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L’Italia selvatica di Daniele Zovi

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Galvanica Bruni

Al Museo di Zoologia di Via Ulisse Aldrovandi, prima dell’ingresso c’è un ampio locale dove spesso si riuniscono le scolaresche in visita; nel locale sono in vendita numerosi oggetti: animali di plastica,  giochi, piccoli minerali, denti di squalo e libri. Nella libreria è possibile trovare libri interessanti sugli animali e fra questi abbiamo scelto “Italia selvatica” di Daniele Zovi (Ed. UTET, 250 pag., 20 Euro).

Daniele Zovi, laureato in Scienze Forestali è stato per tantissimi anni prima un alto ufficiale e poi un Dirigente del Corpo Forestale dello Stato e in tale veste ha acquisito una straordinaria esperienza sull’ambiente e sulle creature viventi che lo popolano.

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Il suo libro è dedicato ad otto specie selvatiche che abitano (o quasi) il nostro paese: l’orso, lo sciacallo dorato, il lupo, il gatto selvatico, il cinghiale, la lince, la lontra e il castoro.

L’Italia è il paese in Europa che brucia in assoluto più territorio; il processo di urbanizzazione e di cementificazione sembra inarrestabile e le sue conseguenze si fanno sentire ovviamente sull’ambiente. Fortuna vuole che in questo paese ci sono ancora montagne, boschi  e habitat dove la mano dell’uomo ancora non è riuscita a fare danni. E fortuna vuole che i selvatici che popolano boschi, montagne e foreste  hanno una straordinaria capacità di adattamento e sopravvivenza.

E cosi nel paese delle strade e autostrade, delle spiagge  trasformate in condomini, delle terre che bruciano e dei fiumi avvelenati, sopravvive con alterne fortune una fauna selvatica incredibile.

Zovi ci racconta nel suo amabile libro le avventure, liete e qualche volta tristi, di questa piccola popolazione che vive ancora in ambienti selvaggi ma che non disdegna, quando possibile, il contatto con la civiltà.

Ci parla di creature che conosciamo bene (come i cinghiali, le star di Tomba di Nerone!) ma anche di animali che probabilmente non vedremo mai come la misteriosa lince; e poi di nuovi arrivi dai confini come lo sciacallo aureo e il castoro.

Il suo è un racconto che pesca nell’esperienza pluriennale di forestale ma anche di grande amante e appassionato della natura; le sue sono storie vere, non sempre a lieto fine,  ma che parlano in modo del tutto corretto del rapporto tra selvatici e uomo, un rapporto complicato  dove non manca per fortuna il vero amore.

Il libro è corredato da grandi e belle fotografie a colori e da alcune tavole che mostrano la forma delle impronte che i selvatici lasciano sul terreno; un invito ad osservare con più attenzione il territorio che ci circonda.

“Italia selvatica” è un bel libro; un libro per chi ama la natura ma anche un libro da donare a chi è troppo distratto per accorgersi che “loro” esistono.

Francesco Gargaglia

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