Home ATTUALITÀ Coronavirus, Rocca (CRI): “Runner a Tor di Quinto è vergognoso, irrispettoso”

Coronavirus, Rocca (CRI): “Runner a Tor di Quinto è vergognoso, irrispettoso”

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foto di repertorio
ArsBiomedica

“I comportamenti irresponsabili costringono a misure più severe”. A sostenerlo è il presidente della Croce Rossa Italia, Francesco Rocca, in un intervento a “Circo Massimo“, la trasmissione quotidiana di Radio Capital diretta da Massimo Giannini.

“In questi giorni abbiamo utilizzato due slogan – ricorda Rocca – dicendo che questo è il tempo della gentilezza e della responsabilità ma non tutti l’hanno percepito”.

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E fra quelli che non l’hanno percepito, secondo Rocca ci sono le persone che escono di casa per fare jogging: “Sono a Roma, a Tor di Quinto, e nell’ultima mezz’ora mi sono passati avanti 60 runner. E’ vergognoso. Io lo trovo irrispettoso per coloro che hanno un loro caro in rianimazione. Lo trovo criminale”.

Borrelli: è l’ora dei sacrifici, poi verrà quella corsa

Dello stesso avviso il commissario per la gestione dell’emergenza coronavirus Angelo Borrelli che sulla stretta all’attività sportiva all’aperto si dice d’accordo. “Sarebbe giusto proibirla”, ha detto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso della trasmissione ‘I Lunatici’, “perché se dobbiamo fare dei sacrifici, dobbiamo farli per tutte le ragioni. La corsa all’aperto la faremo tra una decina di giorni o quando sarà”.

E rinnova per l’ennesima volta l’invito a stare a casa. “Ottimismo e speranza – ha sottolineato Borrelli – devono nascere dai comportamenti che stanno adottando i nostri connazionali che devono essere di assoluta prudenza. Voglio quindi di ricordare di uscire il meno possibile. I numeri ce lo dicono: per evitare i contagi bisogna evitare i contatti umani e muoversi il meno possibile. Il mio invito è di evitare di uscire di casa se non strettamente necessario. Gli epidemiologi ci dicono che se noi conduciamo una vita assolutamente normale la percentuale di popolazione che viene colpita dal coronavirus è molto più alta, per questo si adottano misure come quelle adottate in Cina”.

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