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Andrea Devicenzi, un passo alla volta sulla Francigena verso Roma

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Galvanica Bruni

Andrea Devicenzi, cremonese classe ‘73, atleta paralimpico, all’età di soli 17 anni subisce l’amputazione della gamba sinistra a seguito di un grave incidente motociclistico.

Nonostante questo tragico evento abbia cambiato la sua vita per sempre, non si è dato per vinto: l’attitudine sportiva, la positività e la forza di volontà hanno fatto rinascere un uomo che sarebbe presto divenuto un eroico simbolo per ogni diversamente abile e per una società odierna bisognosa di ritrovare valori e spinte motivazionali.

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Dopo molte incredibili imprese, tra le quali la scalata in bicicletta della vetta del Kardlungla (5.602 mt) in India, la partecipazione all’Olimpiadi del Randonnèe, una medaglia d’argento ai Campionati Europei di Triathlon ed una solitaria fino a Machu Picchu con bici e stampelle per un totale di 1250 Km, Andrea Devicenzi affronta oggi il tratto italiano del Cammino della Via Francigena. Poco più di 1000 km da Aosta a Città del Vaticano, da percorrere sulla sua gamba e con il solo aiuto di stampelle tecniche di sua invenzione chiamate “Katana”.

Un percorso da secoli caratterizzato da una forte spinta emozionale e di fede che per Devicenzi rappresenta anche il mezzo attraverso cui conoscere persone, usanze e territori. In un’intervista ha infatti così commentato l’esperienza che si accingeva a intraprendere: “Con la mia gamba, un passo alla volta, l’evoluzione, sarà rallentare, respirare ed ammirare ciò che avrò attorno, in ogni istante del viaggio. Condividere, ascoltare ed imparare dalle persone che incontrerò durante questi 1.000 chilometri della Via Francigena”.

Il gruppo di Roma del Corpo di San Lazzaro, grazie all’Associazione Via Francigena in Tuscia e all’AVIS (Associazione Volontari Italiani del Sangue) sta scortando Andrea Devicenzi nelle tappe finali di questo difficile e mistico percorso. In questi giorni le tappe in provincia di Viterbo si stanno esaurendo a favore degli ultimi chilometri da affrontare nella provincia di Roma.

La scorsa settimana si è tenuta una tavola rotonda logistica ed operativa che ha visto partecipare, oltre alle citate organizzazioni, l’Ente Regionale del Parco di Veio, i comuni di Campagnano e di Formello, i Municipi di Roma Capitale XIV e XV, le Associazioni “Esplora Tuscia”, “Valorizziamo Veio”, “MTB Formello” e “Retake Roma La Storta”, oltre alla presenza di professionisti esperti conoscitori del territorio.

Il Corpo di San Lazzaro – Gruppo Civitas Romae ha inoltre coinvolto il proprio reparto quad e le associazioni di Protezione Civile e Nostrum Lazio (organizzazione di volontari esperti in telecomunicazioni di emergenza) ed Arvalia, uno dei maggiori enti di Protezione Civile della capitale specializzata nel settore sanitario, al fine di fornire assistenza anche alle decine di persone che vorranno seguire da vicino Devicenzi.

Proprio in merito a queste presenze, il Corpo di San Lazzaro con l’avallo dell’atleta e dell’organizzazione ha emesso un avviso: la partecipazione spontanea di persone e gruppi al seguito di Andrea Devicenzi, se superiore ai dieci elementi, dovrà infatti essere preventivamente comunicata all’indirizzo info@csli-roma.eu. Ciò si è reso necessario per garantire uno standard di sicurezza indispensabile soprattutto perché l’itinerario prevede percorsi sconnessi e fangosi, guadi, salite impegnative e tratti su strada carrabile e trafficata.

Un itinerario che venerdì 29 novembre porterà il nostro atleta ad entrare nel Parco di Veio arrivando a Campagnano da dove il giorno successivo ripartirà per percorrere il tratto di Francigena all’interno del Parco, facendo sosta al Santuario del Sorbo e poi a Formello per giungere infine a Isola Farnese dove si fermerà per la notte.

L’ultimo tratto del lungo percorso, quello che terminerà dritto nel cuore del Vaticano, Andrea Devicenzi lo affronterà la mattina di domenica 1 dicembre quando ripartirà da Piazza della Visione, a La Storta, per essere a San Pietro nel primo pomeriggio. E in questo percorso continuerà a non essere solo: “I nostri guardiaparco – ha detto il Presidente del Parco di Veio Giorgio Polesi – seguiranno il cammino di Andrea Devicenzi. Abbiamo subito dato la nostra disponibilità per questa straordinaria iniziativa di Andrea dall’alto valore simbolico e di esempio per tutti”.

Gaia Azzali

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