Home CRONACA Cassia, il verde negato a Tomba di Nerone

Cassia, il verde negato a Tomba di Nerone

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Galvanica Bruni

Chiuso. Sbarrato. Inaccessibile. Proprio nei giorni della Pasqua quando l’intera nazione è in “zona rossa” e gli italiani sono sequestrati in  casa e l’unica possibilità  è quella di una breve passeggiata, il giardino di Tomba di Nerone, intitolato ai Caduti del Fronte Russo, è chiuso, sbarrato, inaccessibile.

Sbarrato con una inferriata e reso inaccessibile, specie ai bambini, da un cancello inesorabilmente chiuso. Chiuso, e forse in attesa che la Provvidenza venga in aiuto di un progetto di sistemazione da portare a termine e che impedisce ai residenti di godere di un po’ di verde.

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Era dicembre del 2017 quando il Presidente del Municipio XV annunciava  che il progetto di sistemazione dei giardini sarebbe di li a poco andato in porto: “Siamo felici di comunicare che il Progetto di riqualificazione del Giardino Caduti sul Fronte Russo, presentato da questo Municipio, si è classificato III° in graduatoria” comunicava  il minisindaco Stefano Simonelli spiegando che: “Il progetto sarà finanziato sia con i fondi ottenuti dall’ammissione in graduatoria al bando Regionale, sia con fondi Municipali sia con altri  provenienti da un soggetto privato”.

Il restyling  prevedeva la recinzione perimetrale del giardino con la realizzazione di due cancelli, la bonifica ambientale, la creazione di un orto didattico con piante officinali, l’installazione  di nuove panchine e cestini e per finire nuovi giochi per i più piccoli.

Ma realizzata la recinzione con i cancelli tutto poi si è fermato e nonostante le tante proteste e l’interessamento di stampa e TV, di lavori e di apertura al pubblico non si è saputo più niente.

Quando poi nell’ottobre del 2019 su LA7 è andato in onda un servizio sulla mancata realizzazione del progetto, il Movimento 5Stelle è insorto facendo sapere su facebook che si trattava di una fake-news e che la verità era ben altra: “Il Comune sta letteralmente rigenerando il giardino con la costruzione di una recinzione, di una cancellata, e con la sostituzione di panchine ed aree gioco in passato vandalizzate“.

Arrivando poi ad affermare: “Dopo l’intervento delle squadre del Servizio Giardini, che hanno attuato gli sfalci necessari, nelle prossime settimane come primo passaggio verrà posizionata la recinzione che eviterà l’ingresso dei cinghiali. Il Comune a guida M5S  sta lavorando per dare ai cittadini la sicurezza ed il servizio che meritano. Questo è un fatto, facilmente verificabile”.

Era ottobre del 2019 e la pandemia era ancora di là da venire. I lavori “quasi completati, i giochi già acquistati e la sostituzione delle panchine, anch’esse acquistate e pronte”, sono rimasti solo un miraggio.

E così, ad aprile 2021, con la primavera che arrivata d’impeto ha innalzato le temperature regalandoci splendide giornate di sole, anche una breve passeggiata nell’unico spazio verde di un quartiere ad alta densità abitativa diventa un sogno.

Doveva essere un giardino “sicuro e con il servizio che i cittadini meritano”.  Alle parole della politica oggi fa riscontro uno spazio verde sbarrato da una rete e da una cancellata che non ne vuole sapere di riaprire. E i residenti con i loro bambini a casa.

Francesco Gargaglia

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