Home ATTUALITÀ Incidente Parco Papacci: chiesto rinvio a giudizio per 4 dipendenti del XV

Incidente Parco Papacci: chiesto rinvio a giudizio per 4 dipendenti del XV

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Galvanica Bruni

Al termine dell’inchiesta sull’incidente avvenuto nel Parco Papacci di Grottarossa a fine luglio 2017 di cui rimase vittima un bimbo di otto anni finito in coma per una settimana, il PM Laura Condemi è giunta alla conclusione che vi fu responsabilità oggettiva delle sei persone indagate chiedendone il rinvio a giudizio per lesioni colpose.

A rischiare il processo sono cinque funzionari capitolini, quattro dei quali all’epoca dei fatti dipendenti del Municipio XV ed impiegati nella Direzione Tecnica, e una sesta persona, rappresentante legale di una ditta di manutenzione.

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La vicenda

Il fatto accadde nella giornata di venerdì 28 luglio 2017 quando un bambino di otto anni rimase vittima di un grave incidente avvenuto sotto gli occhi della mamma nell’area basket del Parco Papacci.

Privo di sensi, venne trasportato d’urgenza con l’elisoccorso al Policlinico Gemelli in codice rosso: oltre a presunte fratture presentava un ematoma alla testa. Entrato in terapia intensiva pediatrica fu sottoposto dopo poche ore ad un delicatissimo intervento chirurgico.

Si svegliò dal coma dopo una settimana ma passati pochi giorni dovette subire un secondo intervento chirurgico, a seguito del quale le sue condizioni migliorarono grazie anche ad un lungo percorso di riabilitazione fisico-motoria e psicologica.

I genitori sporsero denuncia alla Procura della Repubblica di Roma chiedendo di appurare le responsabilità dell’incidente.

Ma cosa accadde quel giorno?

Accadde che il bambino, mentre giocava, si appoggiò al corrimano metallico della recinzione dell’area basket. Uno dei pali che la sorreggeva, dissaldatosi improvvisamente, fece cadere la balaustra, il piccolo perse l’equilibrio e cadde all’indietro sbattendo la testa al suolo.

Una casualità o cattiva manutenzione? Fu questo l’interrogativo che si pose il PM avviando le indagini e mettendo sotto sequestro il campo da basket.

Le conclusioni del PM

Ora, a distanza di quasi tre anni, la Procura è giunta alla conclusione che la recinzione era talmente rovinata da necessitare di essere completamente sostituita mentre la ditta che ne aveva in carico la manutenzione, nei lavori effettuati alcuni mesi prima si era limitata a ridipingerla.

I funzionari capitolini vengono a loro volta chiamati in causa per aver collaudato tali lavori e aver dato il via libera all’utilizzo dell’area da parte dei frequentatori del parco, area risultata invece non idonea all’uso.

Sarà ora il GUP a dover decidere se accettare o no la richiesta di rinvio a giudizio per lesioni colpose dei quattro dipendenti del XV, di quello del Campidoglio e del responsabile legale della ditta.

Ludovica Panzerotto

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1 commento

  1. A questi genitori andrebbe riconosciuto tutto quello che chiedono.
    Carcere per i dipendenti e per i tecnici perché conoscendo i tecnici ed i dipendenti la situazione generale di crisi e dunque di conseguenza la situazioni di quasi tutti i parchi comunali, oggi in queste condizioni per il debito e per la crisi, pieni di insidie, non avrebbero dovuto certificare nulla.
    Caso mai informare costantemente la cittadinanza delle insidie che si nascondono nei parchi ed in generale dappertutto dovute a manutenzioni non effettuabili come necessiterebbe per il debito e per la crisi economica, cioè delle scarse risorse economiche a disposizione. Ciò non di meno la chiusura dei parchi ad eccezione dell’emergenza sanitaria, costituirebbe un atto ingiustificato ed offensivo, perché agirebbe troppo sul senso di responsabilità di ciascuno e sul loro “libero arbitrio”, nel caso portare i figlioli al parco per farli giocare e farli divertire.
    Un’informazione onesta sullo stato reale dei parchi o giardini e sui rischi metterebbe genitori ed accompagnatori, ecc. ecc., nelle condizioni di poter vigilare proprio sulle segnalazioni degli uffici tecnici comunali.
    Nascondere la crisi è da irresponsabili per cui si resta convinti di quanto sopra indicato.
    leosc

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