Home AMBIENTE Nella valle del Tevere un lago come una laguna blu

Nella valle del Tevere un lago come una laguna blu

Lago Nazzano
Galvanica Bruni

Se amate la natura, siete curiosi e vi piace camminare questo è il posto che fa per voi: vi ritroverete  in un ambiente tanto bello quanto inusuale e per giunta a pochi chilometri da Roma.

Siamo nella Valle del Tevere in quel tratto dove il fiume scorre alle pendici di verdi colline su cui sorgono i paesi di Nazzano, Filacciano, Ponzano e Torrita Tiberina: un ambiente di una bellezza straordinaria arricchito dalla presenza sinuosa del fiume.

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Come arrivare

Per arrivare alla nostra meta si deve percorrere la Via Tiberina sino allo svincolo autostradale di Fiano; si gira a destra scavalcando l’autostrada Roma-Firenze e si prosegue in direzione Salaria-Passo Corese. Al secondo grande cavalcavia si svolta di nuovo a destra e si imbocca la larga strada provinciale 15/A (anche se Google-maps la identifica come 20/A).

Percorsi alcuni chilometri e dopo il bivio per Fiano, quando si incominciano a vedere gli edifici della vecchia fornace, sulla destra si individua una stradina chiusa da una sbarra. Non si può sbagliare perché siamo in prossimità di un gigantesco casale disabitato, sul lato opposto della strada.

Qui si deve parcheggiare e a piedi, aggirando la sbarra, prendere la strada che diritta attraversa la campagna. Si costeggiano vecchi edifici, qualche cumulo di rifiuti, sino ad arrivare ad un vecchio impianto dismesso con poche casupole.

Un’incredibile sorpresa

Il luogo per il suo abbandono non è certo bello ma fatti pochi passi e aggirato il canneto ci attende una incredibile sorpresa: un grande lago dalle acque di un bel colore azzurro. Roba da rimanere a bocca aperta.

Il lago con le sue sponde a volte ripide e ricoperte di canne è lungo circa un chilometro e largo 500 metri; una grande macchia di blu nel verde delle campagne.

Percorso un breve tratto di sentiero si individuano alcune spiaggette dove è possibile sostare; sulla riva del lago non è improbabile incontrare un gregge di pecore sorvegliato da grossi cani bianchi che si lasciano però accarezzare. Un piccolo pezzo di pane e l’amicizia è fatta.

Il lago, bellissimo per il suo colore, è frequentato da numerosi pescatori alcuni dei quali, con piccoli canotti, si avventurano sulle acque immobili.

Di certo questo grande lago un tempo era la cava dalla quale si estraeva l’argilla necessaria per la realizzazione di laterizi; il perché di questo bel  colore rimane però un mistero.

Lasciata la spiaggia si risale sul pianoro e si continua a seguire l’ampio sentiero avendo a sinistra il lago e a destra un lunghissimo filare di giganteschi pioppi che marcano il tracciato del Tevere.

Si cammina su prati verdi con una miriade di fiorellini rossi o gialli mentre sulla destra, tra i pioppi, si possono individuare i numerosi passaggi che portano alle rive del fiume.

Un Tevere come mai visto

Lo spettacolo che si può osservare sull’argine di “questo Tevere” è qualcosa di nuovo e di diverso da quello che siamo abituati a vedere; sulle sponde sabbiose non ci sono rifiuti o bottiglie di plastica, l’acqua è di un bel verde intenso e la superficie calma è rotta solo dal salto di grossi pesci. Le rive ospitano una fittissima vegetazione fatta di pioppi, salici e inestricabili rovi; anche qui, vivaddio, non ci sono rifiuti.

Risaliti sul pianoro si continua per un ulteriore tratto fino a quando gli alberi spariscono come d’incanto e dall’alto di una parete sabbiosa, come da una terrazza, il fiume ci appare di nuovo in tutto il suo splendore.

Siamo a valle della diga di Nazzano e nei pressi di un ostacolo artificiale costituito da grandi massi, realizzato per rallentare la corrente; le rive sabbiose e le piccole isolette di sabbia bianca permettono infatti ai pescatori di praticare la pesca con “cucchiaino” o galleggiante.

Al di là del fiume e oltre la ferrovia dai grandi campi coltivati di un intenso colore verde  si innalzano numerose colline ricoperte da fitto bosco: un paesaggio superbo.

Da questo punto si può continuare a camminare costeggiando le rive del lago blu fino ad una sterrata bianca che in 6-700 metri ci riporta sulla provinciale e al luogo dove abbiamo lasciato l’auto (un altro chilometro); oppure più semplicemente tornare indietro.

Bisogna tener presente che siamo in una proprietà privata e sebbene, come ci è stato detto da uno dei proprietari dei tanti fondi, non c’è problema nell’entrare a piedi è ovvio che dobbiamo avere lo stesso comportamento che si ha nell’accedere ad un’area protetta.

A zonzo per paesetti

Se ne abbiamo voglia, dopo aver girovagato in lungo e in largo tra lago e fiume possiamo chiudere la giornata con la visita ai piccoli paesi della zona che sono dei veri gioielli come Nazzano e Filacciano.

Nazzano è un piccolo borgo raccolto intorno al suo castello dalla pianta quadrangolare del XIII secolo che offre anche altri luoghi da visitare come le chiese di S. Antimo e di S. Maria Consolatrice, il Convento di S. Francesco e infine il “Museo del Fiume”; Filacciano stupisce invece  per il suo caratteristico accesso attraverso un largo portale e per il suo maestoso Palazzo del Drago.

In entrambi i borghi è possibile affacciare sulla valle sottostante e sul tormentato percorso del Tevere godendo di uno spettacolo davvero  suggestivo.

Vedere il lago-blu, entrare in contatto con il fiume, attraversare la Riserva del Tevere-Farfa, visitare i tanti borghi della zona  vuol dire trascorrere una lunga giornata in un territorio tra i più piacevoli e belli del Lazio: una occasione da non perdere.

Francesco Gargaglia

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