“Lucio Dalla” è il titolo del libro, edito da Mondadori, scritto a quattro mani da Gino Castaldo ed Ernesto Assante, entrambi giornalisti e noti critici musicali. Una biografia che diventa un romanzo della musica italiana dal 1943 al 2012, intrigante e incalzante come è stata la personalità e la vita dell’eccentrico cantante bolognese.
I due, che in passato avevano già collaborato per raccontare le storie di molti artisti, si sono ritrovati durante i mesi di stop a causa del lockdown per mettere insieme i pezzi della vita di un cantante che ha saputo entrare nel cuore di tutti gli italiani.
“Mi piace raccontare storie e alle persone piace scoprire quel che c’è dietro le avventure musicali. La storia di Lucio mancava e, inoltre, è l’artista che ho conosciuto meglio; la prima intervista che feci ed è datata 1980”, inizia a raccontarci Gino Castaldo.
“È una biografia speciale, frutto di un lungo e duro lavoro, elaborato attraverso i ricordi di chi lo ha conosciuto da vicino. Lucio viveva ogni momento fino in fondo, non si isolava come gli altri artisti, perché gli piaceva vivere una vita il più possibile normale, piena, circondarsi di persone. Questo ha reso la sua vita ricca e tanto interessante da poterci scrivere un libro”.
Il libro si apre con l’immagine di Lucio a Sorrento, naufragato mentre navigava verso Capri. Lì, nella stanza in penombra di Caruso, sfiora i tasti del pianoforte del Maestro e compone uno dei suoi capolavori più celebri.
Un lungo salto nel passato riporta il lettore al 4 marzo 1943: la nascita di Lucio, poco prima che Bologna venisse bombardata. I capitoli che seguono raccontano ogni suo passo, gli esordi da ragazzo prodigio, l’arrivo nel mondo della musica, le iniziali difficoltà per farsi apprezzare da pubblico, le sue stravaganze, i rapporti con gli altri artisti, la generosità del suo cuore e le furiose litigate, come quelle con Roberto Roversi e Paola Pallottino. Quel che emerge è l’irrefrenabile voglia di libertà di Lucio Dalla, la sua irriverenza e creatività visionaria.
“Lucio è come se avesse avuto più vite, è cambiato negli anni. Io pensavo di conoscerlo bene, – spiega Castaldo sorridendo – eppure mi sono stupito a scoprire tanto altro su di lui, da particolarità del suo carattere ad aneddoti della sua vita. Credo che uno dei temi più interessanti sia la sua presunta omosessualità, supposta da tanti ma mai dichiara da lui. Abbiamo trovato un’intervista in cui gli veniva chiesto il perché non facesse coming out e lui rispose con rabbia, negando di esserlo ma, soprattutto, ribadendo che non gli interessava parlarne. Noi nel libro abbiamo rispettato questo, raccontando la sua vita e le sue amicizie, senza lasciarci andare a supposizioni”.
“La nostra guida è stata l’onestà – continua Castaldo. – Ho sentito un senso di responsabilità verso Lucio nel raccontare la sua storia. Ogni pagina è una scelta ben ponderata, abbiamo raccontato molto, scartato altrettanto, e dato talvolta più versioni di uno stesso episodio perché a Lucio piaceva romanzare su tutto, ogni aneddoto per lui doveva essere un’esperienza unica”.
In “Lucio Dalla” Castaldo e Assante hanno racchiuso un racconto onesto, appassionante e divertente, che svela la nascita di tutte le sue canzoni, che ancora oggi ci accompagnano. È una biografia che ha il sapore del romanzo, proprio come era la vita di Dalla, o come a lui – noto bugiardo – piaceva raccontarla.
Giulia Vincenzi
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