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Labaro alza la testa e dice no al trasbordo rifiuti

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Galvanica Bruni

Se portano i rifiuti a Labaro faremo le barricate” – lo avevano promesso qualche giorno fa sui social i residenti di Labaroquartiere a nord del XV Municipio, secondo per densità di popolazione (più di 22.000 persone) solo dopo Tomba di Nerone.

Nel pomeriggio di martedì 23 luglio, si sono ritrovati tutti insieme alla 18 per manifestare contro quello che tutti definiscono un progetto “scellerato” di Ama e Comune: aprire un nuovo sito di trasbordo rifiuti proprio al centro del loro quartiere, nel parco intitolato a Marta Russo.

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Una passeggiata pacifica che da Via Monti delle Valchette si è conclusa con un’assemblea pubblica nell’area giochi del quartiere, proprio a pochi metri dalla zona scelta dal Campidoglio.

Rifiuti a Roma Nord

Sono mesi ormai che a Roma Nord non si parla d’altro, il tema è sempre quello dei rifiuti, in questo caso trasbordo dell’indifferenziata. Prima Saxa Rubra e ora Labaro dove, secondo quanto deciso dalla Sindaca Raggi, sarebbe stata individuata una nuova area pubblica nella quale trasferire ogni giorno immondizia.

“L’ idea del sito proprio al centro del nostro quartiere è una follia, vivo a Labaro insieme alla mia famiglia, negli ultimi anni tantissime coppie giovani hanno comprato casa qui, siamo in periferia ma a un passo dal centro e questo è il futuro che spetta ai nostri figli: spazzatura – dice Andrea che arriva alla manifestazione accompagnato dalla piccola Olivia, 4 anni – siamo d’accordo che ognuno debba fare la sua parte ma non così, è una scelta scellerata questa, eppure di zone migliori ce ne sarebbero”.

Parliamo di 100 tonnellate di rifiuti indifferenziati che ogni giorno in via Gemona del Friuli, nei pressi di via delle Galline Bianche e alle spalle di Largo Nimis in pieno Labaro, verrebbero trasbordati dai cosiddetti “squaletti”, i mezzi piccoli Ama, sui tir più grandi per poi essere trasferiti negli impianti fuori città.

“A chi tocca non s’ ingrugna” diceva un detto romano

Ogni municipio dovrà farsi carico dei rifiuti che produce” aveva detto infatti all’inizio di luglio la sindaca Raggi consegnando ai mini-sindaci romani le mappe con i 12 nuovi siti individuati peri il trasbordo rifiuti, notizia pubblicata subito dopo sulle maggiori testate giornalistiche e mai smentita dal Campidoglio.

Per il XV Municipio toccherebbe proprio a Labaro, ma in questo caso si tratterebbe del secondo centro di trasbordo di tutto il quadrante nord della capitale a pochi chilometri di distanza dal primo, quello di Saxa Rubra. Soprattutto a poche centinaia di metri da un poliambulatorio, case, scuole, esercizi commerciali e all’interno del parco comunale “Marta Russo”.

Netto no da parte di tutti

“Chiediamo un netto No da parte dell’Amministrazione locale, No alla discarica di Pian dell’Olmo e No al trasbordo a Labaro. Ci si ricorda di Roma Nord solo quando ci sono da scaricare problemi, aprire un altro sito di trasbordo qui, vorrebbe dire arrivare a trattare 2/3 dei rifiuti di tutto il Municipio nel giro di pochissimi chilometri, è una scelta criminale questa. Faremo la nostra parte ma non quella di tutti” – apre così l’assemblea Marco Tolli, dirigente del PD romano, residente a Labaro e moderatore dell’incontro.

Chiedono prima di tutto buon senso i residenti, non vogliono sentir parlare di manifestazione politica, anche se a sostenerli nell’iniziativa ci sono numerosi esponenti di zona, contrari anch’essi alla scelta imposta dalla Sindaca.

