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Vagabondando alla ricerca del fresco

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Galvanica Bruni

Per fuggire dalla calura della Capitale in queste giornate afose, se non avete voglia di stendervi su una spiaggia affollata e non vi spaventa l’idea di affrontare un paio d’ore di auto vi proponiamo non uno ma ben tre itinerari dove il fresco “d’altura” è garantito.

A dircelo è infatti la fisica; più ci si allontana dalla superficie terrestre più la temperatura si abbassa. In media 6 gradi centigradi ogni mille metri; questo significa che se nelle giornate calde ed afose vogliamo trovare un po’ di refrigerio dobbiamo per forza salire di quota.

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Vignaclarablog.it questa volta vi propone quindi tre itinerari: Monteflavio, Monte Catino e Monte Rotondo. Tre belle località dove, proprio grazie alla quota, è possibile trascorrere anche nelle giornate di canicola una piacevole, rilassante e fresca giornata.

Monteflavio

A pochi chilometri da Roma, nell’area del Parco dei Monti Lucretili, a circa 900 metri di quota si trova il caratteristico paese di Monteflavio; al centro abitato, posto sulle pendici del Monte Pellecchia (1300 m), si arriva percorrendo la Via Salaria fino a Passo Corese (si può prendere anche l’A1 e uscire a Fiano Romano).

Al grande incrocio dove sorge il centro addestrativo dei Vigili del Fuoco si seguono le indicazioni  e si prosegue per Montelibretti e Moricone dove si imbocca la strada che salendo porta a Monteflavio. Da questo punto il paesaggio è molto bello perché affaccia sia sui Monti Sabini che sui Monti Lucretili.

La temperatura salendo si fa meno opprimente e anche nelle giornate di gran caldo il luogo offre una piacevole frescura. Dal cento del paese (che merita senz’altro una visita) attraverso una strada asfaltata abbastanza ripida si arriva alla pineta dove ha inizio il sentiero  che porta alla cima del Pellecchia.

La pineta, attrezzata con tavoli e barbecue, è il luogo ideale per trascorrere con bambini e cani un piacevole pic-nic; i mille metri di quota e l’ombra dei pini vi faranno scordare l’afa di Roma.

Campo Catino

La grande piana con gli impianti di risalita di Campo Catino è decisamente in alto perché si trova a 1800 metri sulla catena dei Monti Ernici; sebbene il paesaggio sia pietroso e un po’ brullo il fresco è assicurato.

Campo Catino è una nota località sciistica del Lazio ma anche nei mesi estivi, grazie alla presenza di numerose strutture, è una piacevole meta e una valida alternativa alle affollate spiagge del litorale romano. Se non si vuole camminare lungo i tanti sentieri si può sempre affittare una sedia a sdraio e prendere il sole al fresco di quota quasi 2000.

Per arrivare a Campo Catino si deve raggiungere la cittadina di Fiuggi, famosissima per le sue acque e le stazioni termali,  e proseguire poi per il piccolo paese di Guarcino. Il borgo, aggrappato alla montagna e con i suoi magnifici e storici palazzi è senz’altro da visitare.

Da Guarcino si sale poi verso il Colle Pannunzio (dove c’è un osservatorio astronomico) e si punta quindi alle cime dove si  riconoscono  le strutture degli impianti di risalita. La strada è piuttosto tortuosa ma offre paesaggi spettacolari.

In una mezz’ora si raggiunge l’area  dove hanno  inizio  i tanti sentieri ( in inverno piste per lo sci da fondo) e dove in uno dei numerosi locali è possibile fermarsi per un aperitivo o per pranzare.

Campo Rotondo

Molte scene dei western all’italiana interpretati da Terence Hill e Bud Spencer sono state girate nelle grandi piane tra i monti al confine tra Lazio e Abbruzzo e poco distanti dall’abitato di Cappadocia.

La meta di questo itinerario sono proprie le vaste praterie circondate da  boschi di faggio dove il bestiame e i cavalli da sempre sono al pascolo brado. In inverno questi luoghi sono inaccessibili a causa delle intense nevicate ma in estate diventano la meta preferita di tantissime comitive. Nella frescura ai margini del bosco si improvvisano banchetti con carne cotta alla brace, cocomero e vino locale. Le ampie vallate sono così punteggiate da isole di pietra grigia e dai  colori vivaci dei  bivacchi. L’intera area si trova tra i 1700 e i 1800 metri di quota e il fresco è assicurato anche quando le allarmanti previsioni meteo minacciano temperature infernali.

Per raggiungere questi luoghi si deve percorrere l’Autostrada Roma-l’Aquila e uscire a Pietrasecca; ci si dirige  per Tagliacozzo (bellissima e artistica cittadina) e quindi per Cappadocia. Si attraversa il paese e dopo la piazza con il monumento in bronzo dedicato  all’infaticabile mulo si svolta a destra e si dirige verso il piccolo centro abitato di Camporotondo.

Da Camporotondo si imbocca la rotabile (all’inizio asfaltata e poi in terra battuta) che entra nel bosco  e che dopo numerosi tornanti accede alla  piana di Cesa Cotta; la piana è attraversata dal Sentiero-Italia e dal letto asciutto del Fosso Fiojo.

Nella valle circondata da boschi è possibile osservare ancora i  vecchi cippi in pietra (Termini) che segnavano il confine tra lo Stato della Chiesa e il Regno dei Borboni; il paesaggio è fantastico e molto vario. Si attraversano vallette ombrose e piccoli canyon e seguendo i tanti sentieri si arriva quasi sempre ad un fontanile o ad un rifugio in muratura usato d’inverno dai pastori.

Le distanze

Se Monteflavio dista poco meno di un’ora da Roma sia Campo Catino che Camporotondo sono almeno ad un paio d’ore di auto dalla capitale; un tempo tutto sommato accettabile specie se si pensa alla bellezza dei luoghi e alla piacevole temperatura che li caratterizzano.

Francesco Gargaglia

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