Home CRONACA Diktat della Pisana: “AMA deve pulire Roma in 7 giorni”

Diktat della Pisana: “AMA deve pulire Roma in 7 giorni”

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Entro 48 ore Ama dovrà provvedere all’immediata raccolta dei rifiuti e disinfezione vicino ai siti sensibili come ospedali, scuole, mercati e ristoranti. Poi, in una settimana, l’intera città deve essere pulita.

Questi i diktat che la Regione Lazio impone ad Ama nell’ordinanza per risolvere la crisi dei rifiuti a Roma firmata dal governatore Nicola Zingaretti. “E’ un piano di emergenza che obbliga tutti a fare la loro parte”, dichiara Zingaretti spiegando che “Si parte in tempi brevissimi e contingentati, considerati i rischi per l’igiene e per la salute. Ogni azione sarà costantemente monitorata.”

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“Con l’ordinanza sui rifiuti di Roma, la Regione prevede obblighi per gli impianti e prescrizioni per Ama e Campidoglio”, prosegue sottolineando che nei tempi di validità dell’ordinanza e cioè fino al 30 settembre non ci saranno aumenti di tariffe.

Nel documento si chiede inoltre alla municipalizzata l’impiego di “mezzi per la raccolta rifiuti sia differenziata che indifferenziata, stradale o porta a porta, al fine di minimizzare la permanenza dei rifiuti per le strade, anche con l’ausilio di ditte appaltatrici entro 7 giorni a decorrere dalla notifica dell’ordinanza. Ed entro la stessa scadenza Ama dovrà disporre l’attivazione del tritovagliatore ubicato ad Ostia.

Una mano a Roma la daranno anche altri Comuni del Lazio. Gli impianti di smaltimento di Colleferro, Civitavecchia, Roccasecca e Viterbo dovranno operare, si legge nell’ordinanza,  “con decorrenza immediata al massimo della capacità di trattamento autorizzata su base giornaliera, garantendo i trattamenti anche nei festivi, secondo le richieste che Ama formalizzerà.  I Tmb, inoltre, dovranno privilegiare i rifiuti solidi urbani. Gli impianti, poi, dovranno svuotare le fosse di ricezione anche in deroga alle autorizzazioni integrate ambientali. Tutti gli operatori, inoltre, dovranno rimandare le manutenzioni programmate successivamente alla 34° settimana”(19-25 agosto) tenuto conto del fisiologico calo della produzione di rifiuti nel mese di agosto”. I monitoraggi saranno effettuati da Arpa Lazio.

L’ordinanza inoltre stabilisce che Ama e Roma Capitale dovranno avviare entro 30 giorni “ogni attività amministrativa e contabile finalizzata ad assicurare la stabilità dell’azienda e dei rapporti con soggetti fornitori quali, a titolo non esaustivo: approvazione dei bilanci 2017 e 2018; stipula di accordi e contratti ulteriori rispetto a quelli vigenti in grado di far fronte ad ulteriori emergenze, oltre alla chiusura del Tmb Salario, al momento non risolte dal giorno 11 dicembre 2018; e approvvigionamento di ulteriori eventuali impianti mobili”

“Roma ha deciso di non avere autonomia impiantistica, e la situazione è sfuggita di mano” ha dichiarato Nicola Zingaretti, presentando l’ordinanza in conferenza stampa. “Roma si affida all’impiantistica fuori città dalla chiusura di Malagrotta – ha aggiunto – Il rigetto di trovare una autonomia ha fatto ricadere il peso sull’impiantistica regionale. Roma dovrebbe dotarsi anche di impianti di conferimento del materiale trattato, altrimenti parti di territorio che erano autosufficienti rischiano di non esserlo più. Continuo a pensare che sia un costoso errore continuare a gestire il ciclo così”.

Alla domanda se l’ordinanza, e il piano rifiuti regionale, non siano in ritardo Zingaretti ha risposto: “Da quando è chiusa Malagrotta, Roma è salva proprio grazie a questi impianti, altrimenti sarebbe sommersa dai rifiuti. L’ordinanza è figlia dell’ostinata volontà di non risolvere il tema all’interno della città, e serve a offrire un quadro di insieme di certezze che obbliga gli impianti ad accogliere il materiale che proviene da Roma. Confermo che entro fine luglio ci sarà l’approvazione in giunta del Piano rifiuti e che dopo l’estate partirà il bando per la ‘fabbrica green’ di Colleferro”.

“Non è un ordinanza punitiva – ha concluso Zingaretti – ma ognuno deve fare la sua parte: questa ordinanza e’ un atto di responsabilita’ e restera’ in vigore fino al 30 settembre. Sgombero il campo da un equivoco, gli impianti nel Lazio ci sono e funzionano. E’ grazie a loro che Roma può avere il supporto necessario. Il problema vero e’ che la Capitale non e’ autosufficiente. Le difficoltà di Ama sono nella raccolta, nella trasferenza e nei punti di trasbordo. E’ in campo il 50 per cento dei mezzi. Vogliamo aiutare in modo collaborativo”.

Edoardo Cafasso

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3 COMMENTI

  1. Sembra una novità assoluta cioè non sappiamo se ci sono stati in passato diktat di questo genere in ogni caso questo è esempio calzante dei cambiamenti epocali e globali.
    Per ripristinare una situazione di emergenza nel periodo del cambiamento si fa necessariamente appello al senso di responsabilità di ciascuno con indirizzo specifico a chi nell’emergenza, in questa emergenza si trova nella situazione più confortevole cioè il personale operativo AMA, che gode di tutte le tutele, conquiste sindacali risultato di tante lunghe, numerose battaglie.
    Il mondo circostante AMA soffre la crisi ormai da lungo tempo, situazioni difficili, ingarbugliate che necessitano di tempo e pazienza per essere risolte nel migliore dei modi, questa disposizione ultimatum del presidente che ricordiamo viene in soccorso della Sindaca (????????? 67% dei consensi) ha aspetti dolorosi e drammatici di cui si parlerà in futuro per adesso nell’ottica di salvare il salvabile siamo vicini ad AMA per i sette giorni più lunghi della loro vita.

  2. Intanto su via della Farnesina diminuiscono i cassonetti… Ad es. prima del cavalcavia dove c’erano 2 cassonetti per la plastica e due per la carta sono rimasti uno e uno. In compenso è stata ripulita la pavimentazione stradale dal cumulo, ma sono stati lasciati decine e decine di cartoni appoggiati al muro. E sono rimasti per terra i sacchetti “incastrati” sotto i cassonetti (genio che ha lasciato un wc per terra a parte… Che ci vuole a portarlo nell’isola ecologica dove non hanno mai chiesto un documento che sia uno? Chi lo ha fatto non ha neanche la “scusa” di essere un evasore fiscale).

  3. Da romano sono semplicemente sconcertato da quello cui sto assistendo in questi ultimi anni; un declino inarrestabile che coinvolge tutti: istituzioni (Comune e Regione) municipalizzate e cittadini, disonesti o nel migliore dei casi incompetenti, disorganizzati senza senso civico incapaci di fare sistema e autoamministrarsi. Meglio trasferire la capitale a Milano o a Torino…

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