“Sono i cittadini di Labaro ad avere organizzato questo appuntamento, è un incontro voluto fortemente da chi abita in questo quartiere – dice Giovanni Castrignanò al microfono, salendo sulla panchina che fa da palco per gli interventi –  e io sono uno di quelli. Vivo qui da moltissimi anni, nonostante oggi ci siano molti esponenti politici a sostenerci questa non è una manifestazione politica, non ha colore, siamo qui perché non possiamo permettere di venire calpestati da scelte sbagliate fatte da chi evidentemente non conosce il territorio.”

Protestare con gentilezza

L’assemblea continua per oltre un’ora e sotto un sole ancora cocente e un caldo davvero asfissiante si alternano al microfono le voci degli abitanti di Labaro. Come ripete più volte Alessandra Bonfanti, madre di due bambini e rappresentante di Pedibus tutti i presenti oggi “vogliono portare avanti con gentilezza le proprie ragioni.”

Pedibus è un’iniziativa che da qualche anno permette ai bambini di andare a scuola a piedi e tutti insieme attraverso dei percorsi pedonali, protetti e di quartiere. Il nostro ha un potenziale altissimo, lo scopo è anche quello di farlo conoscere ai nostri figli che diventeranno i cittadini del futuro, ma la politica non ci sostiene, è vergognoso che una città d’Europa abbia dei siti per i rifiuti al centro dei quartieri” – continua.

Labaro e Saxa Rubra unite dal trasbordo

Il punto è proprio questo, l’area di trasbordo di Labaro sarebbe la seconda per il XV Municipio, dopo Saxa Rubra. Quel sito, già operativo ma ancora con un regime ridotto di 40 tonnellate di rifiuti trasbordati quotidianamente, una volta in piena operatività provvederà al trasferimento di 300 tonnellate di immondizia al giorno dai mezzi piccoli a quelli più grandi per sei mesi, come indica l’ordinanza a firma Raggi. Al termine dei quali entrerebbe in funzione quello di Labaro che andrebbe a sostituire di fatto il primo. Forse.

“Siamo tutti preoccupati, e se invece di chiudere il sito di Saxa Rubra e aprire quello di Labaro restano funzionanti entrambi? non c’è scritto da nessuna parte che allo scadere dei 180 giorni non si possa prorogare l’ordinanza per il primo sito, il rischio è che ci si ritrovi con 400 tonnellate di rifiuti al giorno da trasbordare nel giro di pochi chilometri, è assurdo” – commenta Michele Carosella del “Comitato Saxa Rubra” oggi in “trasferta” a Labaro per sostenere gli abitanti di questa zona.

E’ una preoccupazione condivisa quella che i due siti possano diventare entrambi funzionanti perché sull’ordinanza a firma Raggi non viene esclusa l’improrogabilità dell’area di Saxa Rubra, e allora sì, nel giro di pochi mesi il versante nord del XV Municipio si ritroverebbe a fare i conti con 400 tonnellate al giorno di rifiuti, con tutte le conseguente del caso, prime tra tutte i disagi sulla viabilità per il numero di mezzi Ama in circolazione in un quadrante già molto critico,  e gli effetti negativi sulle condizioni igienico sanitarie.

La politica al fianco dei cittadini

Luigina Chirizzi, consigliera PD in XV Municipio, sventola la nota trasmessa in Regione indirizzata all’Assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, e a Nicola Zingaretti e insiste proprio su questo: “Vogliamo che la Regione sappia a che rischi questo quartiere sta andando incontro. A pochi metri di distanza dall’area individuata dal Comune è presente la Casa della Salute Regionale Asl RM1, il più importante presidio sanitario di tutta Roma Nord. Oltre a tutti gli altri disagi, un sito di trasbordo rifiuti in questa zona diventerebbe una minaccia per la salute degli abitanti, in particolare per le fasce della popolazione più esposta, anziani e bambini. Chiediamo all’Assessore regionale alla Sanità e al Presidente Zingaretti di fare una seria valutazione su questa scelta scellerata.”

