Home ATTUALITÀ Intitolare una strada a Gigi Proietti sulla Cassia si può, si deve

    Intitolare una strada a Gigi Proietti sulla Cassia si può, si deve

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    Galvanica Bruni

    Facciamo nostro l’appello di Paolo Conti lanciato sull’edizione romana del Corriere della Sera di martedì 3 novembre: individuare a Roma uno spazio pubblico, una piazza, una strada, un giardino che possa portare il nome di Gigi Proietti.

    E’ l’omaggio minimo che mamma Roma può fare a uno dei suoi figli più illustri dell’ultimo secolo, amato non solo entro le mura capitoline ma dall’intero Paese.

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    Scrive Paolo Conti: “Il palcoscenico naturale di Gigi Proietti era la sua, la nostra città. Tutta Roma era per lui spazio teatrale e cinematografico: nello stesso tempo, l’intera Capitale era la sua casa. Lo hanno detto in tanti, in queste ore di addio. La sua immedesimazione con Roma, con la sua lingua e la sua storia, con i gesti di noi tutti che la abitiamo, con i gusti e la memoria condivisa, col sarcasmo e il fatalismo, hanno fatto di Proietti un irripetibile interprete della nostra stessa identità. Per questa ragione non è solo giusto ma doveroso che Roma stessa assicuri un segno tangibile di memoria, di legame, di gratitudine”.

    Come non essere d’accordo? Ma noi proponiamo qualcosa in più

    Una strada, una piazza, un giardino sulla Cassia

    Il Campidoglio ha già annunciato che il Silvano Toti Globe Theatre di Villa Borghese, di cui Proietti era direttore artistico, sarà intitolato all’attore. Una buona decisione, ma non basta. Occorre anche individuare uno spazio pubblico, quindi una strada, una piazza, un giardino che possa portare il suo nome.

    Da decenni Gigi Proietti aveva eletto Roma Nord, e più specificatamente il quartiere di Tomba di Nerone, sulla Cassia, come contesto nel quale vivere e far crescere Carlotta e Susanna, le sue due figlie. Prima in via Santi Cosmo e Damiano e poi in un tranquillo comprensorio di via Cassia poco prima dell’incrocio con via di Grottarossa.
    Insomma era un cassiarolo doc, o meglio, come definito in queste ore sui social, il più cassiarolo dei cassiaroli.

    È qui sulla Cassia, e non altrove, che va cercato un sito da intitolare a Gigi Proietti. Qui, fra queste vie, fra queste piazze, fra questi spicchi di verde urbano.
    Qui, vicino al Teatro Ciak per il cui rilancio s’è tanto speso.
    Qui, a una manciata di chilometri da Piazza Mancini, dove “A me gli occhi please” doveva durare una settimana e invece tenne banco per quattro anni consecutivi.
    Qui, a due passi dall’Auditorium, dove i suoi “Cavalli di battaglia” hanno galoppato a briglia sciolta.

    La legge

    La toponomastica è disciplinata dalla legge del 3 giugno 1927 la quale prevede che “Nessuna strada o piazza pubblica può essere denominata a persone che non siano decedute da almeno dieci anni […] Nessun monumento, lapide od altro ricordo permanente può essere dedicato in luogo pubblico od aperto al pubblico, a persone che non siano decedute da almeno dieci anni”.

    Ma all’articolo 4 prevede anche che è “facoltà del ministro per l’interno di consentire la deroga alle suindicate disposizioni in casi eccezionali, quando si tratti di persone che abbiano benemeritato della nazione”.

    Ergo, un’istanza al Prefetto di Roma per intitolare una strada Gigi Proietti non fra dieci anni ma domani avrebbe tutti i crismi per essere accolta.

    I precedenti a Roma Nord

    Non mancano a Roma Nord i precedenti in tal senso. A Labaro, per esempio, nel 2001 venne intitolato un grande parco pubblico a Marta Russo, la giovane studentessa uccisa in un viale della Sapienza nel 1997.

    Nell’aprile del 2010, l’istituto scolastico di via Orrea, a Cesano, assunse la denominazione di “Istituto Comprensivo Enzo Biagi” a meno di tre anni dalla morte dell’indimenticabile giornalista.

    Più recentemente, nell’aprile del 2013, un parco sulla Camilluccia è stato intitolato a David Tobini, caporalmaggiore dei paracadutisti e cittadino del XV Municipio, morto a 28 anni in Afghanistan in uno scontro a fuoco avvenuto nel luglio del 2011.

    Appello a chi di buona volontà in XV

    Alla Giunta, ai consiglieri del Municipio XV diciamo: non si lasci quest’incombenza all’amministrazione che verrà. Mutuando da Paolo Conti, “in questo difficilissimo momento è indispensabile ritrovare ciò che unisce, che ci rende comunità cittadina, che ci fa veramente romani”.

    “Proietti ha incarnato il profilo più autentico di una romanità schietta, mai cialtrona, orgogliosa e spontanea”. Ci ha resi più ricchi e lo sappiamo bene. Diamogli quindi ciò che gli spetta, qui sulla Cassia: via Proietti, piazza Proietti, Giardino Proietti, fate voi. Ma fatelo ora.

    Claudio Cafasso

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    12 COMMENTI

    1. Penso che sia doveroso intestargli una strada o una piazza ci ha dato tanti momenti di relax,di gioia di risate! È stato un grande artista carismatico ed peccezionale

    2. Assolutamente d’accordo. Intitolare uno spazio del Municipio XV a Gigi Proietti è il minimo che si possa fare per dire GRAZIE ad un artista eccezionale e inarrivabile, qual era Proietti. La sua scomparsa è un lutto per tutta l’Italia e una perdita enorme per Roma e per tutti i romani.

    3. Una strada è poco per un uomo come lui che ha fatto breccia nel cuore di tutti portando con signorilità allegria e sorrisi…minimo UN VIALE o meglio una PIAZZA con la sua statua per non dimenticarlo mai

    4. Era un talento smisurato che di Roma incarnava l’eredità migliore e universale.
      Un artista coltissimo e poliedrico che ha onorato l’Italia prima ancora della sua amatissima città.
      Spero che il progetto di Paolo Conti e Vostro si realizzi senza indugio
      Tomasa Lotti

    5. Toccante funerale appena terminato per Gigi Proietti che come altri, pochi, è di difficile catalogazione.
      Nei primi anni ’70 Proietti era già riconosciuto come uomo straordinario ed artista supremo.
      Abbagliante nelle commedie teatrali delle stagioni felici del Teatro “Sistina” notorio palcoscenico destinato ai soli grandi artisti insieme a Renato Rascel ha avuto la Sua Consacrazione, dono incommensurabile per i Romani e per gli Italiani, superiore per vocazione anche al più popolare Sordi.
      Nessun vuoto ha lasciato se non il senso di se stesso, ancora tutto da scoprire, segreto intimo consegnato nelle mani dei Romani di Roma che è gente eletta.
      Consiglio meditato da attendere come in altri casi da un “amorevole padre” e da “un’amorevole madre”.
      Dunque un decennio serve, approfittiamone!

    6. Meraviglioso uomo a cui va il pensiero di tutti per la grande ironia e l’immensa cultura. Grazie Gigi. Tvb.
      Sindacoooo, chiunque tu sia, ce devi sta’

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