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Cassia ‘Antica’, cento metri in attesa di regole. Risponde Simonelli

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L’incidente stradale avvenuto nella mattina di venerdì 5 giugno in via Cassia, nel tratto meglio noto col nome di Cassia Antica, anche se per nulla correlato specificatamente alla congiunzione con via Cortina d’Ampezzo, ha riacceso i riflettori sulla necessità di disciplinare quei scarsi cento metri.

Una manciata di metri sui quali insistono palazzi nuovi in costruzione, l’accesso/uscita di un supermercato con centro commerciale, lo sbocco di via dell’Acqua Traversa con relativo elevato flusso di mezzi militari e il traffico in entrata e uscita, bus compresi, di via Cortina d’Ampezzo. Il tutto condito dal via-vai di auto e mezzi Atac provenienti o diretti verso via Cassia Nuova che nelle ore di punta del mattino e della sera assume valori significativi.

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Al centro di questa manciata di metri l’incrocio con via Cortina d’Ampezzo, quasi di fronte all’area commerciale, a fare da protagonista da anni di un dibattito locale che oltre a generare diatribe alla guelfi e ghibellini nulla ha prodotto.

Già, perché l’incidente dello scorso venerdì, non causato – lo ripetiamo – dall’incrocio in argomento ma molto più presumibilmente dall’uscita del centro commerciale (sulla quale esiste un segnale con obbligo di svolta a destra considerabile però solo come un “suggerimento” in quanto su area privata il codice della strada non trova applicazione) ha suscitato numerosissime reazioni sui social, tutte incentrate in ogni modo sulla improrogabile necessità di disciplinare come sia sia quel breve tratto di strada e l’incrocio in argomento.

A fronte dei pochi difensori dello status quo, avvinghiati ai loro no al semaforo no alla rotatoria e no all’inversione degli stop (oggi via Cortina d’Ampezzo, strada consortile, prevale su via Cassia, strada di “primaria viabilità” per il Comune), sono in tanti invece a chiedere a gran voce che qualcosa si faccia dopo anni di discussione. Qualunque cosa, purché la si faccia.

Lo decise il Consiglio del XV: serve una rotatoria

Naturale destinatario delle richieste d’intervento è il Municipio XV che, benché non competente sulle strade di primaria viabilità (sulle quali può intervenire solo il Comune), quale ente di prossimità ha il dovere di recepire e farsi portavoce delle istanze del territorio senza nascondersi dietro l’alibi delle competenze.

Tanto più che l’organo sovrano del XV, ovvero il Consiglio Municipale, col documento votato all’unanimità il 10 aprile del 2019, aveva finalmente preso atto della necessità di porre rimedio alla difficoltosa viabilità all’incrocio fra via Cassia, via Cortina d’Ampezzo e via dell’Acqua Traversa gettando le basi per la realizzazione di una rotatoria che avrebbe dovuto mettere in sicurezza l’area fluidificando il traffico.

Una rotatoria da realizzare tramite un progetto di “partenariato pubblico-privato” nel quale ogni partner ci avrebbe dovuto mettere del suo: soggetti pubblici (Municipio, Comune e Consorzio Via Cortina d’Ampezzo) da una parte e soggetti privati (attività commerciali e costruttore nuove palazzine) dall’altra.

Il documento approvato dal Consiglio, è importante ricordarlo, incontrò anche il favore di Carlo di Paola, presidente del Consorzio via Cortina d’Ampezzo, che allora così dichiarò: “…la rotatoria viene finalmente vista come unica soluzione possibile per garantire la sicurezza di tutti senza privilegiare o colpevolizzare nessuno, né i residenti del Consorzio né gli utenti di via Cassia, perché la sicurezza è un bene comune imprescindibile”.

Rotatoria, a un punto vivo o punto morto?

Che fine ha fatto il progetto? Ne parliamo con Stefano Simonelli, presidente del XV, che in base al documento votato, si sarebbe dovuto attivare “presso il sindaco di Roma, l’assessore alla Mobilità, l’assessore ai Lavori Pubblici e relativi dipartimenti al fine di realizzare la rotatoria proseguendo il percorso partecipativo volto al coinvolgimento dei soggetti interessati già iniziato dal Municipio“.

Presidente, a che punto è il progetto?

Mi permetta una riflessione ed una battuta prima di risponderle, la rotatoria la considererei più la “migliore soluzione” per aumentare il livello di sicurezza di questo incrocio. Se fosse l’unica sarebbe un problema.

Sono convinto che tutti i membri del Consiglio Municipale, presenti e passati, abbiano da tempo preso atto della necessità di mettere mano su quell’incrocio e non penso abbiano, neanche in passato, fatto sedimentare la questione in attesa che qualcuno presentasse in aula un documento in merito da votare. E’ un incrocio nato malino e cresciuto molto peggio.

