capisco, che secondo lei “l’edificio in questione è stato pensato inizialmente per essere un ambulatorio”. Ora, poichè vivo nei pressi da cinquant’anni e e mi picco di conoscere la storia di questo giardinetto da quando era un ammasso di erbacce le dispiacerebbe fornirmi prove, egregio signore, di quanto da lei affermato che in verità non risulta in nessun documento pubblico?
    Sappia che male informare equivale a disinformare. Si stia bene.

  15. @Urbano , un Sudoko difficile è più facile degli scritti di Leosc e comunque a differenza , hanno una loro soluzione.
    Applicati ( se hai tempo da perdere )
    insisto , perché parli al plurale ? Ma chi … sei o siete ? Cosa rappresenti/rappresentate ?
    divulgare, parlare, comunicare e facilitare accompagnare o prendere per mano, ecc., ecc..
    praticamente parli/parlate di deficienti cerebrolesi da accompagnare lungo il percorso di nonsisadovecazzovaiafinirematelodicoiofidati

  16. @leosc la destinazione non era “ambulatorio” ma “Ufficio per i Diritti degli Animali” (qualunque cosa voglia dire) ed era operativo per poche ore alla settimana; si trattava di una destinazione decisa a posteriori, dopo la ristrutturazione. In origine era un rudere che qualcuno al Municipio decise fosse meglio restaurare piuttosto che abbattere. Il problema delle “crepe”, se non ricordo male, è dovuto non tanto alla qualità del lavoro di ristrutturazione, ma alla stabilità del terreno su cui è stata costruito l’edificio.

  17. Sole poche parole : spianarlo ( ingoia soldi e non serve a nulla ! L’unica finalità possibile sarebbe un ambulatorio veterinario ma suppongo costi troppo per mantenerlo vivo ed efficiente !!!!! ) e restaurare il giardino .

  18. @Sor Chisciotte,
    Ufficio dei Diritti per le condizioni che si stabiliscono con visite ambulatoriali di un Veterinario accompagnato e dotato di assistenza e strumentazione.
    Ma il problema è un altro,
    l’ammontare dello stanziamento che nella sua dimensione incuriosisce e non poco.
    Comunque “festeggiamo” una giunta Municipale che si prende cura anche di un piccolo edificio di proprietà pubblica nel giardino di via del Podismo, a Vigna Clara.
    Segnale confortante che va nel senso del riavvicinamento delle persone e della politica e anche del governo locale che si trova ad affrontare contestualmente la crisi economica, la crisi umanitaria, la crisi sanitaria, l’impopolarità ecc., ecc..
    Per farci capire sembra sia persino difficile far iscrivere le persone al C.P.I. passaggio obbligato per la dichiarazione I.S.E.E. con la quale è possibile ottenere il Reddito di Cittadinanza.
    Troppe persone per troppo tempo sono state lasciate sole a se stesse e stentano a riconoscere alla politica la sua azione persino nello strumento a disposizione del reddito di cittadinanza che per una famiglia tipica di quattro persone oggi in crisi arriva a dare fino a 1270,00 euro c.a. (tant’è vero che le richieste sono ancora molto poche).
    Dunque ottimo segnale lo stanziamento in tutti i sensi.
    Scusate la ripetitività di certe frasi ma è per contribuire alla discussione.

  19. Vedo tanti leoni da tastiera che scrivono una montagna di corbellerie. Basta rileggere le vicende del manufatto su VignaClkaraBlog.it per comprendere la sua storia. Da residente della zona ve le raccolgo qui sotto.

    Mi scuso con il Blog per aver copiato alcuni suoi scritti:

    Originariamente il manufatto era adibito a capanno attrezzi per la manutenzione di una piccola area verde adibita a roseto e in seguito viene abbandonato dal Comune diventando covo di sbandati oltre ad essere pericolante.

    A seguite un’associazione tentava di prendere in gestione l’area con un progetto che prevedeva un bar e delle terrazze per tutta l’area del parco. Progetto mai andato a buon fine per l’opposizione anche legale dei residenti.

    Nel 2007 l’allora XX Municipio decide di ristrutturare il piccolo locale che secondo le voci di un consigliere era stata già stata affidata gratuitamente a una associazione ludica-motoria per bambini poi rivelatasi una società proprietaria di una ludoteca che realizzava feste per bambini. Affidamento poi revocato.

    Nel 2009 e dopo una spesa di 150mila euro per ristrutturarla viene messa a bando. Si presenta un solo partecipante al quale, due mesi dopo, viene data in uso per svolgere il servizio di sportello dell’Ufficio diritti degli animali del XV Municipio. Uno sportello poco aperto e ancor meno frequentato che non decollerà mai.

    Trascorsi 4 anni e scaduta la concessione, la casetta resta di nuovo abbandonata e nel tempo viene fatta oggetto di atti vandalici e di tentativi di occupazione. Stesso destino l’area che la circonda.
    A novembre 2016 il locale viene assegnato all’associazione “So.R.Te. Solidarietà Romana sul Territorio” per realizzare il progetto Casa Vittorio Trombetti che prevede inoltre la manutenzione dell’area verde. L’associazione non potrà mai entrare in possesso del manufatto in quanto lesionato.

    A maggio 2021 il XV Municipio decide di ristrutturalo impegnando altri 120mila euro con l’intento di destinarlo a soli scopi sociali.

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