Home AMBIENTE A Roma Nord presto si berrà l’acqua del Tevere

A Roma Nord presto si berrà l’acqua del Tevere

tevere
Lettere al direttore

Levarsi la sete col prosciutto” dice un vecchio proverbio. A Roma Nord invece i cittadini si toglieranno la sete con l’acqua del Tevere, ormai è cosa fatta. C’è anche l’ok della Regione Lazio.

Adeguamento e potenziamento dell’impianto di Grottarossa per la potabilizzazione delle acque del fiume Tevere“. Così si chiamava il progetto elaborato da Acea grazie al quale i romani, in particolare quelli di Roma Nord, potranno bere l’acqua del Tevere.

Continua a leggere sotto l‘annuncio

Costato intorno ai 12 milioni di euro, il progetto ha riguardato la realizzazione di un depuratore-potabilizzatore sulla Flaminia, nei pressi del deposito Atac e della stazione Grottarossa della Ferrovia Roma Nord e poco distante dal vecchio depuratore che venne  sequestrato nel giugno del 2011 dalla Magistratura per “ripetuti malfunzionamenti“.

L’intervento — spiegava Acea in una lettera inviata nel 2018 al Campidoglio, alla Regione e alla Città Metropolitana – riguarda l’area centro-nord della città di Roma (circa 400mila abitanti coinvolti) la cui alimentazione idrica verrà integrata con una quota non trascurabile di acqua del Tevere“.

E già allora si parlava di 500 litri al secondo, quanto dovrebbe bastare per incrementare la portata d’acqua che serve a soddisfare la sete dei residenti di Roma Nord nei mesi non estivi, quando la città è in piena attività e la richiesta di acqua è rilevante.

I lavori del nuovo impianto, dopo aver ottenuto fra dicembre 2017 e marzo 2018 l’ok del Comune, Città Metropolitana (l’ex Provincia), Regione Lazio e Demanio, sono terminati da tempo e l’impianto è pronto per entrare un funzione.

Mancava solo l’ok della Pisana e quello è arrivato lo scorso 7 maggio: la Regione Lazio ha infatti autorizzato Acea a prelevare dal Tevere 500 litri di acqua pubblica al secondo.

Lo sia apprende dal “Bollettino Ufficiale della Regione Lazio n.59, supplemento n.1, pubblicato il 7 maggio 2020 dove, a pagina 319 e 320 si legge che “L’istanza di concessione di grande derivazione di acqua pubblica è stata ritenuta ammissibile alla valutazione con conseguente avvio del procedimento amministrativo”.

BUR-7-5-2020

Tutto ciò nonostante la forte contrarietà del ‘Coordinamento Romano Acqua Pubblica’ che già lo scorso anno indirizzò una lettera aperta a Virginia Raggi, Nicola Zingaretti e Acea alla quale, pare, non è stata data risposta.

Il Comitato contestava in primis il fatto che “in una città come Roma, alimentata principalmente da acqua di sorgente che viene dispersa per circa il 40%” una corretta gestione della risorsa idrica e delle bollette dei cittadini “dovrebbe vedere al primo posto la lotta allo spreco idrico e la ristrutturazione delle reti“. Invece, secondo il Comitato, “i soldi dei cittadini sono stati spesi per costruire il potabilizzatore e ancora una volta invece di ridurre le perdite sulla rete idrica si realizza un’opera ‘torbida’ come l’acqua del Tevere“.

Ludovica Panzerotto

© RIPRODUZIONE VIETATA

17 COMMENTI

  1. Ma è una fake??? Non è possibile!!! Per quanto si possa depurare è un concentrato di germi di mezza Italia …e se malfunziona come il predecessore o viene sabotato chi ci ripaga colera e leptospirosi??? Ma guarda questi…

  2. Il depuratore di Roma Nord, mai regolarmente funzionato, che riversa nel fiume tutti gli scarichi fognari, “trasformato” in “depuratore-potabilizzatore”, è quanto di meglio poteva partorire il Comune di Roma e la Regione Lazio! Anni fa chiesi la restituzione, al Comune, all’Acea, delle somme versate per la raccolta acque e la depurazione! L’Acea rispose che quegli importi sarebbero serrviti per realizzare un nuovo depuratore a Roma Nord…. invece lo hanno trasformato in un “potabilizzatore”! Già fa schifo l’acqua che abbiamo….

