Dopo l’ultima doccia gelata sulle aspettative di migliaia di potenziali utenti della futura linea Vigna Clara-Ostiense a causa di ulteriori ricorsi al Tar che di fatto hanno causato lo stop delle prove tecniche previste per metà giugno (prove propedeutiche alla messa in esercizio), RFI ha incontrato comitati e cittadini interessati alla vicenda.
L’incontro, organizzato come sempre dal Comitato “Un Anello per Roma”, si è tenuto giovedì 18 luglio in una sala della Parrocchia di San Gaetano, poco distante dalla stazione, dove rappresentanti di RFI e dello stesso Comitato hanno fatto il punto sulla situazione.
Numerosi i cittadini presenti. Al tavolo dei relatori l’ing. Torassa, Direttore Infrastrutture di RFI per la zona Centro Italia, Stefano Simonelli, presidente del Municipio XV, Athos de Luca, Forum Trasporti, Cristina Tabarrini e Stefano Testi, rispettivamente presidente e vice presidente di Un Anello per Roma.
L’ing. Torassa, con tre suoi collaboratori, ha ripercorso la cronistoria degli eventi degli ultimi tre anni, descrivendo le vicende legali che hanno comportato il blocco della linea.
Al termine, i presenti hanno posto numerosi quesiti, in particolare: perché RFI non ha fatto ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del 2018 e perchè ha sospeso le prove previste per lo scorso giugno? Perché è stato sospeso il servizio di guardiania nella stazione che ora sembra già versare in stato di degrado? Perchè c’è l’acqua nella galleria? Quale sarà il destino del mercato di Piazza Deodati?
Sintetiche ma esaustive le risposte. Non è stato fatto ricorso al Consiglio di Stato perché sarebbero occorsi anni per mettere la parola fine alla vicenda mentre le prove di giugno in ogni caso non si sarebbero potute svolgere a causa del blocco agli accessi negli appartamenti dei ricorrenti posto da parte dei loro legali.
Per quanto riguarda il servizio di guardiania sospeso, la motivazione è che generalmente non e’ previsto neanche nelle stazioni aperte al pubblico, a maggior ragione in quelle chiuse. Il degrado? Dopo vari sopralluoghi, a detta di RFI la stazione non e’ degradata e le scritte sulle pareti esterne si levano con una mano di vernice mentre in merito alla presenza di acqua nella galleria la risposta è stata che l’acqua esiste in tutte le gallerie ferroviarie italiane e basta una pulizia della canaletta centrale per eliminarla.
Venendo infine alla spinosa questione del mercato di Piazza Diodati, la vicenda,è stato detto, è oggetto di studi e trattative tra RFI, il proprietario del sito, ed il Municipio XV.
RFI ha infine dichiarato che il prossimo settembre si terrà una udienza del Tar per sbloccare le prove e che l’azienda è disponibile ad un nuovo incontro con i cittadini a valle delle novità legali attese.
Mala tempora currunt? Se non proprio mala ma comunque currunt e nonostante l’incontro sia stato sicuramente utile sia ai cittadini per conoscere meglio la vicenda che ad RFI per testimoniare il lavoro svolto, il momento di sentire il virtuale fischietto di un capostazione dare la partenza al primo treno in direzione Ostiense pare ancora essere lontano.
Claudio Cafasso
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In questo momento possiamo solo fare un plauso al comitato “Un Anello per Roma” per la perseveranza con la quale continua a seguire questa triste storia.
Tutto questo in assenza di segnali concreti dalle parti politiche, come se combattere una battaglia a favore della mobilità dei cittadini e del trasporto pubblico fosse per loro tempo perso. Apprezzo la presenza di Simonelli e De Luca all’incontro, ma forse qua ci vorrebbero interventi un po’ più “di peso”, senza ovviamente voler mancare di rispetto agli interessati o sottostimarne le capacità. Invece sembra che la questione sia un discorso interno tra RFI, il TAR e i ricorrenti, alla stregua di una lite condominiale. Così non va!
In tutto questo caos, sarebbe possibile conoscere chi sono i ricorrenti e perché per un interesse privato e particolare si ignora il servizio pubblico, che dovrebbe essere prevalente? E, vorrei inoltre sapere, qualora il Tar desse ragione a chi vuole l’apertura della Stazione, i ricorrenti saranno chiamati a pagare gli ingenti danni provocati alla comunità da queste azioni volte soprattutto a ritardare il servizio?
