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    I diari di guerra di Enrico Tanzilli

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    Nel panorama variegato della produzione diaristica relativa agli eventi bellici, il libro “Enrico Tanzilli, diari di guerra” (Gangemi editore) curato da Emanuela Marino, si pone su un piano particolare sia per l’associazione di due diverse epoche e di due diversi teatri di guerra, sia perché l’autore stesso, nonostante la limitata distanza tra i due periodi storici (1911-1915) è anch’egli cambiato per maturità e grado militare, da giovane sottufficiale in Libia a ufficiale di complemento nella prima guerra mondiale, e ha quindi responsabilità e mansioni ben distinte e visioni diverse dei significati etici e ideologici delle azioni connesse con la guerra.

    All’iniziale entusiasmo bellicista, manifestato seppure in forme ingenue con l’esaltazione dei toni patriottici, subentra infatti con il trascorrere del tempo una visione sempre più consapevole, disincantata e a tratti anche esplicitamente polemica.

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    L’esposizione dei fatti, in entrambi i diari, è sempre sostenuta da una solida vena narrativa caratterizzata da una colta proprietà di linguaggio – non privo di citazioni erudite – e dall’agilità del periodare con racconti vivaci e dettagliati talvolta conditi da espressioni gergali o dialettali del paese di origine dell’autore.

    Con questi strumenti Enrico Tanzilli riesce a proporci in un quadro concreto e continuo la sequenza di accadimenti, tra loro del tutto diversi ma che risultano sempre umanamente partecipati, passando dalla narrazione delle attività giornaliere, resa con accenti arguti e di tanto in tanto anche umoristici, a quella di episodi drammatici e persino cruenti, oppure alternando i momenti di nostalgici ricordi familiari alle logiche e rigorose digressioni tattiche o logistiche.

    La presenza di molti documenti (fotografie, lettere, ordini di servizio, componimenti satirici, ecc.), a corredo degli scritti autografi, arricchisce di ulteriore concretezza il vissuto storico e offre all’immaginazione del lettore una più immediata porta d’accesso all’ambiente e ai tempi che Enrico Tanzilli visse e seppe narrare.

    Il volume, pubblicato a giugno 2020, è stato finalista al premio Fiuggi Storia Lazio Meridionale & Terre di Confine di quest’anno ed è in concorso per l’edizione Nazionale.

    Enrico Tanzilli

    nasce nel 1888 a Caprile (Roccasecca, Frosinone); dopo aver concluso gli studi liceali nel Collegio Tulliano di Arpino è assunto presso la Direzione Generale delle Ferrovie dello Stato ove presterà ininterrottamente servizio, salvo ovviamente gli intervalli bellici, giungendo al grado di ispettore capo superiore ad honorem a conclusione della carriera nel 1950. Muore a Roma nel 1971.

    Emanuela Marino

    (1964), laureata in Lettere con indirizzo archeologico, è attualmente docente di storia dell’arte presso l’Istituto Italiano Arte Artigianato e Restauro di Roma ed esercita privatamente anche la professione di restauratrice di dipinti murali e di manufatti in materiale lapideo.

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