Home ATTUALITÀ Povertà e disagio sociale: a rischio la periferia di Roma Nord

Povertà e disagio sociale: a rischio la periferia di Roma Nord

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Presentata oggi la terza edizione del Rapporto “La povertà a Roma: un punto di vista” redatto dalla Caritas. 188 pagine ricche di dati e info-grafiche, che tracciano la situazione socio-economica della capitale.

Stando al documento, una nuova tipologia di poveri si sta diffondendo a Roma: sono gli “equilibristi della povertà“, persone che hanno un reddito sufficiente a pagare un affitto o anche un mutuo, ma che riescono a malapena a pagarsi di che mangiare o a pagare le utenze. Questa situazione vulnerabile li fa camminare costantemente sull’orlo del precipizio della povertà vera e propria, in cui cadono di fronte a imprevisti anche minimi.

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Questo è uno dei principali risultati del terzo Rapporto Caritas sulla capitale a cui diamo uno sguardo d’insieme.

Sempre meno romani, sempre più anziani

Diminuiscono i romani (nel 2018: -16.605). In particolare nel Municipio I. Ma, soprattutto, invecchiano: l’indice di vecchiaia nel 2018 era 170 over 65enni ogni 100 minori under 14enni. Nel 2014 l’età media era di 44,7 anni,nel 2017 arriva a 45,3

L’incidenza della popolazione straniera è a Roma di 13,4% a fronte di Milano con il 19,8%, Firenze con il 16,3 %, Torino con il 15,1%.
Il 44 % degli stranieri proviene da un Paese europeo, il 33% da uno asiatico, il 12% da uno africano e l’11 % da uno americano. Sono dati, recita il Rapporto, “che fanno emergere la sovrarappresentazione del fenomeno immigrazione realizzata dai media“.

La sovrapposizione tra distribuzione dei redditi e disagio sociale

Circa il 40% della popolazione romana ha un reddito fino a 15.000 euro, un altro 40% tra 15000 e 35.000. Solo il 17,5% della popolazione presenta redditi imponibili tra 35.000 e 100.000 euro.

Nel Rapporto viene confrontata la distribuzione dei redditi imponibili medi nei diversi municipi con la presenza di indicatori di forte vulnerabilità (presenza di analfabeti o senza titolo di studio, numerosità famiglie, presenza di famiglie con forte disagio assistenziale o economico..) e da questo confronto emerge che l’indice di vulnerabilità sociale segnala che la zona maggiormente a rischio è quella del quadrante Nord : Cesano, La Storta, Santa Cornelia, Prima Porta, Labaro e Bufalotta seguita da quella del quadrante Est con Torre Angela, Giardinetti-Tor Vergata, San Vittorino e da quella ad Ovest con i quartieri di Boccea e Casalotti.

Gli equilibristi della povertà

In questa situazione l’imperativo inderogabile per la maggior parte delle persone è quello del fronteggiamento delle necessità quotidiane di base in continuo bilico tra il rischio povertà e quello dell’indebitamento; sono “gli equilibristi della povertà” – termine appositamente coniato dalla Caritas – che entrano ed escono da tale condizione in rapporto a eventi anche minimi.

Le famiglie con figli minori e reddito inferiore ai 25mila euro si stima siano 125.560 (incidenza media 9,2 %) con una particolare incidenza nel XV Municipio, nel VI, nel X, nel V, nel XIV e nell’XI.

Fatti i dovuti calcoli, il Rapporto stima che si tratta prevalentemente di famiglie di 4 persone con circa 1700 euro netti al mese che, se si considera un affitto o un mutuo medio a Roma , arrivano a 1000 euro al mese .

Una vera e propria condizione di povertà se si pensa che l’Istat stima per questa specifica tipologia di famiglie la soglia di povertà sotto i 1.541,25 euro al mese. La fascia dei 30-44enni (quella in cui si sedimentano le scelte familiari e lavorative) subisce un generale schiacciamento reddituale verso il basso sia rispetto ai 45-59 anni, sia rispetto a quella sopra i 60 e +75 (relativa alle persone in pieno pensionamento).

Inoltre ciò avviene praticamente in tutti i Municipi: anche nei Municipi ricchi gli adulti giovani presentano redditi fortemente ridotti. Anzi gli under 44 anni che registrano il maggior stacco reddituale con le fasce d’età successive sono proprio quelli del Municipio I e II.

Famiglie fragili e poco aiutate

Secondo stime Openpolis e “Impresa Sociale con i bambini”, Roma è la città del centro Nord con il più alto indice potenziale di disagio economico (famiglie con figli, con la persona di riferimento sotto i 65 anni e in cui nessun componente è occupato), con forti differenze tra municipi.

Le caratteristiche che accomunano le zone di Roma con maggior presenza di famiglie in disagio sono varie: quota di minori superiore alla media cittadina; elevati tassi di disoccupazione (dal 12 % di Santa Maria di Galeria al 17 % di Tor Cervara); alta vulnerabilità sociale e valori immobiliari medi largamente inferiori alla media; adulti che presentano un basso livello di scolarizzazione.

Quest’ultimo è in un certo senso predittivo di scarse opportunità per i figli, e viene a configurare quel profilo sociale della “povertà ereditaria” aggravato anche dal fatto che in Italia la mobilità sociale è praticamente ridotta al minimo.

Asili nido

Se a livello città Roma presenta una buona offerta (con 42 posti ogni 100 abitanti), si registrano forti disparità tra municipi: solo 3 hanno un’offerta superiore a 40 posti mentre le zone con maggior disagio familiare sono il VI e il XV (a Labaro, Giustiniana e Prima Porta) che vedono l’offerta dimezzata.

Il rapporto completo

La pubblicazione, presentata nella mattina di martedì 26 novembre nelle sale del Vicariato di Roma, consta di 188 pagine ricche di dati e infografiche e riporta un quadro generale della situazione socio-economica della Capitale e tre ambiti di approfondimento su sovraindebitamento delle famiglie, l’esigibilità dei diritti e il problema casa. Non manca anche un report sull’attività dei 157 centri di ascolto promossi dalle parrocchie romane. Per leggerlo nella sua interezza cliccare qui.

Edoardo Cafasso

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