Dello stesso parere anche Luisa Petruzzi, Gruppo Misto, che severa parla di mafia di rifiuti e società private che ci guadagnano.

L’incontro si conclude con l’intervento di Nicolò Monti, da anni volontario e organizzatore della festa che ogni inizio settembre per quattro giorni riunisce tutto il quartiere proprio al parco comunale intitolato a Marta Russo, la studentessa uccisa all’interno della città universitaria della Sapienza di Roma il 9 maggio 1997.

Mi rifiuto di pensare che la nostra festa, quella di tutti i residenti di questo quartiere, ma anche di quelli vicini, nei prossimi anni debba svolgersi tra i rifiuti. Quell’area è un parco, uno dei pochi spazi verdi accessibili di tutta la zona, ci sono i bambini, gli anziani, è un punto di ritrovo per tutto il quartiere. Non possono occuparla con cento tonnellate di immondizia, è una follia. La festa la faremo lo stesso, ma non a queste condizioni.”

Tutti promettono che non si fermeranno qui, che quella di ieri, 23 luglio, è solo la prima di tante iniziative che Labaro farà per impedire che quel sito si apra proprio in quel punto, al centro di un contesto altamente urbanizzato a ridosso dei quartieri di Colli d’oro e IACP Galline Bianche, oltre che appunto al centro della borgata di Labaro.

Richiesto un consiglio straordinario

Nel frattempo, Daniele Torquati e Marcello Ribera, consiglieri PD in XV e presenti all’assemblea, fanno sapere che a firma loro più quella delle due consigliere PD Gina Chirizzi e Agnese Rollo alle quali si è aggiunta Luisa Petruzzi del Gruppo Misto, è stata chiesta la convocazione di un consiglio straordinario proprio sul tema “trasbordo rifiuti Labaro”.

Riteniamo che il Consiglio municipale debba esprimere ufficialmente la contrarietà chiedendo la ricerca di aree alternative ” dicono i proponenti che restano in attesa della convocazione della seduta straordinaria che, a norma di regolamento, dovrà tenersi entro dieci giorni dalla richiesta.

Ludovica Panzerotto

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1 commento

  1. Le prime notizie parlavano di Galline Bianche, poi si è detto largo Nimis (dove si tiene il mercato settimanale), ora l’area già in uso in via Gemona del Friuli.
    Qualcuno ha spiegato ieri o può spiegare esattamente di quale area si parla? O le istituzioni “sparano” nomi di strade a caso?

    Leggo “chiudere il sito di Saxa Rubra e aprire quello di Labaro” o tenerli aperti entrambi. Finora le notizie uscite parlavano di Saxa Rubra, su cui c’è già l’ordinanza Raggi (non illudiamoci non durerà solo 6 mesi, proprio come sta accadendo a Ponte Malnome, che l’ordinanza di Zingaretti ha stabilito che resti aperto) e di Labaro come ulteriore nuova area, secondo le indicazioni dell’ordinanza Zingaretti che ha chiesto proprio l’individuazione di altre aree di trasbordo in città e la loro immediata attivazione (=nessun confronto preliminare con cittadini o municipi, ma individuo l’area e subito la rendo attiva).

    Quanto all’assessore regionale alla sanità, Alessio D’amato, non abito nel nostro municipio (e in zona Labaro)? Non ditemi che non conosce Labaro o che non sa che vicino all’area di trasbordo c’è un “suo”poliambulatorio che, tra l’altro, anni fa proprio lui inserì tra quelli aperti il fine settimana.

    Allora, se “barricate” dovranno essere, che “barricate siano”. Ma siamo cittadini intelligenti, attenti, informati e con spirito critico. Il rischio di farsi illudere o strumentare è dietro l’angolo. Stiamo attenti e astuti.

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