Nel corso della riunione oggetto dell’articolo il Dirigente RFI intervenuto ha fatto presente che, se tutto andrà bene sul fronte ricorsi al T.A.R., la stazione potrebbe essere attivata nel luglio del 2020. Siamo ancora nello scivoloso mondo dei “se”, però si può pensare che a quel punto RFI dovrà pur rifarsi su qualcuno per 4 anni di mancati incassi. Si rammenta che la stazione era pronta per entrare il servizio fin dal giugno 2016, poi è accaduto ciò che sappiamo.
Grazie ancora al Comitato “Un Anello per Roma” e a VignaClaraBlog per l’attenzione con cui seguono l’annosa vicenda.
Vanni – Roma
per risibile che possa essere il mio commento come tono e come “provocazione” , non posso fare pero’ a meno di notare la curiosa coincidenza che vuole la ferrovia roma viterbo elettrificata e riaperta nel 2000, e vigna clara,verosimilmente,aperta nel 2020. tutte e due le ferrovie sono una collegata all’altra, tutte e due non sono state fatte aprire nel 1999/2019 ,tutte e due coperte di polemiche e ricorsi per decenni…. io non so..non vorrei tirare in ballo discorsi “occultistico-cabalistici” ridicoli e fuori luogo, ma…2000=roma-capranica-viterbo…2020=Vigna Clara…che ci sia qualcuno esperto di Tabula Smaragdina e Tarocchi dentro ll TAR del lazio che voglia a tutti costi far combaciare numerologicamente l’apertura della stazione con un numero simile al 2000 dal punto di vista decimale? prendetemi in giro se volete..ma io ormai per l’assurdità fuori da ogni logica razionale di come si è evoluta la vicenda fino ad ora ,non ritengo di dovermi vergognare piu’ chissà quanto a dar voce a questi miei dubbi “stregoneschi”…
Dico solo MAGARI aprissero Vigna Clara nel 2020. Ma stiamo a Roma, e mi fermo qui.
Chiederei se si hanno aggiornamenti sull’annosa vicenda.
Gentile Sig. Vanni,
la novita’ nel campo giuridico e’ una sola ma buona.
Nell’udienza preliminare di fine settembre gli avvocati di parte RFI hanno dichiarato che avrebbero volentieri fatto partecipare alle prove gli avvocati dei ricorrenti.
A questo punto i giudici hanno dato un parere favorevole alle prove che sara’ esplicitato con una pronuncia nel mese di ottobre.
Quindi RFI puo’ organizzare di nuovo la sessione di prove con Trenitalia, dato che le strumentazioni sono pronte da giugno.
Quindi si aprira’ la linea non con l’orario dicembre 2019, ma nei mesi successivi, dato che esistono i tempi di elaborazione dati, consegna alla Regione Lazio e successiva approvazione ambientale con l’Arpa.
Buona giornata Sig. Vanni
I recenti accadimenti che hanno coinvolto alcuni Magistrati ed altrettanti Giudici,inequivocabilmente coinvolti in atteggiamenti a dir poco “distratti” o “eccessivamente benevolenti” ,confermano che alcune sentenze non necessariamente sono espresse limpidamente a favore della Comunita.
Come può essere abortito un processo di “cura del ferro” che sta necessitando di 30 anni per essere partorito.
Come é possibile che siano stati nuovamente utilizzati sforzi finanziari (tassazione) dei Contribuenti per RISTRUTTURARE COMPLETAMENTE LA STAZIONE DI VIGNA CLARA solo due anni fa ,per essere ancora una volta vandalizzata e inutilizzata?
Se un comune Cittadino ha il diritto di opporsi ad una opera di pubblica utilità,basterebbe un singolo esposto (senza guerriglia,battaglie ed arresti) per bloccare il tanto discusso TAV.
condivido pienamente le evidenti “perplessità2 sulla legittimità delle vicende giudiziarie della stazione Vigna Clara dove accanto ai diritti di tutti appaiono i privilegi di pochi e se il tempo sarà galantuomo e anche vero che comunque ne è gia passato troppo