Si è tenuto nel pomeriggio di ieri, giovedì 6 febbraio, in Campidoglio il tavolo tecnico-politico convocato dall’Assessore capitolino alle Infrastrutture, Linda Meleo, su richiesta del Presidente del XV Municipio, Stefano Simonelli, dopo il tragico incidente avvenuto a Corso Francia lo scorso dicembre in cui hanno perso la vita le due sedicenni Camilla Romagnoli e Gaia von Freymann.
All’incontro, che all’ordine del giorno aveva il riassetto della viabilità di Corso Francia e la sicurezza stradale, hanno partecipato il Dipartimento SIMU (Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana), l’Assessore capitolino alla Mobilità Pietro Calabrese, il relativo Dipartimento, l’ufficio tecnico e l’Assessore ai lavori pubblici del Municipio, oltre che il XV Gruppo di Polizia Locale.
“E’ stata una riunione proficua, necessaria e assolutamente non rimandabile. Abbiamo messo sul tavolo proposte concrete, individuato progetti a breve, medio e lungo temine per Corso Francia, studiato un piano per lavorare con scadenze precise e cosa più importante, per la maggior parte dei punti all’ordine del giorno, abbiamo messo a punto una pianificazione precisa di attività da avviare per migliorare l’esistente. Ciò vuol dire che andremo a lavorare su elementi già presenti e naturalmente regolati da una normativa, al fine di migliorarli, con lo scopo di mitigare il più possibile il rischio che i cittadini corrono per quel tratto di strada” – ha dichiarato Stefano Simonelli a margine dell’incontro.
Semafori sotto accusa
Primo tema affrontato, gli impianti semaforici: sotto i riflettori dopo l’incidente di dicembre scorso e soprattutto dopo che il legale della famiglia Romagnoli ne aveva denunciato con un atto depositato alla Procura di Roma, il malfunzionamento segnalando il passaggio dal verde al rosso senza il segnale del giallo, ieri pomeriggio sono tornati all’attenzione dei presenti al tavolo.
Già nei giorni scorsi lo stesso Simonelli, accompagnato da Ugo Esposito, Comandante del XV Gruppo della Polizia Locale, aveva fatto un sopralluogo a Corso Francia: il tempo calcolato nel passaggio dal verde al rosso degli impianti semaforici situati nel punto in cui sono state investite le due ragazze risultava di ventuno secondi “Un tempo minimo che può non essere abbastanza per attraversare una strada come Corso Francia; due carreggiate e quattro corsie, ventuno secondi non sono pochissimi ma potrebbero non bastare per l’attraversamento” – aveva dichiarato il mini sindaco subito dopo il sopralluogo.
Ieri però il Dipartimento Mobilità ha fatto sapere che nell’appalto in essere è già in programmazione l’inserimento del giallo negli impianti semaforici di Corso Francia, che in questo modo subiranno un’integrazione nella segnalazione pedonale.
Dalle verifiche effettuate dallo stesso Dipartimento sul tempo di attraversamento pedonale delle carreggiate è emerso invece che le tempistiche regolate dall’attraversamento semaforico risultano congrue alla normativa vigente e la durata temporale del verde è differenziata durante la giornata a seconda dell’orario.
Countdown e rilevatori acustici
Sarà invece valutata e verificata la possibilità di introduzione di rilevatori acustici per i non vedenti e l’installazione del contasecondi su ogni semaforo a supporto del segnale luminoso, un aiuto in più per i pedoni che oltre a vedere il passaggio dal verde al rosso sarebbero maggiormente coscienti del tempo che scorre e di quello ancora utile per attraversare.
“Chiediamo che i 5 semafori presenti su quel tratto di strada, per intenderci quelli presenti nel tratto che va dal Ponte della Tangenziale che scavalca Corso Francia fino allo svincolo con Via di Vigna Stelluti siano sincronizzati e possibilmente integrati di countdown e rilevatori acustici.” – ha aggiunto il Presidente del quindicesimo.
Strisce pedonali e illuminazione
Assegnato invece al Dipartimento Simu, responsabile degli interventi sulla grande viabilità, il miglioramento della segnaletica verticale e orizzontale su Corso Francia. L’obiettivo è quello di migliorare la visibilità delle strisce pedonali, poco riconoscibili nelle ore notturne e in caso di maltempo.
Nonostante il contrasto dei colori nero per l’asfalto e bianco per le strisce risulti il più idoneo e il più riconoscibile per l’attraversamento pedonale, saranno valutate tutte le opzioni, compresa l’installazione di segnali luminosi, che possano migliorare la sicurezza per i pedoni.
Affrontata poi la questione “illuminazione”, indispensabile per la sicurezza dei cittadini per quel tratto di strada definita ad alto scorrimento ma più simile ormai a una vera e propria autostrada nonostante il limite di velocità fissato a 50 km/h.
