Home CRONACA La Storta, pitbull aggredisce volontaria in un canile

La Storta, pitbull aggredisce volontaria in un canile

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Dopo i due gravi incidenti avvenuti all’Olgiata e a La Storta a distanza di quarantotto ore l’uno dall’altro solo un mese fa – incidenti nei quali erano rimaste ferite due persone e un cane di piccola taglia aveva perso la vita – questa volta a essere aggredita da un pitbull è stata una volontaria di un canile della stessa zona.

Il fatto è avvenuto tre giorni fa nella pensione per cani “Valle Grande” in Via Giovanni Battista Paravia, una traversa di Via Braccianese fra La Storta e l’Olgiata.

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L’aggressione durante una passeggiata

Come racconta Fabrizio Peronaci nell’edizione online del Corriere della Sera di oggi, domenica 29 marzo, la donna, che svolge servizio all’interno della struttura, giovedì scorso, intorno alle 10, stava portando a passeggio, in una delle aree di sgambamento interne alla pensione, Frida, un pitbull senza famiglia ospitato nel canile.

Dal racconto dei responsabili postato su facebook, sembrerebbe che durante la passeggiata il cane abbia improvvisamente azzannato la donna, ferendola gravemente.

La volontaria, che come specificato dal personale del canile aveva maturato un’esperienza pluriennale proprio all’interno di quella stessa struttura, ha riportato lesioni gravissime. In pochi secondi infatti l’animale l’ha attaccata al volto staccandole un orecchio e procurandole ferite profonde alle braccia, con cui probabilmente ha tentato di proteggersi il viso durante l’aggressione.

Trasportata d’urgenza al Policlinico Gemelli, la donna è stata ricoverata nel reparto di rianimazione e sottoposta a un lungo intervento chirurgico. Le sue condizioni restano gravi ma sembrerebbe essere fuori pericolo.

A salvarle la vita sono stati altri due educatori cinofili che, attirati dalle urla della donna, sono intervenuti immediatamente portandola in salvo e mettendo in sicurezza il cane nel proprio box.

Le indagini

Il pitbull conosceva bene la donna, era un anno che lei l’accudiva; non solo, in oltre cento sessioni di lavoro cane/volontario non erano emerse criticità o particolari segnali di disagio. Per una decisione presa proprio pochi mesi fa dagli educatori però, era stato limitato l’accesso all’animale ad un solo gruppo ristretto di persone esperte, tra cui appunto la donna, le sole autorizzate ad accudirlo e portarlo a passeggio.

Ora il Comune di Roma ha aperto un’indagine a carico della struttura ma il canile si difende sostenendo che “l’imponderabile e l’indefinibile sono sempre dietro l’angolo” nonostante tutti gli accertamenti fatti sul cane. Intanto sui social è scoppiata ancora una volta la polemica sulla sicurezza delle cosiddette razze pericolose.

Ludovica Panzerotto

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