Home ATTUALITÀ Gino Castaldo, il giornalista stonato con un’immensa passione per la musica

Gino Castaldo, il giornalista stonato con un’immensa passione per la musica

gino castaldo
Derattizzazioni e disinfestazioni a Roma

La voce e la penna di Gino Castaldo raccontano la musica di ieri e di oggi, nella quale scorge una rivoluzione in atto.

Giornalista e noto critico musicale de La Repubblica, tutte le sere conduce Back2Back su RaiRadio2 insieme a Ema Stokholma. Napoletano d’origine ma romano d’adozione, vive a Monte Mario ma Ponte Milvio è la sua seconda casa.

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“Quando ero ragazzo la musica era travolgente, ti cambiava la vita. La fine degli anni ‘60 è stato un periodo singolare in cui essere adolescente, speciale e irripetibile, anche se in quel momento non potevi rendertene conto”.
Il panorama musicale era in pieno fermento, erano arrivati i Beatles, i Rolling Stones, Bob Dylan, Jimi Hendrix – per fare solo alcuni nomi dei “grandi” di questo momento storico -, ma anche il jazz incantava le nuove generazioni e proprio su di esso Gino scrisse il suo primo pezzo.

“La musica mi appassionava, non tanto farla perché tra l’altro sono molto stonato, – ci racconta Gino sorridendo – mi piaceva tantissimo scriverne; così a vent’anni feci un tentativo. Il critico di musica era un mestiere che ancora non esisteva all’epoca, abbiamo iniziato in due o tre. Oltre al rock, mi piaceva molto il jazz per i suoi aspetti sperimentali ed esaltanti, così scrissi un pezzo sul free-jazz e lo inviai a Musica Jazz”, una rivista che dal 1945 è specializzata in jazz e blues”.

Gino non ricevette risposta, finché un giorno mentre aspettava gli amici per un viaggio in auto-stop…
“Capitò per caso. Dovevamo raggiungere un amico che faceva il militare a Reggio Emilia e arrivai all’appuntamento prima di tutti. Aprì l’edicola e notai l’ultimo numero di Musica, lo comprai e dentro c’era il mio pezzo”. Una sorpresa eccitante e che ha dato inizio alla sua lunga carriera.

“Continuai a scrivere per loro per alcuni anni, finché fui chiamato da Muzak, una rivista alternativa e molto fica. Arrivò poi la proposta de La Repubblica, ma inizialmente dissi che ci dovevo pensare, all’epoca i tempi erano diversi e avevo bisogno di un confronto con gli amici per capire se potesse essere la giusta strada; poi concordammo di accettare”.

Gino Castaldo ha iniziato a scrivere per La Repubblica nel 1976 e dal 1989 al 1995 ne ha curato l’inserto “Musica!”, ha condotto vari programmi radiofonici, ha scritto numerosi libri e ha intervistato alcune tra le voci più importanti e affascinanti dei nostri tempi, da Bob Dylan e Bruce Springsteen.
Proprio al Boss è dedicato il suo ultimo libro, uscito all’inizio del 2020: “This hard land. Sulle strade di Springsteen” (ed. Jaka Book), composto di immagini e parole, infatti i suoi testi critici sono accompagnati dagli scatti della fotogiornalista Daria Addobbo.

Alla musica italiana nel 2018 ha dedicato “Romanzo della canzone italiana” (ed. Einaudi), dove la penna di Gino ne ripercorre la storia da “Nel blu dipinto di blu” di Modugno fino al 2000, associando quel percorso al concetto di educazione sentimentale.
“Se si cerca di riscoprire il senso delle canzoni della nostra vita – ci spiega -, scopriamo come sia legato al nostro modo di percepire e a ciò che proviamo, in quanto i testi raccontano la nostra storia, della nostra società e della nostra individualità”.

Da tre anni su Radio2 conduce la diretta per il Festival di Sanremo con Ema Stokholma e Andrea Delogu, dove raccontano il durante e il dopo; infatti, finita l’esibizione, i cantanti li raggiungono in studio per essere intervistati.

Per la musica degli ultimi anni ha qualche parola amara ma anche di fiducia: “Le canzoni di oggi non sono canzoni fatte per restare, ma c’è una rivoluzione in atto e di questo sono felice. Dopo tanti anni di stasi, i ragazzi, da Calcutta a Madame, hanno superato la reverenza verso la musica italiana tradizionale, hanno avuto il coraggio di osare, di sporcarsi e di essere irriverenti, dando la spinta per una rivoluzione completa”.

Back2back è il nome del programma radiofonico condotto tutte le sere su RaiRadio2 da Gino ed Ema Stokholma. “L’idea era di mettere a confronto e unire due mondi molto diversi, quello mio e quello di Ema, alla fine ne ha nata una grande sintonia e insieme costruiamo dei viaggi musicali straordinari, che partendo da Edith Piaf portano fino ad Achille Lauro”.

Nato a Napoli, trasferitosi a Roma da ragazzo, ha vissuto a Ponte Milvio per molti anni, ma ora vive in zona Monte Mario. “Mi sono trasferito un po’ più su – racconta ridendo -, ma le mie figlie sono rimaste lì e quindi continuo a vivere Ponte Milvio e dintorni nella mia quotidianità. Ciò che mi piace di più di quel quartiere è il suo essere un misto di anime diverse che convivono e si mischiano in modo affascinante”.

Davanti al momento difficile che stiamo vivendo, il suo tono si fa più serio. “È una catastrofe, non ci sono altri aggettivi per definirlo e ci metteremo molto per capirne la portata. La musica sta subendo dei danni irreparabile soprattutto le strutture. Confido però che troneremo più forti di prima, magari con qualcosa in più maturata durante questo periodo duro e di costrizione”.

Giulia Vincenzi

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3 COMMENTI

  1. Un ..Grande !!!
    Da decenni oramai Gino Castaldo è “critico di musica” di notevole spessore.
    Grande Gino !!!

    Alessandro D’Armini

  2. Visto in televisione, proprio in una delle Sue trasmissioni è stato sufficiente, una o due volte, una o due interviste o una o due biografie sono bastate per capire di Castaldo e soprattutto che se l’avessi conosciuto sarei potuto essere ma anche sarei potuto diventare ed avrei anche potuto forse vincere il Festival di San Remo, ma così per dire.
    Ricordiamo altri esperti come ML Fegiz o altri del Messaggero piuttosto che di Repubblica che stazionavano davanti al palco dell’Ariston pronti a colpire le cadute di stile e gli accomodamenti degli artisti e dei produttori.
    Tutti conoscono le vittime eccellenti dei critici musicali ma anche la canzone delle canzoni che è la loro ragione di essere, cioè …………….. “Ancora” di Edoardo De Crescenzo 1983 bassa classifica ma premio della Critica, evergreen che non stufa mai, musica e parole.

  3. Il programma di Rai due è molto gradevole, i due conduttori capaci, pacati e simpatici. La voce di Castaldo è veramente avvolgente e la sua persona, il suo modo di porsi, gentile, discreto, intelligente e piacevolissimo.

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