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Tevere Day, la rivincita del fiume biondo

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Galvanica Bruni

Questa volta vogliamo parlare del Tevere solo in termini positivi; dimenticare per qualche istante l’inerzia delle istituzioni, l’inciviltà di chi usa il fiume come una pattumiera, le sponde luride, i ponti imbrattati e trasformati in ricovero per sbandati e parlare del “fiume di Roma” protagonista assoluto di una straordinaria giornata di sole, di sport, di cultura.

L’iniziativa del “Tevere day” tenutasi domenica 27 ottobre, partita dall’Associazione Museo del Tevere e a cui hanno aderito i cinque circoli remieri storici della capitale, ha riscosso un grande successo di pubblico ma è stata anche una rivincita del fiume per un giorno intero al centro dell’attenzione.

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Il Tevere, come tutti i grandi fiumi d’Italia, è un bel fiume; nel suo percorso attraversa luoghi straordinari (come le Gole del Forello tra Todi e il Lago di Corbara) e solo alle porte di Roma comincia ad ammalarsi (anche per il contributo negativo dell’Aniene, altro fiume bistrattato).

Però non perde il suo fascino e continua ad essere un elemento di fondamentale importanza per Roma; senza il fiume Roma non sarebbe così bella perché l’incanto di una città non dipende solo da monumenti e opere d’arte: il Tevere è una componente naturale che accresce la magia della città eterna.

Con il “Tevere Day” i romani, ma anche i turisti in visita alla capitale, hanno riscoperto la bellezza e il fascino del fiume e messi da parte i tanti timori si sono riversati sulle sue sponde per una pagaiata, una pedalata o semplicemente per fare una tranquilla passeggiata.

A rendere ancora più fascinoso il fiume ci ha pensato anche una straordinaria giornata di sole di un Ottobre con ci pensa proprio a lasciare definitivamente l’estate.

Ponte Milvio poi è l’unico tratto cittadino del Tevere dove il fiume perde per qualche istante la sua calma e le sue acque scorrono veloci tra i fondali bassi e le rocce sommerse, generando una forte corrente che ossigena le acque, trascina a valle i rifiuti e forse abbatte la carica batterica presente nelle acque.

Ed è proprio qui che è stato realizzato il Centro Remiero dello IUSM, punto di aggregazione di tantissimi sportivi che amano navigare sul Tevere in canoa o kayak.

Si spera che il “Tevere Day” non si limiti ad essere una iniziativa estemporanea ma che torni, magari con eventi mensili, a far sentire la voce dei tanti fiumaroli romani: un richiamo per quelle istituzioni che sembrano ignorare che dentro Roma c’è un fiume, un bellissimo fiume.

Francesco Gargaglia

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