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Chiusura Galleria Giovanni XXIII: meno dodici al D-Day

galleria giovanni xxiii
Galvanica Bruni

Rinviare alla prossima estate la chiusura per lavori della Galleria Giovanni XXIII. Sono oltre quattromila cittadini a chiederlo tramite una petizione on-line. E a chiederlo in queste ore è anche Carlo Di Paola, presidente del Consorzio stradale via Cortina d’Ampezzo, l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato, il capogruppo PD del Municipio XV Daniele Torquati.

Lavori necessari ma non urgenti, è il sentir comune. D’altra parte sono figli di un bando di gara pubblicato a fine dicembre 2017 per il quale sono occorsi due anni per aggiudicarlo e renderlo operativo, se fossero stati così urgenti i due anni sarebbero diventati due mesi. Visto che così non è stato, cui prodest mettere in crisi la mobilità dell’intero quadrante nord-ovest della capitale facendoli partire subito anziché d’estate?

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Una buona notizia per la città“, così si è espressa su facebook la sindaca Virginia Raggi nell’annunciare l’avvio dei lavori con contestuale chiusura dal 20 gennaio della “canna nord” della Galleria per 75 giorni al termine dei quali verrà chiusa la “canna sud” per altrettanti 75 giorni per un totale di cinque mesi di traffico da bollino rosso nei quartieri di Monte Mario, Trionfale, Pineta Sacchetti, via Cortina d’Ampezzo, Vigna Clara e dintorni di ognuno.

Vien da chiedersi se qualcuno le abbia detto che da qui a fine giugno nell’area del Foro Italico si terranno ben 23 eventi sportivi allo Stadio Olimpico numerosi dei quali di grande, enorme attrattiva, oltre a due settimane di Tennis Internazionale e diversi concerti con artisti di calibro. E’ più che lecito supporre un periodo d’inferno.

Ma mentre il Campidoglio esulta per la buona novella c’è chi mette” i sacchi di sabbia vicino alla finestra”, per dirla alla Lucio Dalla. Già, perché il tanto cantato “nuovo anno” si è annunciato malamente per i residenti di via Cortina D’Ampezzo, unica alternativa (oltre alla Camilluccia) percorribile quando la Galleria Giovanni XXIII è chiusa. Consci di dover sopportare questo onere, chiedono giustamente che il fardello sia il meno pesante possibile.

Questo è il succo delle lettere che il presidente del “Consorzio Stradale Via Cortina d’Ampezzo e diramazioni“, Carlo di Paola, ha inviato alla sindaca Virginia Raggi, all’assessore capitolino Linda Meleo, al Comando Generale della Polizia Locale di Roma e al Presidente del Municipio XV Stefano Simonelli.

Lettere nelle quali Carlo di Paola manifesta il suo vivo disappunto per il mancato coinvolgimento del Consorzio nella programmazione dei lavori visto che via Cortina d’Ampezzo è la principale strada alternativa alla galleria. E nel chiedere che i lavori vengano svolti durante il periodo estivo ricorda pure che esiste una disposizione della Polizia Locale che vieta ai mezzi pesanti il transito su via Cortina d’Ampezzo. Dove passeranno questi? Quien sabe.

Avete valutato l’impatto sugli ospedali del versante nord-ovest della capitale?” A chiederlo è l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, ricordando che in quelle zone insistono diverse strutture ospedaliere tra le quali il DEA di II livello del Policlinico Gemelli, il DEA di I Livello dell’ospedale San Filippo Neri, il presidio ospedaliero Cristo Re (sede di pronto soccorso).

E’ opportuno che si verifichi l’impatto della prevista chiusura della Galleria Giovanni XXIII su queste strutture al fine di non pregiudicarne l’attività assistenziale e di emergenza” scrive D’Amato sottolineando che stiamo parlando inoltre “di un’arteria utilizzata dai mezzi dell’emergenza dell’Ares 118 in occasione degli eventi sportivi che si tengono presso l’area del Foro Italico e dello Stadio Olimpico“.

Ad oggi – conclude – non abbiamo cognizione della viabilità alternativa e le strutture del servizio sanitario non sono state coinvolte“. Già, neanche loro.

Il Comune ascolti le richieste dei cittadini e della Regione Lazio e valuti prendendosi la responsabilità di realizzare gli interventi in altro periodo considerando anche la soluzione di un cantiere notturno” gli fa eco Daniele Torquati, capogruppo PD in XV Municipio, sostenendo che “non si tratta di polemiche, ma di saper gestire la complessità di una Città come Roma. Non si può tenere ostaggio un intero quadrante per mesi.”

Ma il Campidoglio tace e a quanto pare sembra andar dritto per la sua strada. Meno dodici al D-Day.

Claudio Cafasso

AGGIORNAMENTI
– forse uno spiraglio, metà lavori subito metà a luglio: leggi qui

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3 COMMENTI

  1. Abito in via Cortina D’Ampezzo e chiedo l’immediato blocco della circolazione con un corteo
    Prendiamo esempio dagli altri paesi
    Quando il governo nn ascolta si scende in piazza nn i cortei
    Io sono pronta
    Francesca Di Felici

  2. Io sono con lei!!!! Ma non l’hanno già chiusa a lungo recentemente in entrambi i sensi?? E non potevano fare tutto già allora? Ma questi sono pazzi e vogliono far diventare pazzi anche noi .FERMIAMOLI

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