Posto quanto sopra già da tempo ci stiamo occupando della questione.

Il primo obiettivo che ci siamo posti era analizzare il progetto presentato a suo tempo dal Consorzio di via Cortina d’Ampezzo (di cui non abbiamo trovato copia in Municipio) per fare, con gli uffici preposti, una prima analisi di fattibilità. Progetto che ho visto la prima volta presso il Consorzio, e ne ho ricevuto successivamente una copia dal Presidente Carlo Di Paola.

Nel corso dell’incontro ho confermato la massima disponibilità della Giunta a promuovere l’ipotesi progettuale e ad approfondirne, con chi di competenza, la fattibilità. Già all’epoca, comunque, avevo fatto presente che rilevavo alcune complessità, poi dimostratesi reali.

Ricevuto il Progetto abbiamo avviato diverse interlocuzioni con gli Uffici, Dipartimentali e Municipali.

Dal punto di vista meramente tecnico (raggi di curvatura, pendenze, etc..) ad una prima analisi dei dati riportati nel progetto, non è stato dato un responso totalmente negativo. In altre parole, con tutte le dovute cautele, non ci è stato detto un drastico NO ma un “ci si potrebbe lavorare, fermo restando che vanno fatti diversi approfondimenti tecnici e amministrativi”.

Prima di tutto i passi carrabili. E’ a tutti nota la presenza di un ingresso carrabile privato all’altezza di Via Cortina D’Ampezzo e via Dell’Acqua Traversa (ndr: quello del supermercato e centro commerciale) e degli altri tre ingressi carrabili posti all’altezza di via Val Gardena. Sulla base dei carteggi reperiti in Municipio tre su 4 sono stati autorizzati ad inizio anni novanta.

Il primo, regolarmente autorizzato, andrebbe ad incidere sulla rotonda e, quindi, ne impedirebbe la realizzazione: in sintesi dovrebbe essere chiuso e spostato. E dove? a spese di chi? Con quali strumenti? Sono alcune delle questioni su cui stiamo lavorando e che si stanno rilevando particolarmente complesse e difficili da superare.

A questo si aggiunga tutta la problematica connessa agli espropri, alla destinazione urbanistica dei terreni da espropriare, alla presenza di un piccolo fosso (ndr: il fosso dell’Acqua Traversa) e, non ultimo, il fatto che qualsiasi soluzione venga pensata, progettata e realizzata non può non tenere conto della presenza di diverse attività commerciali e dell’accessibilità alle stesse.

Non passino ora pensieri strani ad alcuni. Chi ha un minimo di materia grigia in testa ha capito bene cosa intendo.

Ok, ci sono difficoltà. La questione ora è: vede altre soluzioni? 

Sulla rotonda non ci si ferma, anche se tutti dobbiamo essere consapevoli che è un’ipotesi complessa, di difficile fattibilità e, qualora realizzabile, in tempi molto lunghi.

Già più volte in passato mi sono interfacciato con i singoli uffici e con la Polizia Locale per discutere “rapide” soluzioni al problema riproponendo anche ipotesi già affacciatesi nel tempo (inversione dello stop, semaforo, etc.) ma i riscontri non sono stati evidentemente positivi e, pertanto, devo ammettere che non è stato un approccio vincente.

A questo punto convocherò una riunione allargata a tutti gli interessati per fare in modo che venga dato formalmente mandato agli Uffici di lavorare su ipotesi di veloce realizzabilità.

Presidente, di questo incrocio da sistemare si parla da febbraio 2012, quando via Cassia “Antica” venne riaperta, in discesa, al traffico privato. Otto anni di discussione. A quando il primo fatto concreto?

Penso che nel tempo siano state fatte, non solo in questo caso, delle scelte poi rilevatesi “miopi ed infelici”, e mi riferisco anche alla quantità di permessi a costruire (abitativo e non) rilasciati senza abbinare agli stessi quegli interventi necessari a gestire una così importante antropizzazione.

E penso anche che nel tempo la politica ha tanto discusso sulla questione, magari un po’ troppo facendo proclami dai contenuti sterili e non supportati dai dovuti elementi di sostanza tecnico/amministrativa.

Noi stiamo cercando di essere più realisti, anche risultando impopolari nel dover evidenziare le difficoltà a realizzare qualcosa di desiderato e, in questo caso, di veramente utile… ma una soluzione è la “miglior soluzione” se oggettivamente realizzabile e, se si, in tempi congrui altrimenti sono solo chiacchiere da pifferai magici.

