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Cassia ‘Antica’, aspettando la perfezione in via di Villa Lauchli

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Duca Gioielli

Nella nostra città anche le cose ben fatte chissà perché non raggiungono mai la perfezione; c’è sempre qualcosa che non va. Specie per quanto riguarda il verde: se l’erba è stata tagliata allora sono i cestini dei rifiuti ad esser pieni; se la segnaletica è in ordine, i giochi dei bambini sono però malandati.

Anche il parco di via di Villa Lauchli non sfugge a questa dannazione: piacevole ma lontano dall’esser perfetto.

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Il parco, la cui manutenzione per un accordo col Comune di Roma spetta all’istituto Marymount, non è grandissimo ma è molto frequentato e si presenta in ordine e pulito con qualche panchina e diversi bidoni per i rifiuti. Ed è per questo che è amato dai bambini che nella grande area a loro disposizione, tranquilla e protetta, possono divertirsi passando da un gioco all’altro.

Due però le criticità: l’ingresso e il piccolo specchio d’acqua che Google-maps ha ribattezzato “laghetto di Vigna Clara”.

Quando poco prima dell’apertura del Parco fu realizzato il parcheggio,  qualcuno si affrettò a precisare che si trattava di un’area realizzata con materiali ecocompatibili. Quali che fossero i materiali le auto ci parcheggiavano (e ci parcheggiano ancora) e con il tempo il parcheggio/non parcheggio si è trasformato in uno sterrato con buche tra cui una, gigantesca, piena d’acqua.

Anche l’aiuola protetta con tronchi è andata a farsi benedire; sbriciolata è stata presa d’assalto dalle auto e ora non c’è più. Al suo posto un piccolo dosso di terra battuta.

Secondo una inveterata consuetudine tutta romana la pulizia e la manutenzione iniziano  oltre il cancello d’ingresso lasciando quindi il parcheggio sporco e ingombro di rifiuti. Qualcuno con scatole di plastica e paglia ha cercato di impiantare anche una “comunità di felini” nonostante i tanti cani che girano per il parco.

L’altra criticità è la grande pozza d’acqua che forma un piacevole (si fa per dire) laghetto assai frequentato da diverse specie di volatili: aironi, germani reali, la timida gallinella e, se non abbiamo preso un granchio, anche l’alzavola con la caratteristica fascia verde sulle guance. Le sponde sono frequentate anche dalle nutrie che tra i rovi creano dei veri e propri tunnel.

Un insolito  ecosistema che se non fosse per i rifiuti, tra cui una vecchia vasca da bagno, potrebbe essere una  bella attrattiva specie per i bambini.

Anni fa il Comitato Robin Hood propose di farne una piccola oasi con postazioni per effettuare il “birdwatching”, una realizzazione dal costo di pochi euro che avrebbe trasformato il parco e il laghetto in un gioiello. Arricchito da semplici pannelli poteva diventare un luogo di visita  e di studio per le scolaresche della zona.

La proposta ovviamente è caduta nel vuoto e oggi quel laghetto, dalla vegetazione palustre straordinaria ma ingombro di rifiuti, lo puoi osservare da una riva fangosa che cerca di ghermirti le scarpe. Se la perfezione non è di questo mondo non lo è neppure per il Parco dell’Inviolatella di Via di Villa Lauchli: peccato.

Francesco Gargaglia

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2 COMMENTI

  1. non dovevano collegare i due parchi ? inviolatella e villa lauchli attraverso il sottopassaggio gia presente sulla cassia nuova? sarebbe già tanto. essenziale l’ingresso in via fabbroni

  2. io ho sospeso da tempo le frequentazioni per la totale inciviltà dei proprietari di cani (anche di grossa taglia) che anzichè godere della zona a loro riservata li fanno circolare liberi in tutto il parco e guai a far loro osservazioni in merito – triste ma è così e conosco parecchia gente con bimbi piccoli che ha preso identica decisione di non frequentazione per questo motivo

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