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Mario Tozzi: “Come è nata l’Italia”

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Per la rubrica “letti per voi” vi segnaliamo il libro di Mario Tozzi  “Come è nata l’Italia- All’origine della grande bellezza” (ed. Mondadori, 190 pag., 19 Euro).

Mario Tozzi è un volto noto della TV conosciuto dai tempi della trasmissione “Gaia” come il ‘geologo con la piccozza’ (anche se in realtà si trattava di un martello da geologo della nota fabbrica statunitense Estwing). Per altri invece è un “catastrofista” perché ha il vizio di raccontare senza mezzi termini lo sfascio idrogeologico del nostro paese a cui fa seguire immancabilmente fosche previsioni.

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Anche in “Come è nata l’Italia” dedica un capitolo, l’ultimo, al degrado territoriale della penisola ma con l’auspicio che la mentalità dei suoi abitanti possa cambiare; e questo in considerazione del fatto che abitano il paese più bello del mondo.

Una bellezza che nasce dalla storia geologica dell’Italia, una creatura venuta fuori dai mari milioni di anni fa.

In effetti nessun paese del globo ha le caratteristiche del “bel paese”; inserito in un oceano chiuso, circondato dal mare e con migliaia di chilometri di costa, prevalentemente montuoso ma non privo di pianure e con una biodiversità che è la più alta in Europa.

Un vero e proprio gioiello creato nell’arco di millenni attraverso catastrofi geologiche che hanno modellato il territorio in maniera inverosimile; basti pensare che in un tempo assai remoto al posto del nostro paese c’era un oceano, Teide, con paludi, lagune di acque calde e barriere coralline.

Solo successivamente, a causa delle immani pressioni esercitate dalle due maggiori placche (quella africana e quella europea) sono emerse le catene montuose delle Alpi e degli Appennini e si è andato lentamente formando lo “stivale”.

La bellezza dell’Italia, non solo quella del suo territorio ma anche quella legata ad ogni forma di ingegno ed arte, la si deve proprio alla storia geologica che in sostanza ha favorito in ogni modo i “sapiens” italici, fornendogli risorse e materiali.

Tozzi ne fa addirittura, nel capitolo “La grande bellezza nasce dalla varietà”, un dettagliato elenco: dai marmi e dalle pietre laviche che sono servite a costruire la Città Eterna al tufo giallo di Napoli; dalla pietra leccese al tufo di Civita di Bagnoreggio; dalle ceneri laviche trasformate in “lava nera” di Catania ai marmi pregiati della Liguria.  Tutta materia prima per creare bellezza.

“Come è nata l’Italia” è un libro interessante e che si legge molto facilmente nonostante i tanti termini geologici; è anche un invito a comprendere la grande fortuna che abbiamo avuto nell’entrare in possesso di un paese di straordinaria bellezza che maltrattiamo purtroppo in ogni modo. I dati che Tozzi ci fornisce sul consumo di territorio sono impressionanti (i più alti del continente!): stessa cosa per gli eventi franosi causati dal un inarrestabile dissesto idrogeologico.

Se andremo avanti di questo passo la grande bellezza che il buon Dio ci ha donato rischiamo di perderla definitivamente.

Francesco Gargaglia

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