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    Rubare un defibrillatore è disgustoso

    ArsBiomedica

    Una breve riflessione nel merito di un fatto di cronaca avvenuto in provincia di Viterbo, a Vallerano. Direte… che c’entra l’area del viterbese con Roma Nord? Provate a leggere, a capire, a commentare.

    La notte di Natale, in quel borgo alle pendici del monte Cimino, è stato rubato un defibrillatore. Vallerano, per la cronaca, nel momento in cui era riuscita a “piantare” in tre zone distinte e separate del suo territorio altrettanti defibrillatori, si “sentiva” un paese cardio-protetto.

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    E lo resta ancora, nonostante quell’atto di vandalismo perpetrato ai danni di una comunità ferita nell’anima da un gesto che provoca disgusto, rabbia, delusione. Il sindaco Adelio Gregori ha postato il suo disappunto, non rabbia, sulla pagina social, e avvicinato da alcune persone ha detto che presto Vallerano avrà di nuovo il suo terzo defibrillatore. Un’ulteriore spesa, imprevista, ma necessaria.

    Ora… riuscite a capire l’importanza di questo macchinario? Può salvare vite umane. Può rappresentare un’ancora di salvataggio, una speranza. Eppure c’è chi se ne infischia e non trova di meglio che rubare un oggetto prezioso per la vita umana.

    Ah, quasi dimenticavo. Chi scrive è il direttore responsabile di VignaClaraBlog.it, un uomo che due anni e mezzo fa ha visto morire un figlio di ventitré anni per un arresto cardiaco. Lo capite, adesso, il disgusto?

    Massimiliano Morelli

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    1 commento

    1. Disgustoso è riduttivo. E’ criminale! Spero che chi ha commesso il fatto si sia reso conto della gravità del gesto e faccia ritrovare il defibrillatore e subito. Il suo non è un semplice furto, può essere un assassinio senza attenuanti. Lo faccia prima che sia troppo tardi! E, poi, la notte di Natale quando, anche se solo ipocritamente, dovremmo essere tutti buoni.
      La morte del figlio prima dei genitori è un fatto innaturale che ti segna per tutta la vita. Sono, quindi,vicino al Direttore nel suo dolore. Ha fatto bene a dare notizia dell’atto criminale che poteva passare inavvertito come semplice fatto di cronaca ordinaria .

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