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A Roma è invasione di monopattini

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Galvanica Bruni

A Roma i monopattini elettrici sono una presenza ingombrante: proprio come i rifiuti. Li trovi in ogni angolo di strade e piazze: sui marciapiedi, a bordo strada, tra le auto; sono decine anzi centinaia. Gialli, verdi, rossi, grigi o bianchi, li vedi in gruppo, a coppie o isolati.

Abbiamo fatto un lungo giro nel centro di Roma, sul Lungotevere e poi Trastevere, l’Aventino e il centro storico: pochi i turisti in strada, molti di più i monopattini.

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Chi li usa non si fa scrupolo di abbandonarli dove capita, senza nessun ordine e criterio e poco importa che il monopattino sia sulla carreggiata o di traverso sul marciapiede o addirittura gettato in terra come il sacchetto della spazzatura.

Forse chi ha ideato il servizio confidava sulla disciplina degli utenti e che i monopattini elettrici, assolto il loro servizio, finissero ordinati in fila nei parcheggi per gli scooter anziché affollare i marciapiedi.

D’altra parte a Roma si sa che i marciapiedi a tutto servono meno che a dare sicurezza a chi li dovrebbe usare, ovvero i pedoni; destinati ad ospitare ogni cosa, dai pannelli pubblicitari alle fioriere e  ai cassonetti si utilizzano per lo più per il  parcheggio delle auto e motocicli: figuriamoci se non vanno bene per i più piccoli monopattini.

Prima è stata la volta delle biciclette elettriche o con pedalata assistita, un servizio in alcuni casi cessato improvvisamente e con centinaia di bici sottratte, danneggiate o gettate direttamente nel Tevere.

Ora è la volta dei monopattini elettrici che sembrano essere diventati, specie al centro di Roma, una presenza ingombrante e ossessiva soprattutto nei luoghi della movida o quelli più visitati dai turisti stranieri.

L’impressione è che il monopattino anzichè alleggerire il traffico sia una specie di svago per brevi e emozionanti incursioni tra le vie e le piazze del Centro; salvo poi finire abbandonato nei pressi di monumenti, luoghi di interesse storico o nelle più frequentate vie dello shopping.

D’altra parte per ipotizzare che possa in qualche modo costituire un valido sistema di trasporto in sostituzione dell’auto o dei motociclo bisognerà attendere che si esaurisca la curiosità per questo bizzarro mezzo di locomozione e leggere con attenzione i rapporti della polizia urbana e stradale.

Lo stato del manto stradale, l’intensità del traffico, l’indisciplina cronica degli automobilisti non sono certo elementi che favoriscono l’uso di quello che in fin dei conti rimane una specie di giocattolo…almeno a Roma al vertice nella casistica degli incidenti.

Ma al di là di ogni considerazione sulla sicurezza e utilità di questo mezzo (e dello spregiudicato uso che in molti casi se ne fa) resta il fatto che oggi Roma è invasa dai monopattini insieme a biciclette e lucchetti. Fenomeni che non è il possibile arginare in nessun modo anche per l’impossibilità di identificare i responsabili.

Il “mono-pattinatore” folle che magari con passeggero a bordo alterna disinvoltamente la carreggiata al marciapiede bruciando STOP e semafori come lo fermi? E soprattutto come la argini questa fiumana di monopattini che dopo aver abbandonato l’alveo stradale è tracimata sui marciapiedi?

Francesco Gargaglia

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3 COMMENTI

  1. Purtroppo era prevedibile, data la maleducazione e la totale assenza di senso civico della maggior parte delle persone che abitano a Roma. Si vede che non amano questa città, che non rispettano gli altri: contromano nelle strade di Roma Nord, in due al Centro, senza casco ovunque, di sera invisibili a zig zag all’Aventino, nel traffico al centro della carreggiata. Tutto pericolosissimo. Forse si doveva fare lezione di scuola guida e dare un patentino a questi incapaci.

  2. Ma che cosa si aspettavano? che i Romani improvvisamente diventassero persone civili ed educate? Se permetti il noleggio a flusso libero in questa città il minimo che ti devi aspettare è la situazione descritta nell’articolo, dove si evidenzia anche giustamente che il mezzo è usato più per svago che per esigenze di mobilità. In aggiunta a ciò, bisogna dire che disincentivare lo spostamento a piedi per incoraggiare l’uso di questi mezzi di trasporto elettrici, per quanto ecologici, va contro quanto da sempre ha raccomandato l’organizzazione mondiale della sanità circa la necessità di fare più movimento, quindi muoversi di più a piedi o in bici non elettriche. In una società di sedentari dove la mancanza di movimento uccide più del colesterolo questi mezzi elettrici di trasporto non faranno che peggiorare la situazione.

  3. E per il covid? Le manopole non si disinfettano da sole. Basta un positivo che usa il servizio per mezza giornata, quanti infetti fa?
    Perché tutti questi ignorano questa cosa?

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