  3. Non ci sono parole :berremo la pipì dei numerosi topi del Tevere ,le feci e scarichi fognari di mezza Roma .Quale mente folle ha partorito e messo in pratica questo lerciume da bere ?Neanche nel deserto si arriverebbe a tanto .Che non vi sia del mefitico danaro dietro questa fetida assurdità ?E ‘ forse una Fake news ?

  4. Sulla stazione spaziale fanno esattamente questo, si ri-bevono quello che hanno prodotto, dall’urina alle feci all’aria espirata e non mi pare sia ancora morto nessuno.

      • non fa differenza, dalle nostre parti beviamo quella del Po che come inquinamento non é seconda a nessuno. Gli impianti di depurazione, filtraggio e potabilizzazione sono in grado di trasformare una fogna a cielo aperto in acqua assolutamente pura e potabile. Voi Romani dovreste conoscere meglio di tutti come funziona il sistema di filtraggio visto che i vostri progenitori l’hanno inventato con l’utilizzo dei primi acquedotti.

        • la diffrerenza e’ che a Roma abbiamo acquedotti, di cui molti costruiti centinaia di anni fa, che portano acqua non solo pulita ma che viene imbottigliata per la vendita; il sistema idrico perde il 30/40% dell’acqua, ed invece di ripararlo si decide di depurare l’acqua del tevere…. una cosa senza senso…. la qualita’ dell’acqua a Roma era altissima, perche’ farlo?

  5. Un generoso regalo ai produttori di acque minerali. Il problema non è se è possibile rendere potabile l’acqua inquinata ma i parametri utilizzati per valutarne la potabilità; come dimenticare la questione delle “farine alimentari” giudicate commestibili ma contenenti tracce di pesticidi?
    Il problema grave è poi la captazione delle acque dal momento che il Tevere viene depredato lungo tutto il suo corso con conseguenze drammatiche sulla sua natura: 43.200.000 litri ogni 24 ore pari a 43.200 metri cubi non sono pochi neppure per il Tevere (quanto accaduto al lago di Bracciano dovrebbe servire da monito). Meglio sarebbe stato intervenire sulle consistenti perdite della rete idrica. E che dire poi dell’impegno preso con l’Europa (Direttiva quadro del 2000) di rendere la qualità delle acque di tutti i fiumi “buone” entro il 2015 a cui non si è mai ottemperato?

  6. La salute delle persone è una cosa seria. Può darsi che in linea teorico-concettuale un depuratore possa assicurare la potabilizzazione anche di una fogna a cielo aperto quale il Tevere è, ma vanno messi in conto malfunzionamenti, eventi naturali, controlli omessi, sottovalutazioni, non congruità dei “limiti accettabili, ecc. ecc. E con l’immediatezza del consumo di un’acqua potenzialmente infetta eventuali interventi di sospensione ecc. potrebbero risultare tardivi. Non ci è bastato il coronavirus??? Boh…

  7. Condivido i due commenti precedenti. Soprattutto quello di Francesco Buono che, se non si tratta di omonimia, è un medico di zona.

  8. Incomprensibile!!! Abbiamo letto da poco che è stato raddoppiato il Peschiera -Capone co una galleria di 18KM.
    Non sanno dove buttare i soldi. Ma che l’acquaccia del Tevere la bevano loro!

  9. Opera discutibile e pericolosa per la salute pubblica il potabilizzatore di Grottarossa, guardacaso installato a pochi metri dall impianto di depurazione fognaria di Roma Nord. La vera azione da fattuare è il raddoppio dell Acquedotto del Peschiera che sarebbe opera utilissima e importante investimento per il futuro dei romani. Se ne parla da più di 30 anni ed è un’opera già valutata nella fsttibita. In questo momento sarebbe un un’ottima destinazione dei fondi europei stanziati per la ripartenza dell economia dopo l emergenza Covid.
    Covid. Oggi il bacino imbrifero da cui captare l acqua del futuro Peschiera 2 viene dispersa nel fiume Velino e nella falda ed è un un’acqua purave di ottima qualità. La costruxipnevdel Peschiera 2 darebbe anche un importante effetto volano sull economia del Lazio e sul settore delle grandi opere pubbliche ove abbiamo imprese italiane eccellenti che da anni sono costrette ad andare all’estero estero per esprimere le proprie capacita tecniche e ingegneristiche.

  10. Quando sento parlare di acqua potabile dai fiumi mi viene da pensare a quello che è successo nella
    città di Flint in USA.

LASCIA UN COMMENTO

inserisci il tuo commento
inserisci il tuo nome