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Da via di Grottarossa a Castel Giubileo nel segno del degrado

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Galvanica Bruni

Chi abita a Roma Nord sa bene di vivere  dove il verde – e parliamo di parchi riserve e campagne – è ancora molto diffuso e il consumo di territorio più limitato.

Accanto a grandi aree protette (dal Parco di Veio al sistema delle aree naturali gestite dall’Ente RomaNatura) sopravvivono vasti lembi di campagna che a volte si insinuano nel tessuto urbano (basterebbe pensare alla grande Riserva della Marcigliana); anche le aree boscose, favorite da un clima più fresco, sono numerosissime.

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Questo grande patrimonio “green” ovviamente non sfugge al degrado e all’inciviltà di quanti trattano  il territorio come fosse una pattumiera; sicuramente si sporca più in fretta di quanto si riesca a pulire (quando lo si fa) e così il bel paesaggio di Roma Nord è punteggiato da macchie più o meno grandi di rifiuti che a volte si trasformano in delle vere discariche abusive.

Se ci muoviamo lungo Via di Grottarossa e la Flaminia fino alla diga di Castel Giubileo, questo fenomeno si manifesta in tutta la sua gravità; non esiste tratto di strada che non sia sfregiato da cumuli di rifiuti depositati a bordo strada.

Ad esempio dove Via di Grottarossa termina con una rampa che si immette sulla Flaminia, nel piccolo slargo prospicente un cancello, si vanno accumulando da tempo rifiuti di ogni genere che oggi hanno raggiunto le dimensioni di una piccola discarica: divani,  materassi e cuscini, legname e gli immancabili calcinacci.

La parte del leone la fa però la gigantesca discarica accanto alla diga di Castel Giubileo che vanta tra l’altro un incredibile record di sopravvivenza: 3.800 giorni, pari a 9 anni. Questo il tempo intercorso da quando nel 2011 ne segnalammo la presenza per la prima volta.

Nove anni e la discarica è ancora là nonostante le tante segnalazioni e nonostante che a documentare con dovizia di particolari lo scempio ambientale e criminale che affligge la zona, oltre a TeleRoma56 sia stato anche il TGR Lazio con un servizio curato dalla giornalista Rai Rossella Santilli andato in onda lunedì 28 gennaio 2019.

Quando ne tornammo nuovamente a parlare nel novembre del 2019 non pensavamo certo che sarebbe stata immediatamente bonificata ma eravamo convinti che almeno l’accesso sarebbe stato bloccato con new-jersey, con una rete metallica o quanto meno con qualche metro di filo spinato: macché.

Il comodo accesso a quell’area, posizionato lungo la rotabile che corre accanto al GRA, è aperto a tutti  così da permettere il facile sversamento di ogni genere di materiale.

Anche la catena metallica che impediva l’accesso al sentiero che corre lungo il laghetto è stata tolta e quest’area, miracolosamente rimasta indenne, sta cominciando ad essere usata: cumuli di sacchi contenenti spazzatura, materassi, divani e qualche vecchio distributore di bibite (deve essere proprio di questi giorni, anzi notti, l’ultimo carico arrivato: una montagna di vecchi infissi, vetro e legname).

Se questo fenomeno è molto difficile da contrastare vuoi per la vastità del territorio che per l’impossibilità materiale di individuare i responsabili (che operano soprattutto di notte), va anche detto che in qualche modo viene “incoraggiato” dalla mitezza delle sanzioni.

La guerra all’inciviltà è un guerra che richiede “armi affilate” e il contributo di tutti i cittadini che possono costituire una valida rete di sorveglianza. Se vogliamo che il territorio di Roma Nord continui ad essere vivibile dobbiamo rendere la vita dura a maleducati e incivili.

Francesco Gargaglia

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