Home CRONACA DPI non certificati destinati alla Protezione Civile, in manette tre persone

DPI non certificati destinati alla Protezione Civile, in manette tre persone

guardia di finanza
Galvanica Bruni

Giù la maschera“. Così è stata battezzata l’operazione al termine della quale militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma hanno eseguito l’ordinanza con la quale il Gip del Tribunale di Roma, su richiesta della Procura, ha disposto gli arresti domiciliari nei confronti di A.A. di 41 anni, V.F di 67, già attivo nel settore della carta stampata, e D.R., 51 anni, indagati per frode nelle pubbliche forniture e truffa aggravata nonché, i primi due, anche per traffico di influenze illecite.

L’Autorità Giudiziaria ha altresì disposto il sequestro preventivo del profitto dei reati contestati, per un importo di quasi 22 milioni di euro, a carico dei 3 arrestati e della società milanese European Network Tlc srl nei cui confronti è stata emessa la misura interdittiva del divieto di contrarre con la Pubblica Amministrazione.

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A rendere noti gli esiti dell’operazione è il Comando provinciale delle Fiamme Gialle spiegando che a seguito di una segnalazione dell’Agenzia Regionale della Protezione Civile del Lazio alla Procura della Repubblica di Roma, i Finanzieri del Gruppo Tutela Spesa Pubblica del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno ricostruito le vicende relative alla fornitura di 5 milioni di mascherine FFP2 e 430.000 camici alla Regione Lazio da parte della società milanese nella prima fase dell’emergenza sanitaria (tra marzo e aprile 2020), per un prezzo complessivo di circa 22 milioni di euro.

A fronte dei contratti sottoscritti, che prevedevano la consegna di dispositivi di protezione individuale marcati e certificati CE, rientranti nella categoria merceologica di prodotti ad uso medicale, l’impresa milanese facente capo ad A.A., che fino al mese di marzo 2020 era attiva soltanto nel settore dell’editoria ha, dapprima fornito documenti rilasciati da enti non rientranti tra gli organismi deputati per rilasciare la specifica attestazione e, successivamente, per superare le criticità emerse durante le procedure di sdoganamento della merce proveniente dalla Cina, ha prodotto falsi certificati di conformità forniti da D.R. anche tramite una società inglese a lui riconducibile, ovvero non riferibili ai beni in realtà venduti.

L’attività odierna testimonia l’efficacia dell’azione svolta dalla Procura della Repubblica e dalla Guardia di Finanza di Roma a tutela dei cittadini – e, nel caso specifico, del sistema sanitario, cui era destinata gran parte della merce acquistata – dai danni arrecati dai soggetti che operano sul mercato in modo spregiudicato, con particolare riferimento alle forniture di beni connessi all’attuale emergenza epidemiologica.

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