Claudio Cafasso

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9 COMMENTI

  1. Buon sangue non mente !
    Come il suo ( ex ) capo e condottiero Di Maio , si presenta con una “la più migliore” soluzione .
    Cominciamo bene anzi benissimo , riconosco il grillino in lui.
    Non è un incrocio , anche se nato malino di incrocio non ha proprio nulla. Ma fa niente.
    Soluzioni rapide che poi non risultano tali , documenti e carteggi celati manco fossero le segrete di Licio Gelli , approcci vincenti che alla fine soccombono , ipotesi che si affacciano e poi scompaiono , un responso non totalmente negativo ( che significa alla fine ? ) su cui si potrebbe lavorare .. nel frattempo tutti in vacanza ?
    Una supercazzola infinita.
    Sula rotonda non ci si ferma , per forza come area di viabilità è adibita al transito
    Sicuramente state dimostrando di non essere realisti , impopolari magari siete impegnati veramente a diventarlo.
    Di grigio qui c’è solo la situazione e di pensieri me ne vengono tanti.
    Ma intanto qualche banale correttivo che renda onore alla logica ?
    Uno stop per chi proviene da Cortina d’Ampezzo ? non perché mi stanno antipatici ( ho anche amici “lassù” ) ma per il semplice fatto che provenendo dall’alto ed in più con la copertura dell’albero centrale per chi transita sulla Cassia è assai difficile vederli , viceversa per chi scende , visuale migliore.
    Una pitturata sul manto stradale per impedire che chi proviene da Pzza giochi non occupi la carreggiata opposta qualche centometri prima solo perché ha la precedenza ma centometri dopo.
    A volte scenderei dalla macchina con la mazza da baseball per parlare con i sigg.ri che si transitano contromano molto ma molto ben prima dell’ingresso del noto vivaio !
    Sono dell’idea che se qualcuno ci si mettesse di buzzo buono nel giro di qualche giorno la soluzione si trova , sacrificando qualche albero , interrando parte del canale , riducendo ponticelli &c , non serve una rotonda alla San Pietro , una misera sfera di 30mt di diametro con una palla al centro.

  2. Mi pare di capire che sia colpa di quelli che c’erano prima, e loro non hanno risolto lo stesso nulla, ma lo hanno fatto meglio. Strano, un discorso mai sentito prima….

  3. Ho abitato dieci anni in via Vallombrosa e, tornando dal lavoro o da altre zone di Roma, mi capitava spessissimo di percorrere la Cassia in direzione viale Cortina d’Ampezzo. Ho perso il conto dei “frontali” che ho rischiato grazie ai fenomeni che si buttavano giù per la Cassia. Il “centro commerciale”che ha un vialetto d’ingresso/uscita strettissimo, dovrebbe aprirsi un’uscita sulla Cassia (se andate su Google Maps https://www.google.it/maps/@41.953712,12.4562498,3a,75y,61.25h,84.18t/data=!3m6!1e1!3m4!1sxgtqgXdebDWmXQ_iAcNZWA!2e0!7i16384!8i8192 vedrete che c’è già un cancello, se non ci fossero impedimenti burocratici basterebbe riaprirlo). Certo, si creerebbe un altro problema ma intanto si alleggerirebbe l’incrocio e, in caso, lì ci sarebbe molto più spazio per una rotatoria.

  4. Si tiene conto solo delle automobili! Ma i pedoni, e sono molti, che da via dell’Acqua Traversa si recano alle fermate dell’autobus di via Cassia, non hanno un marciapiede, né delle strisce pedonali! In 45 anni che abito lì vicino, quante persone investite dalle auto! Il pedone è sempre l’ultimo a essere considerato!

  5. Incredibile… 5.000 battute di intervista per non dire assolutamente nulla… E poi dicono di essere l’antipolitica!

  6. Abbiamo affrontato più volte nella Consulta dei Comitati la questione di questa rotonda, e siamo arrivati al punto morto citato dal Pres. Simonelli, che ci ha comunicato che la rotonda non si poteva fare perché ci sono passi carrabili.
    Dato che questa questione è stata gestita personalmente dal Pres. Simonelli, interfacciandosi con gli Uffici e la Polizia Locale, vorrei chiedere la cortesia di consentire alla Consulta di inviare un proprio rappresentante alla riunione che il Pres. dice di voler convocare, così forse riusciamo a capire qualcosa anche noi.
    Comitato Ambiente e Legalità – Ponte Milvio

  7. Vorrei che qualcuno spiegasse perché i passi carrabili (ce n’è solo uno che si può tranquillamente spostare più in su sulla Cassia) che sono privati abbiano il potere di inibire un’opera pubblica. Confesso di non avere compreso.

  8. E poi mi pare che il nuovo passo carrabile del complesso in costruzione, messo proprio dopo lo sbocco di via cortina e lo stop della cassia antica, sia veramente infelice e pericoloso in quella posizione. Ho gia’ rischiato un incidente con una auto che usciva dal cancello del cantiere, tagliandomi la strada mentre io ripartivo dallo stop della cassia antica!
    La viabilita’ dovrebbe essere studiata sul posto e non sulla carta dai tecnici.

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