Home AMBIENTE Compostaggio Cesano-Osteria Nuova: positiva la “VIA”, si ribellano i comitati  

Compostaggio Cesano-Osteria Nuova: positiva la “VIA”, si ribellano i comitati  

osteria nuova
Derattizzazioni e disinfestazioni a Roma

Nel cuore di un’estate anomala, mentre i più si concedono un relax contingentato fra mascherine ancora obbligatorie e situazioni contagi da covid19 altalenanti anche nella nostra regione, riesplode in tutta la sua forza la vicenda “impianto compostaggio a Cesano-Osteria Nuova” che pareva sopita, quasi sedata da circa un anno.

A farla riesplodere  la “Pronuncia di Valutazione di Impatto Ambientale ai sensi dell’art. 27-bis del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. progetto “Realizzazione impianto di produzione compost di qualità da raccolta differenziata rifiuti urbani”, Comune di Roma, località via della Stazione di Cesano, società, proponente: AMA SpApubblicata sul sito della Regione Lazio in questi giorni.

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Nel documento, del tutto inatteso, si dà parere positivo alla compatibilità ambientale del progetto e si stabiliscono le condizioni e le prescrizioni per la sua realizzazione (che dovrà avvenire entro cinque anni) che dovranno essere espressamente recepite nel successivo provvedimento autorizzativo.

Una decisione a favore del progetto che arriva dopo una bocciatura di fatto dello stesso avvenuta a maggio 2019  quando nella seduta della “conferenza di servizi”, organismo nel quale sono coinvolti e rappresentati tutti gli attori coinvolti nel processo decisionale, furono grossi come macigni gli stop a partire da quello del Municipio XV, passando per quello di dipartimenti capitolini all’Urbanistica e all’Ambiente  per arrivare alla ciliegina della Sovrintendenza Capitolina ai Beni culturali che, accertata la presenza nell’area di reperti archeologici, scriveva: “esaminata la documentazione integrativa presentata, pur comprendendo la pubblica utilità dell’opera si esprime per quanto di stretta competenza parere negativo”.

Ottenuta da allora una lunga proroga, AMA ha rivisitato il progetto smontando le eccezioni sollevate ottenendo così, questa volta, una VIA (Valutazione Impatto Ambientale) positiva che spiana la strada alla realizzazione dell’impianto di compostaggio.

Immediata la reazione a livello locale e della variegata platea di “Comitati per il NO” (Comitato “NO al compostatore”, Comitato di Quartiere “Insieme per Cesano”, Comitato di Quartiere “Osteria Nuova”, Consorzio “Poggio dei pini”, Associazione “Progetto comune”) che promettono iniziative a breve.

“Una vera aggressione alla periferia nord di Roma”

A fermare questa scelta alquanto insensata – si legge sulla pagina facebook “No alla realizzazione di un impianto di compostaggio Osteria Nuova – Cesano” –  non sono bastate le scuole a circa 1 km e centri di aggregazione vari, i centri abitati di Osteria Nuova ad 1Km scarso, quello di Cesano a 1,5 km, il Centro Enea Casaccia addirittura sotto il Km, il consorzio Due Pini a poche centinaia di metri, la confinante Radio Vaticana e le sue antenne e molte altre motivazioni di carattere geologico/archeologiche, vedi falde acquifere affioranti, vedi acquedotti Paolo e quello Alsietino traccianti l’area in oggetto di costruzione.”

Non sono bastate le molteplici fonti di inquinamento come il deposito di combustibile di rifiuti nucleari all’interno di Enea Casaccia, per cui la cittadinanza già percepisce ristoro dai fondi Nazionali del CIPE, non sono bastati a convincere che la zona non fosse idonea neanche se risulta già vessata da altri disagi prodotti dal grande depuratore del Lago diBracciano detto CO.BIS, neanche è stato sufficiente per desistere che da poco e stato costruito un altro impianto l’ennesimo, quello di depurazione delle acque reflue da parte di Acea, insistente nella stessa zona. Non sono bastate e infine minimamente prese in considerazione le criticità riguardanti la viabilità, quest’ultima risalente ai primi anni 60 anni dello scorso secolo, quando a passare erano poche centinaia di veicoli.”

Si tratta, secondo l’opinione pubblica locale, di “una vera aggressione alla periferia nord di Roma con consumo di suolo a favore del cemento e contaminazione di aree di pregio agricolo“.

Misure di mitigazione: 62 le prescrizioni

Per dovere di cronaca, va anche detto che la VIA è stata rilasciata condizionandone la validità a ben 62 prescrizioni,  numerose delle quali onerose e che inchiodano l’AMA ad un rigorosissimo rispetto delle linee progettuali e a quelle, quando sarà, di esercizio.

A sottolinearlo anche Daniele Torquati, capogruppo PD in Municipio XV, sostenendo che la scelta  di realizzare l’impianto in quel sito, a metà strada fra Cesano e Osteria Nuova, “è una scelta folle e dannosa non per Roma Nord, ma per l’intera città: lo confermano le dodici pagine di prescrizioni che la Regione Lazio ha formalizzato nella valutazione di impatto ambientale. Prescrizioni che costeranno di più dell’impianto stesso. Credo e spero che le stesse peseranno in sede di conferenza di sevizi che dovrà aprirsi per l’autorizzazione integrata ambientale (AIA).”

Secondo Torquati, “La battaglia persa in questa prima fase contro il Campidoglio e il Municipio XV compiacente non può, non deve fermarsi e non si fermerà. Il M5S romano invece di trovare soluzioni in questi anni occupa il proprio tempo nel cercare scuse per non risolvere la questione rifiuti e il continuare con questo progetto irrealizzabile lo conferma. È una localizzazione sbagliata che ha fatto già perdere troppo tempo e troppi soldi ai cittadini romani che continuano ad avere l’immondizia per strada, mentre la raccolta differenziata è addirittura regredita e peggiorata“.

Un nuovo autunno “caldo”?

Non tanto dal punto di vista climatico quanto da quello sociale, un nuovo autunno caldo è all’orizzonte di questo estremo lembo di Roma Nord. Di saper organizzare vigorose ma civili proteste i residenti e i comitati locali ne hanno dato già prova negli anni passati (è ormai da giugno 2017 che si parla di questa vicenda) ed è chiaro che non si fermeranno. Erano anche disposti a parlare e contribuire alla soluzione smaltimento rifiuti ma avevano pur sempre affermato con ogni mezzo che il sito scelto non era idoneo.

Certamente la città di Roma necessita di impianti per il trattamento dei rifiuti ma le soluzioni si debbono trovare in prossimità delle grandi strade di comunicazione, vedi GRA, non di certo lontane dalla produzione dei rifiuti e non certo investendo la periferia più lontana con ulteriori penalizzanti situazioni di degrado e con viabilità praticamente già al collasso” sostengono da tempo. E lo ribadiscono oggi, anticipando un nuovo e secco NO all’impianto di compostaggio sotto casa.

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