Home AMBIENTE Ecosistema Urbano 2019: Roma all’89mo posto

Ecosistema Urbano 2019: Roma all’89mo posto

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Dai dati emersi dal recente studio “Ecosistema Urbano 2019” per la prima volta Roma si piazza in fondo alla classifica dei capoluoghi, arrivando all’89esima posizione.

“Un risultato negativo finora mai raggiunto cui contribuiscono tanti fattori, a partire dalla gestione dei rifiuti, ma anche in relazione alla qualità dell’aria; qualità che, al pari della gestione dei rifiuti e la manutenzione delle aree verdi, è pessima, con un danno enorme sia di carattere ambientale che per la salute dei residenti e di chi vive e frequenta la città”.

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Drastico il giudizio di Piergiorgio Benvenuti, presidente nazionale del Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale, sui risultati dello studio “Ecosistema Urbano 2019”, ampia indagine realizzata da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, la cui lettura d’insieme delle aree urbane restituisce emergenze, criticità e troppe performance ambientali scadenti o pessime, a cominciare dall’allarme smog o dal ciclo dei rifiuti. Scenario nel quale la capitale brilla per presenza.

“Particolare preoccupazione – continua Benvenuti – è la quantità di biossido di Azoto (NO2) che è stata rilevata e che si attesta annualmente a 45,2956;g/m3, un dato ben superiore al valore fissato per legge dall’Organizzazione Mondiale della Salute ( 40,956;g/m3). Un dato che consegna la Capitale nella classifica fra le peggiori città italiane, ed esattamente al quarto posto tra i capoluoghi, con le maggiori concentrazioni di No2. Non va troppo meglio per le polveri sottili. In questo caso la media rilevata è di 26,7,956;g/m3, mentre per la presenza dell’Ozono (O3) solo Frosinone nel Lazio riesce a fare peggio”.

“Eppure a gennaio 2018 – ricorda Benvenuti – l’allora assessore capitolino all’Ambiente, Pinuccia Montanari, dichiarava che “Roma è tra le migliori grandi città italiane per qualità dell’aria. La nostra visione per il futuro della città prevede una drastica riduzione di emissioni dannose sia per la salute umana che per il clima“.

E non è tutto. “Già in occasione dell’apertura del festival dello sviluppo sostenibile presso il Maxxi, avvenuto a maggio 2018, la sindaca Virginia Raggi aveva aperto una riflessione sui 17 obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dalla Agenda 2030 dell’Onu, senza esprimere nessuna idea concreta da realizzare o che è stata di fatto successivamente concretizzata. In quella occasione – ricorda il presidente di Ecoitaliasolidale – aveva parlato di progetti di mobilità sostenibile, la sottoscrizione degli accordi con Ispra, Gs e, Enea e ministero della Difesa nell’ambito del Piano di azione per l’energia sostenibile e il clima (Paesc), parole in libertà mai concretizzate”.

“Firme di protocolli d’intesa e accordi che hanno fanno seguito al Patto dei sindaci del 2017 per il clima e l’energia con cui i primi cittadini partecipanti hanno preso l’impegno di ridurre le emissioni ‘climalteranti’ del 40% entro il 2030. Ricordiamo inoltre che le uniche soluzioni proposte alla città per quanto concerne il contrasto allo smog – aggiunge Benvenuti – sono stati i blocchi della circolazione della domenica, che hanno solamente procurato un danno economico alla città senza nessun beneficio”.

“Non solo – conclude Benvenuti – la situazione è andata peggiorando con i livelli di inquinamento che sono aumentati proprio grazie ad un dissennato servizio del trasporto pubblico che ha di fatto incentivato l’utilizzo delle auto private e quindi l’incremento del traffico e dello smog, mentre non risulta peraltro che sono stati avviati programmi su l’utilizzo delle energie rinnovabili”.

Edoardo Cafasso

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2 COMMENTI

  1. siamo sicuri che sono solo i rifiuti e che non è colpa dei romani che insistono ad usare i suv ed i riscaldamenti al massimo delle ore, pur con un cambiamento climatico evidente?

  2. @ Smiroldo,
    direi di Sì, siamo sicuri che non è colpa dei romani!
    Lega Ambiente è un organizzazione che opera da tanti anni ed è diventata un voce credibile che oggi, suo malgrado, si trova in mezzo ad un misto pericoloso economico, ideologico, molto attuale.
    Non si possono contestare i dati se non fornendo altri studi altre ricerche ma non si può nemmeno eleggere Lega Ambiente a interlocutore unico sulle condizioni climatiche generali.
    Il Ruolo della politica è dunque ancora una volta indispensabile per gestire l’accumulo dei malesseri della popolazione ed evitare anche solo l’ipotesi di fornire altre motivazioni per dare avvio a rivoluzioni o scontri sociali come se il promesso fosse in tutti i casi migliore dell’esistente, esistente che la politica dovrebbe ricordare essere una condizione di reale benessere. “è meglio la peggiore democrazia che la migliore dittatura” diceva Giulio Andreotti artefice della ricostruzione e del benessere in italia aggiungendo che “è meglio tirare a campare che tirare le cuoia” in risposta a chi già d’allora dava segnali di scontento.
    La “rivoluzione” citata nel rapporto-ecosistema-urbano-2019 di Lega Ambiente è un termine forte, inopportuno in un contesto realmente globale dove gli accordi economico/commerciale sono già in essere anche per volontà politica ovvero con i governi Prodi/Berlusconi degli ultimi vent’anni sostenuti dagli elettori.
    Dunque il ripresentarsi di situazioni di cosiddetta inciviltà e rispondere soltanto con vessazioni e sanzioni e multe e sequestri fino ad ipotizzare il ricorso alla forza come estrema soluzione per chi “C’inquina” fa tenerezza quando più semplicemente si può predisporre un cassone/conteiner locale per ogni via o area con buona pace di tutti.
    leosc

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