
Mentre sono ancora in programma quattro repliche dello spettacolo d’apertura, “Romeo l’Ultrà e Giulietta l’Irriducibile”, il Teatro Ciak di via Cassia 692 si prepara ad ospitare “Nodo alla Gola”, la rappresentazione che segnerà il debutto stagionale della compagnia dello Stabile del Giallo.
La pièce, che sarà diretta da Raffaele Castria e sarà in scena dal 17 ottobre al 3 novembre, trae la sua ispirazione da un fatto di cronaca nera, da un lavoro teatrale e da un film tanto coraggioso quanto innovativo.
Nel 1924 due ricchi studenti dell’Università di Chicago assassinarono, per il solo piacere di farlo, un ragazzo di quattordici anni che avevano scelto in maniera del tutto casuale. Il delitto ebbe una risonanza tale che nel 1929 Patrick Hamilton ne ricavò un’opera teatrale in tre atti che quasi due decadi dopo non sfuggì all’attenzione di Alfred Hitchcock.
Uscito nel 1948, “Rope” è il primo film a colori del regista britannico ed inaugura la proficua collaborazione fra il maestro del brivido e James Stewart. Girata in un mese e composta da dieci piani-sequenza abilmente collegati fra loro, che assicurano all’azione la fluidità e la continuità nel tempo e nello spazio, la pellicola ribalta completamente i canoni del giallo classico.
Fin da subito, infatti, si sa tutto del delitto – chi sono i suoi autori, come è stato commesso, dov’è il cadavere – perché la narrazione, accompagnata da un velo gelido di humour nerissimo, si concentra esclusivamente sul movente o, meglio, sulla sua disturbante assenza.
Il film, come del resto il lavoro teatrale, si focalizza sulla personalità dei due assassini, è un viaggio sconvolgente che conduce gli spettatori a scorgere nei protagonisti ciò che essi non sono in grado di vedere, ossia il baratro della coscienza umana.
Come considerazione a margine – nota dolente nient’affatto secondaria -, è da rilevare come il doppiaggio italiano stravolse completamente l’elemento-cardine della pellicola, lasciando intendere che l’omicidio fosse avvenuto senza intenzione, quasi a causa di una fatalità indotta dal comportamento della vittima.
Così, il regista Raffaele Castria, insieme ai talentuosi attori dello Stabile del Giallo, promette di ricreare sul palco del Ciak l’atmosfera fatua e decadente in cui si muovono personaggi critici e sofferenti, un’atmosfera impregnata dalle teorie di André Gide sul cosiddetto “atto gratuito” e alla quale non mancano i riferimenti a “Delitto e Castigo” di Dostoevskij, alla filosofia del Superuomo di Nietzsche e ai racconti di Edgar Allan Poe.
Giovanni Berti
I biglietti sono in vendita su https://www.ticketone.it/ e al botteghino del Teatro Ciak. Per informazioni si può contattare il numero 06.33249268.
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