Home CRONACA Fleming, vietato l’accesso al parchetto di via Valdagno

Fleming, vietato l’accesso al parchetto di via Valdagno

Galvanica Bruni

Il parchetto di via Valdagno, a Collina Fleming, è l’unica area verde del quartiere, eppure chi osa entrarvi sarà multato.

L’aut-aut è datato oggi, lunedì 29 marzo, dopo che lo scorso venerdì 26 due ottantenni si sono dedicati a ripulirlo fra il plauso e l’entusiasmo dei residenti che sono corsi ad aiutarli.

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Il giardinetto, nato come luogo dedicato ai bambini, è un triangolo di verde collocato all’incrocio tra via Valdagno e via Monterosi, sollevato da mura di tufo. Nel 2015, grazie a uno stanziamento di 20mila euro, fu riqualificato, attrezzato, recintato e dotato di una rampa per disabili. Negli anni successivi, però, nessun lavoro di manutenzione è stato effettuato, rendendolo inagibile e pericoloso.

Cristina Tabarrini, presidente del ‘Comitato i quartieri della stazione di Vigna Clara e dintorni’, ci racconta che attualmente “L’area giochi di Via Valdagno versa in uno stato di incuria e di abbandono ed è chiuso ormai da anni. Oltre alle erbacce e a rifiuti di vario genere, che attraggono topi e cinghiali, la grande preoccupazione è rappresentata dal muro di cinta che si sta pericolosamente sgretolando, dalla ringhiera che è stata in parte divelta da un pino che si è abbattuto su di essa e da un altro grande albero che poggia su una base di tufo che mette a repentaglio l’incolumità di tutti coloro che percorrono Via Monterosi sia a piedi che in auto o in motorino”. A guardarlo dalla strada appare come un rudere dimenticato dalla storia.

L’aria di primavera, il bisogno di uno spazio di condivisione e la buona volontà, hanno mosso l’iniziativa di due fratelli con più di ottant’anni. Venerdì mattina sono entrati nel parchetto e con vanga e rastrello hanno raccolto rami caduti, foglie secche e immondizia. L’intento era di restituire dignità a quella piccola area. Dall’alto dei palazzi circostanti sono stati visti da altri residenti, che hanno diffuso le foto sui social provocando l’entusiasmo di molti che sono corsi a dare una mano.

“L’opera di pulizia avrebbe dovuto continuare – ci spiega Cristina Tabarrini – e sarebbe stato bello vedere all’opera gli addetti del Servizio Giardini insieme ai cittadini volontari. Così ho inviato una richiesta di intervento in tal senso”.

La risposta è stata rapida ma negativa. “Poco dopo mi è stata inviata una risposta minacciosa. Mentre, oggi, lunedì 29 marzo, il Comune di Roma e il XV Municipio, con l’ausilio della Polizia Locale, hanno messo i nastri gialli e cartelli di divieto di accesso, minacciando sanzioni a chiunque dovesse commettere violazioni. Questa è l’unica soluzione che l’Amministrazione ha trovato dopo tutti questi anni, dopo le denunce e le promesse non mantenute”.

“I tempi della macchina amministrativa sono veramente biblici – sottolinea Tabarrini – quando si chiede di intervenire a favore dei cittadini per rendere fruibile un’area verde mai restituita alla collettività. Di contro, sono estremamente solerti quando bisogna vietare gli accessi e minacciare di sanzionare chi, con buona volontà e dedizione, si adopera per risolvere il problema”.

In attesa che si decida cosa fare di questa piccolo polmone di verde, le mura si sgretolano e gli alberi cadono, costringendo tutti a vedere uno spettacolo pietoso e a passarvi alla larga.

Giulia Vincenzi

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1 commento

  1. La notizia ha dell’incredibile, l’unica spiegazione potrebbe essere che l’area ha punti pericolanti e il Comune non vuiole correre rischi anche se la soluzione sarebbe stata un intervento rapido per sistemare le parti pericolanti. Ma è chiedere troppo a questa amministrazione capitolina

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