La Polizia Locale effettuerà tutte le verifiche del caso per capire se quella esistente è sufficiente o se, come richiesto dai residenti e dai comitati di quartieri necessita di un’implementazione. Già previsto un miglioramento per il tratto a ridosso della Tangenziale, zona soggetta ad alto attraversamento pedonale.
Per quanto riguarda invece la questione dell’attraversamento incauto dei pedoni, che molto spesso impegnano le carreggiate lontano dagli attraversamenti pedonali, il tavolo riunitosi ieri pomeriggio è concorde su un approfondimento progettuale che miri all’innalzamento dei guardrail che separano le carreggiate.
Il progetto del ponte pedonale
“Dobbiamo scongiurare il rischio di un attraversamento fuori dalle strisce pedonali e lontano dagli impianti semaforici. Solo così potremo migliorare la sicurezza dei pedoni su Corso Francia ma anche per gli automobilisti” – ha continuato Simonelli, elencando alcuni dei progetti a lungo termine dedicati a quest’area.
“Al riguardo, durante la riunione di ieri in Campidoglio, come Municipio abbiamo portato all’attenzione dei Dipartimenti presenti il progetto di riqualificazione urbana di Corso Francia degli architetti De Cesaris e Franchetti Pardo. Ovviamente si tratta di un progetto complesso, che risale a dieci anni fa e che tra le altre cose prevedeva anche la costruzione di un ponte pedonale, più volte richiesto per questo tratto di strada anche dai residenti e dai comitati di quartiere. Prendendo spunto da questo progetto, che in ogni caso risulta comunque attuale, il tavolo tecnico valuterà certamente l’ipotesi di un’installazione di un passaggio pedonale rialzato, che non sia solo di collegamento tra quartieri ma che garantisca appunto un attraversamento in sicurezza dei cittadini.”
Ludovica Panzerotto
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Semafori a parte, il vero problema è: corso Francia e il ponte Flaminio, sono strade da 50 Km orari o no? Perchè se la velocità deve essere di 50 Km orari (e nessuno va a questa velocità) allora i controlli sporadici non servono a nulla, servono sistemi di controllo della velocità permanenti. Se così non è, cioè se la velocità può essere superiore, allora è opportuno cambiare la segnaletica e alzare il limite di velocità e organizzare la strada e il ponte in modo che si possano raggiungere velocità più elevate in sicurezza per gli automobilisti e per i pedoni.
Una raccolta di firme per far metter in sicurezza questo incrocio
http://chng.it/4YMjWQJP
https://www.change.org/p/virginia-raggi-mettere-in-sicurezza-l-incrocio-di-corso-di-francia-con-via-flaminia-vecchia-a-roma
praticamente FUFFA. niente di bello e concreto.. guard rail?????? ancora? torniamo agli anni 70? sono ormai illegali ovunque nel mondo e molto pericolosi..erano state promesse alberature..rotonde , ponti pedonali.. sottopassaggio essenziale per i residenti . E’ invivibile corso francia ad oggi. alzare i guard rail senza nemmeno un pò di verde dopo che hanno rimosso anche l’unica cosa carina messa nel giubileo ovvero i lampioni… sono senza parole. chi altro deve morire per qualcosa di concreto ? il fattore estetica poi dimentichiamolo sempre..d’altronde viviamo solo a Roma ! schifata e delusa.
Ormai si assiste ad una speculazione selvaggia su una tragedia che ci ha colpito tutti.
Tutti vogliono far vedere che se ne interessano, per quanto di competenza.
La verità è che Roma, per non parlare delle periferie, e’ tutta una “Corso Francia”.
Buche assassine, segnaletica pedonale vecchia che non si vede più’, strade al buio per illuminazione esistente ma quasi mai funzionante.
Basta fare un giro, soprattutto nei tratti di strade statali in periferia, per vedere decine di “tempietti” che testimoniano altrettante vittime stradali.
Per loro il clamore mediatico o non c’è stato o e’ durato pochissimo e gli addetti ai lavori non se ne sono occupati più di tanto.
Faccio presente che, malgrado la riunione del 6 febbraio tra tante altolocate Autorità, ho constatato oggi che il semaforo pedonale di Corso Francia ancora presenta un intervallo tra verde e rosso di 3 – 4 secondi, e non 21 secondi come si riporta nell’articolo, giudicati già insufficienti dal minisindaco. Comunque, senza entrare nel merito di come risolvere il problema, perchè non mi compete, vorrei sollecitare un intervento immediato delle Autorità, perché così come è oggi, quel semaforo rappresenta un grave rischio per i pedoni.
Carmine Perrone